Diaspora
Storia degli ebrei nel Novecento
Il Novecento che racconto comincia dal 1880 circa e finisce con gli anni Settanta del Novecento. Si apre con l'emigrazione in America e si chiude con la perdita d'importanza dell'Europa e l'affermarsi sempre maggiore del mondo ebraico americano e di Israele. In questo arco di tempo il mondo ebraico muta e la diaspora europea tende a scomparire nei numeri, nella forza culturale, nell'identità, nel progetto. L'emigrazione in America, il sionismo, la rivoluzione russa, la Shoah, la nascita di Israele: le cesure che costellano il Novecento ebraico sono altrettanti passaggi epocali per la storia di tutti. Nel corso del secolo, a partire dalla fine dell'Ottocento, gli ebrei esprimono una forza simbolica travolgente, inedita, alimentata non solo dall'antisemitismo e dalla persecuzione, ma dall'essere stati al tempo stesso artefici di una straordinaria creatività e oggetto del più radicale degli annullamenti. E ancora, dall'essere stati un intreccio tra la volontà di essere uguali agli altri e una durevole percezione di sé come identità sul confine. Nella realtà di oggi, cosa resta di questa storia? Quanto ne è stato distrutto irrimediabilmente dalla violenza, quanto ne è stato logorato poco a poco dal volger del tempo?