Viviamo in un’epoca di sovra-informazione, siamo bombardati da continue notifiche, dati, cifre, titoli… quello che sembra mancare è il tempo di rimettere tutti questi elementi in un contesto più generale, ‘unire i puntini’ e provare a capire il prima e il dopo, la dimensione meno istantanea dei grandi temi del nostro tempo: l’informazione, i diritti, il clima, l’economia… Radar vuole essere questo: uno spazio di approfondimento che, captando nell’attualità i segnali più urgenti, va in profondità, rimette ordine e prova a orientarci.
Ogni settimana, in conversazione con un esperto. Radar è un podcast originale degli Editori Laterza, condotto da Giuseppe Laterza e ideato, scritto e prodotto dagli Editori Laterza. Postproduzione e musica originale a cura di Matteo Portelli, con la partecipazione di Piero Lanzellotti.
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[Ep.1] L’informazione in tempo di guerra, con Giorgio Zanchini
La guerra fra Russia e Ucraina – come altre guerre in precedenza e come ancora di più ha fatto la pandemia da Covid 19 – ha sbaragliato la gerarchia delle notizie su tutti i media, italiani e non, occupando uno spazio assolutamente preponderante sui notiziari radio e tv, sui feed social, nei talk show televisivi e in tutti gli altri spazi d’informazione. Il rischio è di venire travolti da questa marea di informazioni, spesso scioccanti, magari di assuefarsi o al contrario di decidere di ‘spegnere tutto’. Questa settimana, quindi, ci chiediamo: quale deve essere il ruolo dell’informazione in tempi di guerra?
Ad accompagnarci in questo episodio abbiamo invitato Giorgio Zanchini, giornalista della Rai che ha condotto rubriche radiofoniche e televisive di grande successo come Radio anch’io e Quante storie e che da anni studia il giornalismo. Per la casa editrice Laterza è autore di La cultura orizzontale insieme a Giovanni Solimine (2020) e ha scritto uno dei saggi che compongono Il mondo dopo la fine del mondo (2020).
A questo episodio hanno contribuito Giovanni De Mauro, direttore di Internazionale, e Marina Lalovic, giornalista di Rainews24.
Per garantire l’accessibilità del podcast, seguendo questo link potete trovare la trascrizione integrale dell’episodio.
[Ep.2] Il fascino del nazionalismo, con Alberto Mario Banti
La guerra in Ucraina ha riproposto in maniera drammatica la questione nazionale. Putin rivendica l’esistenza di un ‘mondo russo’ – il Russkij Mir che comprende i paesi in cui si parla russo, tra cui l’Ucraina, o almeno la sua parte orientale, mentre l’Ucraina difende la propria autonomia in quanto nazione.
Ma in realtà negli ultimi decenni la nazione come forma politica e ancor prima come costruzione culturale e ideologica è tornata prepotentemente al centro della scena.
Da un lato in tutto il mondo si sono affermati leader che hanno fatto del sentimento nazionale il centro del proprio discorso politico, da Orban a Trump, dall’altro sono cresciuti i movimenti cosiddetti ‘sovranisti’ che contestano la riduzione dell’autonomia nazionale da parte di forme istituzionali ed economiche ‘globali’.
Ma in che cosa consiste esattamente il nazionalismo del XXI secolo? Come funziona il discorso nazionalista e perché continua ad affascinare e riscuotere così tanto successo fino ai nostri giorni?
Ne abbiamo parlato con lo storico Alberto Mario Banti, che insegna Storia Contemporanea all’Università di Pisa, autore di libri importanti sul nazionalismo come La nazione del Risorgimento (Einaudi, 2000) e Sublime madre nostra. La nazione italiana dal Risorgimento al fascismo (Laterza, 2011).
Per garantire l’accessibilità del podcast, seguendo questo link potete trovare la trascrizione integrale dell’episodio.
[Ep.3] Lettori e no, con Marino Sinibaldi
I dati del mercato editoriale nei primi quattro mesi del 2022 sono negativi: secondo l’Associazione Italiana Editori, la cosiddetta ‘varia’ – cioè romanzi e saggi venduti nelle librerie fisiche e online – è in flessione del 3,7% a valore e 2,5 % nel numero di copie. Un dato che preoccupa, ma che va letto in controluce con quello con cui si confronta, relativo al primo trimestre dell’anno scorso in cui il mercato aveva registrato una crescita significativa. Dunque un avvio dell’anno difficile che segue però un anno molto positivo, anzi un biennio, quello della pandemia di COVID 19, in cui – a differenza di tutti gli altri settori – il mercato del libro non ha subito flessioni, anzi è cresciuto del 19%.
Una situazione tutta da comprendere, con alcuni dati certi e molte cose ancora da spiegare, soprattutto nel rapporto tra il mercato e la lettura. Che cosa è accaduto a chi legge negli ultimi anni? Le abitudini sono cambiate? L’Italia ha perso o guadagnato nuovi lettori?
Lo abbiamo chiesto a Marino Sinibaldi, presidente del Centro per il libro e la promozione della lettura, già direttore di Rai Radio 3, col quale abbiamo anche parlato di com’è cambiato il nostro rapporto con la lettura e di come il libro sia rimasto un alleato fondamentale per lo sviluppo sociale e civile di un paese e di ciascun individuo.
[Ep.4] Globalizzazione addio?, con Innocenzo Cipolletta
Mentre il mondo – almeno quello occidentale – stava faticosamente riemergendo dalla crisi della pandemia, e mentre nel corso del 2022 noi europei pensavamo di riprendere il sentiero della crescita, il 24 febbraio scorso la Russia ha invaso l’Ucraina. Dopo poche settimane è risultato chiaro che non si trattava di una guerra lampo, ma di un conflitto protratto nel tempo, con enormi costi umani e materiali. Costi per l’Ucraina in primo luogo, ma anche per il mondo intero. Stiamo assistendo alla fine della globalizzazione, che prometteva di far cessare le guerre in nome dei vantaggi offerti dalla rete mondiale dei commerci?
A ragionare su questo abbiamo invitato Innocenzo Cipolletta, economista e manager, per molti anni direttore di Confindustria, poi al vertice di aziende importanti tra cui Ferrovie dello Stato e Marzotto, oggi presidente di FeBAF e di AIFI, oltre che di Confindustria Cultura Italia. Tra i libri pubblicati con Laterza, Banchieri, politici e militari. Passato e futuro delle crisi globali (2014) e In Italia paghiamo troppe tasse. Falso! (2014). L’ultimo, nel 2021, è La nuova normalità. Istruzioni per un futuro migliore.
[Ep.5] Energia, fra guerra e cooperazione, con Valeria Termini
Quando il 24 febbraio le truppe russe hanno invaso l’Ucraina, il tema dell’energia è entrato nelle notizie e nelle vite di tutti e ha colto molti di noi impreparati. La dipendenza dell’Europa e in particolare modo dell’Italia dal gas russo ha risvolti economici e politici, ci mette di fronte a delle scelte, spesso a degli ostacoli, e richiede di fare chiarezza sulla situazione in cui ci troviamo.
Questa settimana, ad accompagnarci in questo tentativo di orientamento abbiamo Valeria Termini, professore ordinario di Economia politica all’Università Roma Tre, già commissario dell’Autorità per l’Energia e vicepresidente del Consiglio dei Regolatori Europei dell’Energia (CEER), insignita negli Stati Uniti dell’International Public Administration Award.
È autrice per gli Editori Laterza di Energia. La grande trasformazione, pubblicato nel 2020.
A questo episodio ha collaborato Stella Levantesi, giornalista e autrice per Laterza de I bugiardi del clima.
[Ep.6] Se mi offendi ti cancello, con Alessandro Portelli
Da qualche tempo anche in Italia si parla di cancel culture, un fenomeno che da molti anni caratterizza la scena culturale americana.
Sulla definizione di questa espressione c’è molto dibattito, ma oggi si intende comunemente l’idea che vadano esclusi dall’arena pubblica personaggi che si esprimono offendendo la sensibilità di minoranze. Questo fenomeno colpisce opere del passato, come monumenti, ma anche film e libri, che secondo alcuni andrebbero cancellati o ridimensionati quando contengono messaggi razzisti, o se in generale esprimono contenuti e simboli violenti e discriminatori.
Ne abbiamo parlato con Alessandro Portelli, uno dei maggiori storici della cultura americana: con Donzelli ha pubblicato due libri dedicati a Bruce Springsteen e Bob Dylan. Con Laterza ha realizzato un podcast e uno spettacolo intitolati Mystery Train, dedicati al mito del treno nella cultura americana. Alle questioni di cui parleremo oggi ha dedicato una sezione del libro Il ginocchio sul collo. L’America, il razzismo, la violenza tra presente, storia e immaginari.
Interviene anche la giornalista del Corriere della Sera Costanza Rizzacasa d’Orsogna, autrice per Laterza di Scorrettissimi. La cancel culture nella cultura americana.