Dopo il successo della passata Stagione, le “Lezioni di Storia” tornano al Teatro Donizetti con un programma inedito di cinque incontri sul tema dei “Ribelli”, che mettono al centro il pensiero e l’azione di alcune grandi figure del passato e vogliono essere un’esortazione a coltivare la speranza di un cambiamento sempre possibile.
In tempi di incertezza e di guerra come quelli che stiamo vivendo, ricostruire il pensiero e l’azione di alcune grandi figure del passato vuole essere una esortazione a coltivare la speranza di un cambiamento sempre possibile. Dall’Impero Romano ai nostri anni, portati per mano attraverso i secoli, in tanti hanno scoperto perché un episodio anche lontano nel tempo spiega il nostro presente e dà risposte al bisogno di memoria.
Ribelli
La storia prevede lunghe stagioni di continuità e improvvise rotture. Spesso queste ultime sono agevolate, se non scatenate, dall’azione di alcuni singoli uomini e singole donne che, mettendo in discussione i costumi, le mentalità, le regole, aprono orizzonti nuovi di possibilità. Ai ribelli che sono riusciti a cambiare radicalmente il corso degli eventi, a coloro che ci hanno provato e a coloro che hanno immaginato strade diverse da quelle battute fino a quel momento, è dedicato questo ciclo di Lezioni di Storia: un ciclo di cinque appuntamenti che vedrà protagonisti relatori autorevoli e appassionati, noti al pubblico dei più importanti teatri italiani.
Il ciclo di Lezioni di Storia è ideato dagli Editori Laterza e realizzato in coproduzione con la Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo.
Tutti gli incontri si svolgeranno al Teatro Donizetti.
Tutte le lezioni sono introdotte da Max Pavan, giornalista e conduttore di Bergamo TV.
Al termine di tutti gli incontri, gli autori si fermeranno per il firmacopie presso il Ridotto Gavazzeni del Teatro.
Biglietti disponibili su vivaticket.com/it o presso la Biglietteria del Teatro Donizetti.
Qui tutte le informazioni.
Programma
18 gennaio 2025, ore 11
Vito Mancuso
Gesù: la rottura della Legge
Gesù intese esplicitamente rompere con la Legge? Sì e no. Sì, perché venne giustiziato per la sua dura contestazione della tradizione religiosa e del suo annuncio del regno di Dio in radicale opposizione ai poteri di questo mondo. No, perché la sua ribellione fu il risultato di una più profonda obbedienza. Quale? A chi, a che cosa?
Vito Mancuso, teologo, filosofo e accademico.
1 febbraio 2025, ore 11
Francesca Cenerini
Cleopatra: la regina nemica di Roma
L’ultima regina della dinastia tolemaica giunge nell’Urbe per la prima volta e alloggia nella villa di Cesare. La storia di Roma di quegli anni s’interseca non solo con i destini dell’Egitto ma anche con le storie della Palestina, dell’Africa e dell’Asia. Inizia una stagione che avrà enorme incidenza sulla cultura e sui gusti dei romani.
Francesca Cenerini insegna Storia romana ed Epigrafia e Istituzioni romane all’Università di Bologna.
8 febbraio 2025, ore 11
Maria Giuseppina Muzzarelli
Giovanna D’arco: una donna in armi
È una ragazza, ma combatte come un uomo; è una vergine cristiana, ma veste abiti maschili; si sente in rapporto diretto con Dio, ma non riconosce la mediazione della Chiesa. Venerata come santa, è diventata un mito, e non solo per i francesi. Molte domande restano però aperte su questa giovane in armi arsa sul rogo a 19 anni.
Maria Giuseppina Muzzarelli ha insegnato Storia medievale, Storia delle città e Storia e patrimonio culturale della moda all’Università di Bologna.
15 febbraio 2025, ore 11
Luigi Mascilli Migliorini
Robespierre: al cuore della rivoluzione
Il beneducato avvocato di una cittadina di provincia è il simbolo della Rivoluzione francese, delle sue illusioni, dei suoi orrori. Non sappiamo quando il disagio di un animo borghese si sia manifestato in una “incorruttibilità” poi incarnatasi nei sacri principi di una Rivoluzione, suo malgrado, inevitabilmente destinata a corrompersi.
Luigi Mascilli Migliorini insegna Storia moderna all’Università L’Orientale di Napoli.
1 marzo 2025, ore 11
Loris Zanatta
Fidel Castro: l’ultimo re cattolico
Come i re cattolici fonde politica e religione, arrivando a concepire una religione ‘politica’. Non crea una comunità politica ma una comunità di fede, inclusiva verso i fedeli, spietata con gli eretici. E i suoi nemici sono gli stessi della Spagna cattolica: la civiltà protestante e l’Illuminismo, ora ribattezzati ‘capitalismo’ e ‘liberalismo’.
Loris Zanatta insegna Storia dell’America Latina all’Università di Bologna.