Dialetto e dintorni.
Il repertorio linguistico degli italiani



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1. L'insieme delle varietà di lingua e di dialetto a disposizione del parlante prende il nome di

competenza linguistica

competenza comunicativa

repertorio linguistico

norma linguistica

2. Classificate le seguenti forme di italiano regionale, abbinando ciascuna a una delle varietà elencate sotto

1.   racazzi, non cridate!
2.   sono ancora mangiando
3.   se mi piace? Conforme.
4.   ho solo più cinque euro

a.   veneto
b.   salentino
c.   piemontese
d.   sardo

1b  2d  3a  4c

1d  2a  3c  4b

1a  2b  3d  4c

1a  2c  3b  4d

3. La parte più codificata della lingua italiana è

l'italiano popolare

l'italiano di coiné

l'italiano standard

l'italiano trasmesso

4. sinale e mantile sono

geosinonimi

geoomonimi

metafore regionali

termini polisemici

5. Indicate i fenomeni che caratterizzano l'italiano popolare:

a.   uso di 'poiché' e 'giacché' in luogo di 'dato che' e 'siccome'
b.   regolarizzazione delle forme verbali irregolari
c.   fragilità del microsistema dei pronomi
d.   uso generalizzato del passato remoto

a - c

a - d

c - d

b - c

6. Classificate il brano seguente:

cara signora, ti sto scrivendo due richi perchè questa setimana finisco di faticare e poi vengo se non finisco un giorno vengo due non ti preocupare che sta un po sporco

parlato

italiano popolare, con regionalismi sardi

italiano popolare, con regionalismi meridionali estremi

italiano regionale meridionale

7. Ordinate le quattro espressioni che seguono in una scala di decrescente formalità

a.   devi prendere le compresse a stomaco pieno
b.   deve assumere il farmaco a stomaco pieno
c.   le pastiglie, prendile dopo mangiato
d.   le compresse, le devi prendere dopo i pasti

d - c - a - b

c - b - d - a

a - b - d - c

b - a - d - c

8. Classificate le frasi che seguono, abbinando ciascuna al fenomeno pertinente

1.   cos'è che vuoi dire, con queste parole?
2.   il giorno che ti farai furbo sarà sempre troppo tardi
3.   c'era un tale che ti cercava
4.   a Gianni, speriamo che non gli capiti niente!

 a.   frase scissa
 b.   dislocazione a sinistra
 c.   c'è presentativo
 d.   che polivalente

1a   2d   3c   4b

1b   2d   3c   4a

1a   2d   3b   4c

1d   2a   3b   4c

9. La nomenclatura è

l'elenco delle persone più importanti della Repubblica

la parte fondamentale di un lessico specialistico

l'insieme delle varianti di un sottocodice

la classificazione sistematica dei procedimenti innovativi nelle lingue speciali

10. Il 'grado di standardizzazione' di una parlata dialettale è

il grado di vicinanza alla lingua standard, cioè all'italiano

la capacità di reagire alle innovazioni

il grado di conservatorismo del lessico

il grado di uniformità, nella comunità dei parlanti

11. La coinè è

un dialetto che si parla su un'area molto estesa

una varietà che risulta dall'adattamento reciproco di dialetti vicini, ciascuno dei quali rinuncia ai fenomeni che lo caratterizzano rispetto agli altri

la varietà che risulta dall'incontro-scontro fra dialetti diversi, nella stessa area

il risultato dell'affermazione di un dialetto su altri, più deboli: in questo modo si afferma la parlata egemone, che esporta i suoi tratti peculiari nell'hinterland

12. Nella Sicilia dei Malavoglia e di Mastro don Gesualdo il rapporto fra lingua e dialetto era di

diglossia senza bilinguismo

diglossia sociolinguistica

bilinguismo con diglossia

bilinguismo senza diglossia

13. A proposito di italianizzazione dei dialetti: qual è l'intruso?

terminologia dell'artigianato figulino

terminologia della medicina popolare

terminologia del corpo umano

terminologia della vegetazione

14. eva e akwa sono attualmente

varianti di una coppia sinonimica, con specializzazioni lessicali diverse

varianti diseguali, in quanto una delle due ha ormai acquisito sia il significato che la distribuzione sociolinguistica dell'altra

varianti semantiche anisomorfe

varianti lessicali isomorfe, con tendenza all'iperspecializzazione

15. L'italianizzazione fonetica

avviene quasi contemporaneamente in tutta la comunità

segue per lo più regole di distribuzione sociolinguistica

riguarda prima i suoni isomorfi poi gli anisomorfi

avviene indipendentemente da fattori stilistici e situazionali




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