Estratto

Edizione: 2005, VI rist. 2019
Pagine: 492
Collana: Manuali Laterza [222]
Serie: Guide ai filosofi
ISBN carta: 9788842077459
ISBN digitale: 9788858134306
Argomenti: Filosofia contemporanea: storia e saggi

Guida a Heidegger

Ermeneutica, Fenomenologia, Esistenzialismo, Ontologia, Teologia, Estetica, Etica, Tecnica, Nichilismo

Franco Volpi (a cura di)

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Il pensiero di Heidegger analizzato e descritto in modo sistematico e completo attraverso le singole opere.

Estratto

Edizione: 2019
Pagine: 492
Collana: Manuali Laterza
ISBN: 9788842077459

L'autore

Franco Volpi

Franco Volpi (1952-2009) ha insegnato Storia della filosofia all’Università di Padova, alla Universität Witten/Herdecke e in altre università europee e americane. Tra le sue pubblicazioni, oltre alle fortunate edizioni adelphiane di Schopenhauer e Heidegger:Großes Werklexikon der Philosophie (2 volumi, Stoccarda 1999); Dizionario delle opere filosofiche (Milano 2000); Il Dio degli acidi. Conversazioni con Albert Hofmann (con A. Gnoli, Milano 2003); L’ultimo sciamano. Conversazioni su Heidegger(con A. Gnoli, Milano 2006); I filosofi e la vita (con A. Gnoli, Milano 2010); La selvaggia chiarezza. Scritti su Heidegger (Milano 2011). Per Laterza, tra l’altro, Guida a Heidegger (a cura di, nuova edizione 2005) e Heidegger e Aristotele (2010).

Scopri l'autore

¹ I criteri generali dell’edizione sono stati abbozzati dallo stesso Heidegger e per questo si è parlato di una Ausgabe letzter Hand,«edizione ne varietur». Essa è pubblicata dall’editore Vittorio Klostermann di Frankfurt a.M. ed è qui citata con la sigla HGA, seguita dal numero romano per indicare il volume e da quello arabo per la pagina.

¹ Cfr. B. Casper, Martin Heidegger und die Theologische Fakultät Freiburg (1909-1923), in «Freiburger Diözesan-Archiv», C (3^a serie, XXII), 1980, pp. 534-541.

² HGA I, 59-188 (trad. it. di A. Babolin,La Garangola, Padova 1972).

³ HGA I, 189-411 (trad. it. di A. Babolin, Laterza, Roma-Bari 1974).

⁴ Cfr. M. Grabmann, De Thoma Erfordiensi auctore Grammaticae quae Johanni Duns Scoti adscribitur speculativae,in «Archivium Franciscanum Historicum», XV, 1922, pp. 273-277; inoltre: Id., Die Entwicklung der mittelalterlichen Sprachlogik, inId., Mittelalterliches Geistesleben, vol.I, Hueber, München 1926, pp. 104-146, specialmente pp. 118-125; Id., Thomas von Erfurt und die Sprachlogik des mittelalterlichen Aristotelismus,Beck, München 1943, ora in Id., Gesammelte Akademieabhandlungen, vol. II, Schöningh, Paderborn 1979, pp. 1801-1896. Cfr. anche H. Köstler, Heidegger schreibt an Grabmann,in «Philosophisches Jahrbuch», LXXXVII, 1980, pp. 96-109.

⁵ HGA I, 413-433 (trad. it. di A. Babolin, in M. Heidegger, Scritti filosofici (1912-1917), La Garangola, Padova 1972, pp. 210-231).

⁶ HGA I, 55.

⁷ HGA I, 1-15, 17-43 (trad. it. di A. Babolin, in Heidegger, Scritti filosofici (1912-1917), cit., pp. 131-148, 149-179).

⁸ M. Heidegger, Zur Sache des Denkens,Niemeyer, Tübingen 1969 (trad. it. Tempo ed essere,a cura di C. Badocco, Longanesi, Milano 2007, pp. 95-96).

¹⁰ Heidegger, Zur Sache des Denkens, cit., p. 82 (trad. it. cit., p. 96).

¹² Nel frattempo, il 21 marzo 1917, Heidegger si era unito in matrimonio a Elfride Petri (1893-1992), prima con rito cattolico, con una cerimonia celebrata nel Duomo di Friburgo da Engelbert Krebs (21 marzo 1917), poi con rito protestante a Wiesbaden. Dal matrimonio nacque Jörg (21-1-1919) e, da una relazione extraconiugale di Elfride, Hermann (28-8-1920).

¹⁴ Solo una parte di questi corsi verrà pubblicata nella Gesamtausgabe.Una lista completa di essi è fornita nell’Appendice, pp. 325-345.

¹⁵ Cfr. K. Löwith, Mein Leben in Deutschland vor und nach 1933,Metzler, Stuttgart 1986, p. 28 (trad. it., modificata, di E. Grillo, La mia vita in Germania prima e dopo il 1933, IlSaggiatore, Milano 1988, pp. 51-52).

¹⁶ La lettera, conservata nel lascito di Engelbert Krebs presso il Seminario di dogmatica dell’Università di Friburgo, è stata pubblicata per la prima volta da Bernhard Casper in Martin Heidegger und die Theologische Fakultät Freiburg (1909-1923),cit., p. 541.

¹⁷ Cfr. H. Arendt, Martin Heidegger zum 80. Geburtstag,in «Merkur», X, 1969, pp. 893-902; H.-G. Gadamer, Philosophische Lehrjahre. Eine Rückschau,Klostermann, Frankfurt a.M. 1977, passim e in part. pp. 15 sgg. (trad. it. di G. Moretto, Maestri e compagni nel cammino del pensiero. Uno sguardo retrospettivo,Queriniana, Brescia 1980, in part. pp. 14 sgg.).

¹⁸ M. Heidegger-K. Jaspers, Briefwechsel 1920-1963, a cura di W. Biemel-H. Saner, Klostermann-Piper, Frankfurt a.M.-München-Zürich 1990.

¹⁹ K. Jaspers, Philosophische Autobiographie,Piper, München-Zürich 1977 (ed. ampliata con una nuova parte, il cap. X, su Heidegger). L’edizione italiana non comprende ancora il capitolo su Heidegger, di cui è stata tradotta una parte in «L’Espresso», 22 maggio 1977, pp. 143-153.

²⁰ Jaspers, Philosophische Autobiographie, cit., pp. 92-93.

²² Si veda in particolare la lettera a Heidegger del 1° agosto 1921 in Heidegger-Jaspers, Briefwechsel,cit., p. 23.

²³ Esso fu pubblicato solo nel 1973, dopo la morte di Jaspers, nella miscellanea celebrativa: Jaspers in der Diskussion,a cura di H. Saner, Piper, München-Zürich 1973, pp. 70-110, e quindi in M. Heidegger, Wegmarken (1976), HGA IX, 1-44 (trad. it. di F. Volpi, Segnavia, Adelphi, Milano 1994³, pp. 431-471).

²⁴ Un sunto di questo testo, che conteneva interpretazioni di Eth. Nic. VI, Met. I,1-2, Phys. I-V,avrebbe dovuto essere pubblicato nello «Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung» di Husserl, ma rimase invece inedito. Cfr. E. Husserl, Briefe an Roman Ingarden. Mit Erläuterungen und Erinnerungen an Husserl,Nijhoff, Den Haag 1968, pp. 25-27; H.-G. Gadamer, Heideggers Wege. Studien zum Spätwerk,Mohr, Tübingen 1983, p. 118 (che riporta una lettera di Heidegger del 1921 in cui è sommariamente indicato il contenuto del saggio; trad. it. Isentieri di Heidegger,a cura di R. Cristin, Marietti, Genova 1987). Una ricostruzione puntuale di questa interpretazione di Aristotele è data da T. Kisiel negli studi: The Missing Link in the Early Heidegger,in J.J. Kockelmans (a cura di), Hermeneutic Phenomenology: Lectures and Essays,University Press of America, Washington (D.C.) 1988, pp. 1-40, e Whythe First Draft of «Being and Time» Was Never Published,in «Journal of the British Society of Phenomenology», XX, 1989, pp. 3-22, entrambi ripresi in Id., The Genesis of Heidegger’s «Being and Time»,University of California Press, Berkeley-Los Angeles-London 1993. Dato per perso, una copia del manoscritto in cui Heidegger compendia la sua interpretazione di Aristotele è stata ritrovata tra le carte di Joseph König, un allievo di Georg Misch, e pubblicata con il titolo: Phänomenologische Interpretationen zu Aristoteles. Anzeige der hermeneutischen Situation,a cura di H.-U. Lessing, in «Dilthey-Jahrbuch», VI, 1989, pp. 235-269 (trad. it. di V. Vitiello-G. Cammarota, Interpretazioni fenomenologiche di Aristotele. Prospetto della situazione ermeneutica,in «Filosofia e Teologia», IV, 1990, pp. 489-532). Nel frattempo è stata rintracciata e pubblicata anche la copia personale di Heidegger con il titolo: Phänomenologische Interpretationen zu Aristoteles. Ausarbeitung für die Marburger und die Göttinger Philosophische Fakultät, a cura di G. Neumann, Reclam, Stuttgart 2003, ora in HGA LXII, pp. 341-419.

²⁵ H. Arendt-M. Heidegger, Briefe 1925 bis 1975 und andere Zeugnisse, a cura di U. Ludz, Klostermann, Frankfurt a.M. 1998; 3^a ed. accresciuta con una lettera di H. Arendt a M. Heidegger del 6 aprile 1954, ivi, 2002 (trad. it. Lettere 1925-1975, a cura di M. Bonola, Edizioni di Comunità, Torino 2001). Si veda anche il racconto della vicenda in R. Safranski, Ein Meister aus Deutschland. Heidegger und seine Zeit,Hanser, München 1994 (trad. it. di N. Curcio, Heidegger e il suo tempo. Una biografia filosofica,a cura di M. Bonola, Longanesi, Milano 1996), e in E. Ettinger, Hannah Arendt – Martin Heidegger. Eine Geschichte,Piper, München-Zürich 1995 (trad. it., condotta sull’ed. americana, di G. Bettini, Hannah Arendt e Martin Heidegger. Una storia d’amore,Garzanti, Milano 1996).

²⁶ H. Arendt-H. Blücher, Briefe 1936-1968, a cura di L. Köhler, Piper, München-Zürich 1996, pp. 207-208. La lettera è dell’8 febbraio 1950.

²⁸ HGA II (nuova ed. it. a cura di F. Volpi, sulla versione di P. Chiodi, Longanesi, Milano 2005).

²⁹ Heidegger, Sein und Zeit, § 7(= HGA II, 46; trad. it. cit, p. 50).

³⁰Ibid. (= HGA II, 51; trad. it. cit., pp. 54-55).

³¹ HGA XXIV (trad. it. di A. Fabris, Iproblemi fondamentali della fenomenologia, il melangolo, Genova 1988).

³² Ivi, 29 (trad. it. cit, p. 19).

³³Ibid.

³⁴ Heidegger, Sein und Zeit, § 7(= HGA II, 51; trad. it. cit., p. 54).

³⁵ HGA XL (trad. it. di G. Masi, Mursia, Milano 1968).

³⁶ Esso è stato pubblicato in occasione del centenario della nascita (= HGA LXV).

³⁷ HGA V (trad. it. di P. Chiodi, La Nuova Italia, Firenze 1968; nuova trad. a cura di V. Cicero, Holzwege. Sentieri erranti nella selva, Bompiani, Milano 2002).

³⁸ HGA VII (trad. it. di G. Vattimo, Mursia, Milano 1976).

³⁹ HGA XII (trad. it. di A. Caracciolo-M. Caracciolo Perotti, Mursia, Milano 1973).

⁴⁰ HGA IX (trad. it. di F. Volpi, cit.).

⁴¹ HGA VIII (trad. it. di U. Ugazio-G. Vattimo, SugarCo, Milano 1978-79).

⁴² HGA X (trad. it. di G. Gurisatti-F. Volpi, a cura di F. Volpi, Adelphi, Milano 1991).

⁴³ Trad. it. di U.M. Ugazio, in «aut-aut», 1982, 187-188, pp. 2-37.

⁴⁴ Trad. it. di A. Fabris, ilmelangolo, Genova 1983.

⁴⁵ Trad. it. di E. Mazzarella, cit.

⁴⁶ Una nota iniziale nel corso universitario del 1927 su Iproblemi fondamentali della fenomenologia avverte che il corso costituisce un rifacimento di questa terza sezione della prima parte di Essere e tempo.

⁴⁷ Heidegger, Sein und Zeit, § 9.

⁴⁸ Ivi, § 65 (= HGA II, 434; trad. it. cit., p. 389).

⁴⁹ Per una illustrazione delle quali mi permetto di rimandare a quanto ho scritto in La trasformazione della fenomenologia da Husserl a Heidegger,in «Teoria», IV, 1984, pp. 125-162.

⁵⁰ Come testimonia la circostanza che nell’ottobre del 1927,dunque dopo la pubblicazione di Essere e tempo (apparso nella primavera di quell’anno), Husserl chiese a Heidegger di collaborare con lui alla stesura dell’articolo Fenomenologia per l’Encyclopaedia Britannica.Ricevuta da Husserl una prima stesura del testo, Heidegger ne prese le distanze con alcune critiche che provocarono il fallimento della cooperazione. L’articolo con le osservazioni di Heidegger è stato pubblicato in appendice a E. Husserl, Phänomenologische Psychologie. Vorlesungen Sommersemester 1925,in Husserliana,vol. IX,a cura di W. Biemel, Nijhoff, Den Haag 1962, pp. 237-301(trad. it., parziale E. Husserl-M. Heidegger, Fenomenologia, a cura di R. Cristin,Unicopli, Milano 1999).Cfr. pure W. Biemel, Husserls Encyclopaedia-Britannica-Artikel und Heideggers Anmerkungen dazu,in «Tijdschrift voor Filosofie», XII, 1950, pp. 246-280. Inoltre K. Schuhmann, Husserl-Chronik. Denk- und Lebensweg Edmund Husserls,Nijhoff, Den Haag 1977, passim,e Id., ZuHeideggers Spiegel-Gespräch über Husserl,in «Zeitschrift für philosophische Forschung», XXXII, 1978, pp. 591-612.

⁵¹ Sulle vicende dell’edizione si veda il resoconto di Rudolf Boehm premesso alla nuova edizione del testo da lui curata in Husserliana, vol. X, Nijhoff, Den Haag 1966 (trad. it. di A. Marini, Per la fenomenologia della coscienza interna del tempo (1893-1917), Franco Angeli, Milano 1981). Cfr. inoltre le ulteriori informazioni e le rettifiche fornite da Rudolf Bernet nella sua Introduzione all’ed. tascabile parziale degli stessi testi (Meiner, Hamburg 1985).

⁵² La Postilla sitrova in Husserliana, vol. V,a cura di W. Biemel, Nijhoff, Den Haag 1952, pp. 138-182 (trad. it. di E. Filippini, Idee per una fenomenologia trascendentale e una filosofia fenomenologica,Einaudi, Torino 1965, pp. 914-936). La conferenza Phänomenologie und Anthropologie fupubblicata con alcune modifiche in «Philosophy and Phenomenological Research», II, 1941-42, pp. 1-14.

⁵³ HGA XXXII, 40 (trad. it. di S. Caianello, La fenomenologia dello spirito di Hegel,a cura di E. Mazzarella, Guida, Napoli 1988, pp. 60-61).

⁵⁴ La tematizzazione del niente attirerà su Heidegger la celebre critica di Rudolf Carnap formulata nell’articolo Ilsuperamento della metafisica mediante l’analisi logica del linguaggio (1931),al quale Heidegger risponderà indirettamente nell’Introduzione alla metafisica (1935). Siveda, nell’appendice pubblicata nell’edizione di questo corso in HGA XL, 277 sgg., l’esplicito riferimento all’articolo di Carnap. È interessante notare che Wittgenstein invece – uno dei principali ispiratori, con il suo Tractatus logico-philosophicus, del neopositivismo logico – in un appunto del 1929intitolato ZuHeidegger afferma di intendere bene il senso di quella tematizzazione, in cui egli vede un tentativo di «andare contro i limiti del linguaggio». Su ciò mi permetto di rinviare al mio Heidegger et Wittgenstein: le ‘dépassement’ de la métaphysique entre philosophie analytique et philosophie continentale, in J.-M. Narbonne-L. Langlois (a cura di), La métaphysique. Son histoire, sa critique, ses enjeux, Vrin-Pul, Paris-Québec 1999, pp. 61-89.

⁵⁵ Questi due testi sono stati ripubblicati in Wegmarken (= HGA IX, 103-122, 123-175;trad. it. cit., pp. 59-77, 79-131). Di Che cos’è metafisica? si veda anche l’edizione da me curata, contenente alcuni documenti inediti in italiano (Adelphi, Milano 2001).

⁵⁶ HGA III (trad. it. di M.E. Reina, riveduta da V. Verra, Laterza, Roma-Bari 1981).

⁵⁷ HGA XXI (trad. it. di U.M. Ugazio, Mursia,Milano 1986).

⁵⁸ HGA XXV (Phänomenologische Interpretation von Kants Kritik der reinen Vernunft).

⁵⁹ I testi della disputa sono ora pubblicati in appendice all’edizione di Kantund das Problem der Metaphysik,in HGA III, 271-296(trad. it. cit., pp. 215-236).

⁶⁰ HGA XXVI (trad. it. a cura di G. Moretto, il melangolo, Genova 1990).

⁶¹ HGA XXIX-XXX (trad. it. di P. Coriando, il melangolo, Genova 1992).

⁶² Trad. it. di C. Angelino, il melangolo, Genova 1988.

⁶³ Una prima raccolta dei testi che mostrano il suo coinvolgimento con il regime fu pubblicata da G. Schneeberger, Nachlese zu Heidegger, edizione fuori commercio, Bern 1962. Ora essi sono stati editi dal figlio Hermann in HGA XVI (2000).

⁶⁴ Rilasciata nel 1966 con la condizione che fosse pubblicata solo dopo la morte, essa è apparsa in «Der Spiegel», XXX, 1976, n. 32, pp. 193-219 (trad. it. di A. Marini, Guanda, Parma 1987). La versione originaria dell’intervista (senza le correzioni redazionali dello «Spiegel») è stata pubblicata a cura del figlio Hermann in G. Neske-E. Kettering (a cura di), Antwort. Martin Heidegger im Gespräch,Neske, Pfullingen 1988, pp. 81-111.

⁶⁵ Nonostante esse lascino trasparire l’intenzione di sminuire il pensatore attraverso la sua biografia, si tratta di ricerche documentate e attendibili. Oltre ai numerosi studi minori, apparsi in varie riviste storiche, si veda soprattutto la monografia H. Ott, Martin Heidegger. Unterwegs zu seiner Biographie,Campus, Frankfurt a.M.-New York 1988 (trad. it. Martin Heidegger, sentieri biografici, a cura di F. Cassinari, Prefazione di C. Sini, SugarCo, Milano 1990). Prevalentemente polemico è il libro di V. Farias, Heidegger et le nazisme,Verdier, Lagrasse 1987 (trad. it. Heidegger e il nazismo,Bollati Boringhieri, Torino 1988).

⁶⁶ «Volk im Werden», II, 1934, pp. 247-249.

⁶⁸ Jaspers, Philosophische Autobiographie, cit, p. 101.

⁶⁹ Heidegger-Jaspers, Briefwechsel,cit., p. 155. Questa lettera documenta peraltro che allora Jaspers condivideva la concezione presentata da Heidegger per un rinnovamento dell’università. In proposito si veda la testimonianza del figlio di Heidegger: Miopadre, un genio normale: intervista a Hermann Heidegger,in «la Repubblica», 12 aprile 1996 (anche in «Magazine Littéraire», ottobre 1996, 347, pp. 106-111, in «Badische Zeitung», 30 maggio 1996 e in «Information Philosophie», XXV, 1997, pp. 45-50).

⁷⁰ Heidegger-Jaspers, Briefwechsel,cit., pp. 162-163.

⁷¹ Pubblicata con l’approvazione delle forze d’occupazione, essa doveva contribuire alla rigenerazione spirituale della Germania. Ne curava la pubblicazione Dolf Sternberger, coadiuvato da una consulta scientifica formata, oltre che da Jaspers, da Alfred Weber e Werner Krauss.

⁷² Cfr. Ott, op. cit.,che riporta anche i pareri di Jaspers. Si vedano anche E. Nolte, Martin Heidegger. Politik und Geschichte im Leben und Denken,Ullstein-Propyläen, Berlin-Frankfurt a.M. 1992 (trad. it. di N. Curcio, Martin Heidegger tra politica e storia,Laterza, Roma-Bari 1994) e l’equanime versione di Safranski, op.cit.

⁷³ Il testo del giudizio di Jaspers è pubblicato in Heidegger-Jaspers, Briefwechsel,cit., pp. 270-274, nonché in Ott, op. cit., pp. 315-317 (trad. it. cit., pp. 287-290).

⁷⁴ Il testo della lettera è pubblicato per intero in Heidegger-Jaspers, Briefwechsel, cit., pp. 275-276.

⁷⁷ Ivi, p. 174.

⁷⁸ Cfr. H. Arendt-K. Jaspers, Briefwechsel 1926-1969, a cura di L. Köhler-H. Saner, Piper, München-Zürich 1985 (trad. it., parziale, di Q. Principe, Carteggio 1926-1969, Feltrinelli, Milano 1989).

⁷⁹ Con Hannah Arendt Jaspers si lamenta in particolare della mancata reazione di Heidegger all’invio del suo saggio La questione della colpa (trad. it. di A. Pinotti, Prefazione di U. Galimberti, Cortina, Milano 1996).

⁸⁰ M. Heidegger-E. Jünger, Oltre la linea,Adelphi, Milano 1989, p. 154. Cfr. anche ivi, p. 33, nota.

⁸¹ Heidegger-Jaspers, Briefwechsel, cit., p. 216.

⁸² K. Jaspers, Notizen zu Martin Heidegger,Piper, München-Zürich 1978, pp. 263-264 (trad. it., parziale, con una Introduzione di F. Volpi, Splendore e miseria di Martin Heidegger,in «MicroMega», 1997 n. 2, pp. 191-222, qui pp. 221-222).

⁸³ HGA IV (trad. it. di L. Amoroso, Adelphi, Milano 1988, 1994²).

⁸⁴ HGA IX, 193 (trad. it. cit., p. 148).

⁸⁵ M. Heidegger, Nietzsche,2 voll., Neske, Pfullingen 1961, vol. II, p. 338 (HGA VI.2, 304) (trad. it. di F. Volpi, Adelphi, Milano 1994, p. 812).

⁸⁶ Essa precedette di poco alcune iniziative che portarono a una riabilitazione di Heidegger dopo l’interdizione dall’insegnamento del 1945: anzitutto la riammissione nell’università, cui diede un contributo decisivo Max Müller, quindi le tre miscellanee pubblicate in occasione del suo sessantesimo compleanno: quella organizzata da Hans-Georg Gadamer, Anteile. Martin Heidegger zum 60. Geburtstag,Klostermann, Frankfurt a.M. 1950; quella a cura di Wilhelm Szilasi: Martin Heideggers Einfluß auf die Wissenschaften,Francke, Bern 1949; infine quella promossa dalla cerchia di linguisti intorno a Johannes Lohmann e pubblicata nella rivista «Lexis. Studien zur Sprachphilosophie, Sprachgeschichte und Begriffsforschung», II, 1949-51, 1-2.

⁸⁷ HGA IX, 316 (trad. it. cit., p. 270).

⁸⁹ Ivi (trad. it. cit., p. 260, note 2 e 3).

⁹⁰Ibid. (trad. it. cit., p. 260).

⁹¹ I due testi sono ora raccolti in Heidegger-Jünger, op. cit.

⁹² «Die Differenz von Sein und Seiendem ist als der Unter-Schied von Überkommnis und Ankunft der entbergend-bergende Austrag beider» (M. Heidegger, Identität und Differenz,Neske, Pfullingen 1957, p. 57).

⁹³ Id., Zur Sache des Denkens, cit., p. 80 (trad. it. cit., p. 94).

⁹⁴ Ora pubblicate in HGA LXXIX (trad. it. di G. Gurisatti, Conferenze di Brema e Friburgo, a cura di F. Volpi, Adelphi, Milano 2002).

⁹⁵ In quello stesso ciclo di conferenze, prima di Heidegger, parlarono Romano Guardini su La situazione dell’uomo e Werner Heisenberg su L’immaginedella natura nella fisica moderna. Successivamente intervennero Emil Preetorius su La scultura, Friedrich Georg Ringer su La lingua, Walter Riezler su La musica e per ultimo Manfred Schröter che tracciò un Bilancio della tecnica.

⁹⁶ M. Heidegger, Vorträge und Aufsätze, Neske, Pfullingen 1954, p. 39 (HGA VII, 35) (trad. it. cit., p. 27).

⁹⁷ Cfr. anche quanto Heidegger dice al riguardo nella già ricordata conferenza Tempo e essere (in HGA XIV).

⁹⁸ HGA V, 18 sgg. (trad. it. cit., pp. 18 sgg.). Celebre, su questa interpretazione, è la discussione intavolata da Jacques Derrida con Meyer Shapiro nella rivista «Macula» (cfr. J. Derrida, La vérité en peinture,Flammarion, Paris 1978; trad. it. di G. e D. Pozzi, La verità in pittura,Newton Compton, Roma 1981).

⁹⁹ HGA V, 60 (trad. it. cit., pp. 56-57).

¹⁰⁰HGA XIII, 82 (= Aus der Erfahrung des Denkens).

¹⁰¹ HGA XL, 135 (trad. it. cit., p. 135).

¹⁰² HGA IX, 312 (trad. it. cit., p. 266).

¹⁰³ Cfr. O. Pöggeler, Heidegger und die hermeneutische Philosophie,Alber, Freiburg-München 1983, p. 395.

¹⁰⁴ Neske-Kettering (a cura di), op. cit., p. 28.Il passo di Kleist sta in una lettera a Ulrike von Kleist del 5 ottobre 1803 (H. von Kleist, Sämtliche Werke und Briefe,a cura di H. Sembdner, vol. II, Hanser, München 1952,p. 736; trad. it. di E. Pocar, in H. von Keist, Le lettere,Vallecchi, Firenze 1962,p. 347).

¹ K. Löwith, Mein Leben in Deutschland vor und nach 1933,Metzler, Stuttgart 1986, p. 45 (trad. it., modificata, di E. Grillo, La mia vita in Germania prima e dopo il 1933, IlSaggiatore, Milano 1988, p. 71).

² L’elenco dei corsi e dei seminari tenuti da Heidegger in questo periodo è nell’Appendice del presente volume. Nella Gesamtausgabe sono stati pubblicati i seguenti corsi, ai quali ci riferiremo: Die Idee der Philosophie und das Weltanschauungsproblem [L’idea della filosofia e il problema della visione del mondo] (Kriegsnotsemester del 1919: il semestre straordinario attivato dopo la fine della prima guerra mondiale); Phänomenologie und transzendentale Wertphilosophie [Fenomenologia e filosofia trascendentale dei valori] (semestre estivo del 1919); Über das Wesen der Universität und des akademischen Studiums [Sull’essenza dell’università e dello studio accademico] (semestre estivo del 1919). Questi tre corsi sono pubblicati con il titolo complessivo di Zur Bestimmung der Philosophie [La determinazione della filosofia], in HGA LVI-LVII (trad. it. di G. Auletta, Per la determinazione della filosofia,a cura di G. Cantillo, Guida, Napoli 1993). Grundprobleme der Phänomenologie [Problemi fondamentali della fenomenologia] (semestre invernale del 1919-20), in HGA LVIII; Phänomenologie der Anschauung und des Ausdrucks. Theorie der philosophischenBegriffsbildung [Fenomenologia della visione e dell’espressione. Teoria della formazione filosofica del concetto] (semestre estivo del 1920), in HGA LIX; Einleitung in die Phänomenologie der Religion [Introduzione alla fenomenologia della religione] (semestre invernale del 1920-21); Augustinus und der Neuplatonismus [Agostino e il neoplatonismo] (semestre estivo del 1921). Questi ultimi due corsi, insieme agli abbozzi relativi al corso progettato per il semestre invernale del 1919-20 su Die philosophischen Grundlagen der mittelalterlichen Mystik [I fondamenti filosofici della mistica medievale], sono ora pubblicati in HGA LX, con il titolo generale di Phänomenologie des religiösen Lebens [Fenomenologia della vita religiosa] (trad. it. di G. Gurisatti, ed. a cura di F. Volpi, Fenomenologia della vita religiosa, Adelphi, Milano 2003). Phänomenologische Interpretationen zu Aristoteles. Einführung in die phänomenologische Forschung. Einleitung (semestre invernale del 1921-22), in HGA LXI (trad. it. di M. De Carolis, Interpretazioni fenomenologiche di Aristotele. Introduzione alla ricerca fenomenologica,a cura di E. Mazzarella, Guida, Napoli 2001); Phänomenologische Interpretation ausgewählter Abhandlungen des Aristoteles zu Ontologie und Logik [Interpretazione fenomenologica di una scelta di trattati aristotelici di ontologia e logica] (semestre estivo del 1922), in prep., in HGA LXII; Ontologie (Hermeneutik der Faktizität) [Ontologia (Ermeneutica della fatticità)] (semestre estivo del 1923), in HGA LXIII (trad. it. di G. Auletta, a cura di E. Mazzarella, Ontologia. Ermeneutica della effettività,Guida, Napoli 1992).

³ Cfr. non solamente gli accenni alla spiritualità medievale contenuti nelle pagine conclusive della dissertazione su Duns Scoto (HGA I), ma soprattutto le lezioni e gli scritti ora pubblicati in HGA LX.

⁴ In questo periodo l’interesse di Heidegger per Aristotele si esplicita in una serie di corsi universitari, di seminari e di scritti che si volgono specificamente all’analisi di alcuni testi aristotelici (ad esempio il VI libro dell’EticaNicomachea, ilVII libro della Metafisica,il De anima) oche da Aristotele traggono un decisivo spunto per l’elaborazione di un’ontologia intesa come «ermeneutica della fatticità». Si vedano, al proposito, i già citati corsi universitari del semestre invernale del 1921-22, del semestre estivo del 1922 e del semestre estivo del 1923. Nel semestre estivo del 1921, in quello invernale del 1922-23 e in quello estivo del 1923, inoltre, Heidegger svolge esercitazioni e seminari su alcuni testi aristotelici. In realtà, dai primi mesi del 1922 agli inizi del 1924 egli lavora ad un progetto più ampio, alla stesura cioè di un libro di Interpretazioni fenomenologiche di Aristotele per concentrarsi sul quale non tiene, nel semestre invernale del 1922-23, il progettato corso sullo Scetticismo nella filosofia antica.Questo libro non fu mai pubblicato: un compendio introduttivo di esso – il testo inviato da Heidegger a Paul Natorp per informarlo delle sue più recenti ricerche, in prospettiva della chiamata a Marburgo: il cosiddetto Natorp-Bericht –èora disponibile con il titolo Phänomenologische Interpretationen zu Aristoteles. Anzeige der hermeneutischen Situation,a cura di H.-U. Lessing, in «Dilthey-Jahrbuch», VI, 1989, pp. 235-269 (trad. it. di V. Vitiello-G. Cammarota, Interpretazioni fenomenologiche di Aristotele. Prospetto della situazione ermeneutica,in «Filosofia e teologia», IV, 1990, pp. 489-532).

⁵ Nei semestri del 1921-22 e del 1922 Heidegger tenne seminari sulle Ricerche logiche (in particolare sulla Prima e sulla Seconda).Nel semestre invernale del 1922-23, accanto al già menzionato seminario su alcuni testi aristotelici, Heidegger ne svolse un altro su Idee I,apparse nel 1913.

⁶ Si veda, soprattutto, il volume di H. Ott, Martin Heidegger. Unterwegs zu seiner Biographie,Campus, Frankfurt a.M.-New York 1988 (trad. it. Martin Heidegger: sentieri biografici,a cura di F. Cassinari, SugarCo, Milano 1990).

⁷ Cfr. in particolare B. Casper, Martin Heidegger und die Theologische Fakultät Freiburg (1909-1923), in «Freiburger Diözesan-Archiv», C (3^a serie, XXII), 1980, pp. 534-541; C.F. Gethmann, Philosophie als Vollzug und als Begriff. Heideggers Identitätsphilosophie des Lebens in der Vorlesung vom Wintersemester 1921-22 und ihr Verhältnis zu «Sein und Zeit», in «Dilthey-Jahrbuch», IV, 1986-87, pp. 27-53; T. Kisiel, Das Entstehen des Begriffsfeldes «Faktizität» im Frühwerk Heideggers, ivi, pp. 91-120; Id., War der frühe Heidegger tatsächlich ein «christlicher Theologe»?, in A. Gethmann-Siefert-K.R. Meist (a cura di), Philosophie und Poesie. Otto Pöggeler zum 60. Geburtstag gewidmet, vol. II, Frommann-Holzboog, Stuttgart-Bad Cannstatt 1988, pp. 67 sgg.; Id., The Missing Link in the Early Heidegger, in J.J. Kockelmans (a cura di), Hermeneutic Phenomenology: Lectures and Essays, University Press of America, Washington (D.C.) 1988, pp. 1-40; Id., Why the First Draft of «Being and Time» Was Never Published, in «Journal of the British Society of Phenomenology», XX, 1989, pp. 3-22; Id., Das Kriegsnotsemester des 1919: Heideggers Durchbruch zur hermeneutischen Phänomenologie, in «Philosophisches Jahrbuch», XCIX, 1, 1992, pp. 105-122; Id., Edition und Übersetzung. Unterwegs von Tatsachen zu Gedanken, von Werken zu Wegen, in D. Papenfuss-O. Pöggeler (a cura di), Zur philosophischen Aktualität Heideggers, vol. III, Klostermann, Frankfurt a.M. 1992, pp. 89-107; Id., The Genesis of Heidegger’s «Being and Time», University of California Press, Berkeley-Los Angeles-London 1993; R.A. Makkreel, Heideggers ursprüngliche Auslegung der Faktizität des Lebens: Diahermeneutik als Aufbau und Abbau der geschichtlichen Welt, in Papenfuss-Pöggeler (a cura di), op. cit., vol. II; T. Kisiel-J. van Buren, Reading Heidegger from the Start: Essays in His Earliest Thought, State University of New York Press, Albany 1994; M. Riedel, La fondazione originaria dell’ermeneutica fenomenologica. Il primo confronto di Heidegger con Husserl, in «Paradigmi», VII, 1989, pp. 299-317; T. Sheehan, Heidegger’s Early Years: Fragments for a Philosophical Biography, in Id. (a cura di), Heidegger: The Man and the Thinker, Precedent, Chicago 1981, pp. 3-19; Id., Heidegger e il suo corso sulla «Fenomenologia della religione» (1920-21), trad. it. di A. Cazzullo, in «Filosofia», III, 1980, pp. 431 sgg.; Id., Heidegger’s Lehrjahre, in J.C. Sallis, G. Moneta, J. Taminiaux (a cura di), The Collegium Phaenomenologicum: The First Ten Years, Kluwer, Dordrecht 1988; H. Tietjen, Philosophie und Faktizität. Zur Vorbildung des existenzial-ontologischen Ansatzes in einer frühen Freiburger Vorlesung Martin Heideggers, in «Heidegger Studien», II, 1986, pp. 11-40; G. Ruff, Am Ursprung der Zeit. Studie zu Martin Heideggers phänomenologischem Zugang zur christlichen Religion in den ersten «Freiburger Vorlesungen», Duncker & Humblot, Berlin 1997; J. Greisch, L’arbre de vie et l’arbre du savoir. Le chemin phénoménologique de l’herméneutique heideggérienne (1919-1923), Cerf, Paris 2000.

⁸ Sono da menzionare, ad esempio, i lavori di R. Buchholz, Was heißt Intentionalität? Studien zum Frühwerk Martin Heideggers, Die Blaue Eule, Essen 1995; M. Großheim, Von Georg Simmel zu Martin Heidegger. Philosophie zwischen Leben und Existenz, Bouvier, Bonn-Berlin 1991; M. Jung, Das Denken des Seins und der Glaube an Gott. Zum Verhältnis von Philosophie und Theologie bei Martin Heidegger, Königshausen & Neumann, Würzburg 1990; J. Stolzenberg, Ursprung und System: Probleme der Begründung systematischer Philosophie beim frühen Heidegger, Vandenhoeck & Ruprecht, Göttingen 1995; C. Strube, Zur Vorgeschichte der hermeneutischen Phänomenologie, Königshausen & Neumann, Würzburg 1993. Si veda anche il volume di J. van Buren, The Young Heidegger: Rumor of the Hidden King, Indiana U.P., Bloomington 1994; Kim In-Suk, Phänomenologie des faktischen Lebens. Heideggers formal anzeigende Hermeneutik (1919-1923), Lang, Berlin-Bern-New York 1998; M. Zaccagnini, Christentum der Endlichkeit. Heideggers Vorlesungen «Einleitung in die Phänomenologie der Religion», Lit Verlag, Münster-Hamburg-London 2003.

⁹ Secondo quanto sostiene Ott, op. cit. (trad. it. cit., p. 94), fu Heinrich Ochsner – amico di Heidegger e suo testimone di nozze, nonché anch’egli collaboratore di Husserl – a favorire il completo avvicinamento, anche sul piano personale, di Heidegger a Husserl.

¹⁰ F.D.E. Schleiermacher, Sulla religione. Discorsi a quegli intellettuali che la disprezzano (1799, 1806²), trad. it. di S. Spera, Queriniana, Brescia 1989. Per la Pasqua del 1917 Heidegger regala il volume di Hermann Süskind Christentum undGeschichte bei Schleiermacher: Die geschichtsphilosophischen Grundlagen der Schleiermacherischen Theologie [Cristianesimo e storia in Schleiermacher: i fondamenti filosofico-storici della teologia schleiermacheriana], Mohr, Tübingen 1911; il 1° agosto dello stesso anno, come riferisce Ochsner in una lettera, egli tiene una conferenza sul secondo Discorso (cfr. Kisiel, War der frühe Heidegger,cit., pp. 68-80, e Ott, op. cit. [trad. it. cit., pp. 91-93]). Materiali e riflessioni heideggeriane sul secondo Discorso e su Der christliche Glaube [La fede cristiana] (Berlin 1830²), di Schleiermacher sono ora pubblicati in HGA LX, 319-322 e 330-332. Kisiel (The Genesis,cit., pp. 89-93) segnala ad esempio la presenza di motivi schleiermacheriani nel Kriegsnotsemester del 1919 (HGA LVI-LVII). Sull’argomento si vedano inoltre: E. Brito, Heidegger e il problema dell’esperienza religiosa in Friedrich Schleiermacher e Rudolf Otto, in «Annuario filosofico», 15, 1999, pp. 421-448 e S. Patriarca, Heidegger und Schleiermacher. Die Freiburger Aufzeichnungen zur Phänomenologie des religiösen Lebens (1918-1919), in «Heidegger Studies», XVIII, 2002, pp. 129-156.

¹¹ R. Otto, Das Heilige: Über das Irrationale in der Idee des Göttlichen und sein Verhältnis zum Rationalen,Gotha, Stuttgart 1917, nuova ed. riveduta e ampliata, Beck, München 1936 (trad. it. di E. Buonaiuti, Ilsacro. L’irrazionale nell’idea del divino e la sua relazione al razionale,Feltrinelli, Milano 1989). I materiali relativi alla recensione di questo libro, progettata da Heidegger e poi non pubblicata, sono ora editi in HGA LX, 332-334 (trad. it. cit., pp. 416-417). È nota, inoltre, la lettera di Husserl a Otto del 5 marzo 1919, nella quale il primo esprime alcuni giudizi sull’opera del secondo (Ilsacro,appunto, che è stato probabilmente Heidegger a segnalargli), nonché la propria opinione sulle convinzioni religiose di Ochsner e dello stesso Heidegger. A questo proposito Husserl scrive: «Sono in effetti ambedue sinceramente credenti: in Heidegger predomina l’interesse teoretico-filosofico, mentre in Ochsner quello religioso. [...] Il mio pensiero ha talvolta effetto rivoluzionario: i protestanti diventano cattolici e i cattolici diventano protestanti. [...] In ogni caso, non ho esercitato la minima influenza nell’avvicinamento di Heidegger e di Ochsner al protestantesimo, sebbene ciò avrebbe potuto farmi solo piacere, in quanto ‘protestante non dogmatico’ e cristiano liberato» (cit. in Sheehan, Heidegger e il suo corso, cit., p. 433. Si veda anche ivi, pp. 445-446). Si noti come Husserl – che, nonostante la sua origine ebraica, si ritiene ormai un «protestante non dogmatico» – consideri qui Heidegger vicino al protestantesimo. L’accenno al «libero cristianesimo», poi, rinvia a quello sviluppo non dogmatico della propria fede cristiana (basato sulla libertà di coscienza e sullo sviluppo della vita interiore del credente) che viene sollecitato in quegli anni da alcuni teologi e filosofi protestanti (ad esempio Süskind, Mulert, Wehrung e lo stesso Troeltsch).

¹² Nel suo tentativo di analizzare filosoficamente l’esperienza religiosa, aperta alla trascendenza, dell’uomo medievale, Heidegger si rivolge, oltre che alle opere di Eckhart, anche al De imitatione Christi,ai Fioretti di san Francesco e alle Sentenze di Pietro Lombardo. Per il Natale del 1920 egli regala a Löwith (cfr. op.cit.,p. 53) una copia del De imitatione Christi.Gli appunti preparatori per le lezioni del 1919-20 sui Fondamenti filosofici della mistica medievale,redatti nell’agosto 1919, sono ora pubblicati, come già s’è detto, in HGA LX, 301 sgg. Sui motivi del mutamento di progetto da parte di Heidegger si veda ivi, p. 348.

¹³ P. Natorp, Allgemeine Psychologie nach kritischer Methode [Psicologia generale secondo un metodo critico], Mohr, Tübingen 1912; Id., Deutscher Weltberuf: Geschichtsphilosophische Richtlinien [La vocazione universale dei Tedeschi: linee filosofico-storiche], Diederichs, Jena 1918. Sulla Allgemeine Psychologie,in particolare, Heidegger tiene un seminario nel semestre invernale del 1919-20.

¹⁴ Su tali vicende accademiche, che nel 1923, com’è noto, condurranno alla chiamata di Heidegger a Marburgo, e sull’epistolario in proposito tra Husserl e Natorp, si vedano ad esempio Sheehan, Heidegger e il suo corso,cit., pp. 432-433, e Ott, op.cit. (trad. it. cit., pp. 88 sgg.).

¹⁵ La lettera di Krebs è stata pubblicata per la prima volta da Casper, op. cit., p. 541, ed è stata ripresa, emendata da un errore di trascrizione ed integrata dalle testimonianze tratte dal diario di Krebs, in Ott, op.cit. (trad. it. cit., pp. 97-98).

¹⁶ In un appunto dell’agosto del 1919 Heidegger scrive che «in Lutero irrompe una forma originale di religiosità che non si trova neppure nei mistici» (HGA LX, 310).

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