Cinquant’anni e più ci separano dagli anni di piombo, che hanno lasciato una tragica sequenza di massacri.
Piazza Fontana, piazza della Loggia, la questura di Milano, per arrivare al meno ricordato di questi eventi: nel piccolo paese isontino di Peteano il 31 maggio 1972 una bomba camuffata in una 500 rubata esplose uccidendo tre carabinieri.
Cinquant’anni sono passati ma fin qui non è stato evidenziato il fatto che tutte queste vicende hanno un elemento in comune: esplosivo e carnefici provenienti dalle stesse zone del Paese, quell’area del Nord-Est in cui nel secondo dopoguerra si sono innervate le trame oscure di Gladio. In quelle stesse zone per vent’anni qualcuno (probabilmente più di uno) ha colpito cittadini indifesi, donne e bambini inclusi, lasciando nei luoghi più comuni micidiali dispositivi pronti a esplodere.
Come mai gli autori di questi delitti non sono stati mai intercettati? Chi li ha formati e coperti?
Ugo Dinello mette insieme tasselli di un mosaico complesso, collegando protagonisti e fatti degli anni più cupi della Repubblica ne La via delle armi.