Libertà in vendita
Il viaggio di John Kampfner comincia da Singapore, paradiso dei consumatori, poi in Cina, da lì in Russia e poi verso il mondo arabo. Non ha come meta quei regimi tirannici che governano con la canna del fucile. È diretto in quei paesi che sostengono di aderire ai valori democratici, come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna e poi, tra questi, l’Italia. Perché l’Italia conta, non per una qualche rilevanza geostrategica, ma perché funge da esempio di una democrazia posticcia. John Kampfner non parla di leader o uomini politici. Parla di noi, dei cittadini, e delle nostre priorità. Le domande cruciali sono queste: perché la gente, in tutto il mondo, indipendentemente dalla cultura, dalle circostanze e dalla storia, appare sempre più disposta a rinunciare alle proprie libertà in cambio di ricchezza? Perché ha conferito ai propri leader un potere quasi illimitato di prendere decisioni su questioni riguardanti la libertà? Perché ha venduto la sua acquiescenza in cambio di una coltre di sicurezza temporanea e di una prosperità che si è rivelata illusoria? Perché ha lasciato che la democrazia si tramutasse in qualcosa che non sarebbe mai dovuta diventare: un mezzo per fornire consumi.