Pianeta Terra Festival 2024

PIANETA TERRA FESTIVAL

Le comunità naturali

Da giovedì 3 a domenica 6 ottobre 2024 a Lucca

www.pianetaterrafestival.it

 

Anche quest’anno Lucca sarà il magnifico teatro urbano che ospiterà la terza edizione di Pianeta Terra Festival, diretto da Stefano Mancuso, ideato, progettato e organizzato dagli Editori Laterza e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

La manifestazione si terrà da giovedì 3 a domenica 6 ottobre 2024, in alcuni dei luoghi più suggestivi della città, tra cui: la Chiesa di San Francesco, Palazzo Ducale, L’Orto Botanico e, per la prima volta, la Casa del Boia.

Le comunità naturali sarà il filo rosso che attraverserà gli incontri, i dialoghi, le lectio e gli spettacoli di questa edizione.

Ci siamo chiesti perché tutte le specie viventi, non solo l’uomo, stabiliscono relazioni, costruiscono alleanze, in altri termini fanno comunità? Saremmo indotti a pensare che la scarsità di risorse disponibili porti naturalmente le specie a competere, e che sia proprio la competizione a garantire il benessere degli individui di ciascuna specie. “In barba al senso comune – dice il direttore del Festival, Stefano Mancuso – il vero motore di una comunità è il mutuo appoggio, il sistema più efficiente per garantire la sopravvivenza di tutti. Se ragioniamo in termini di specie, il mutuo appoggio è un’opzione naturale, ancor prima di diventare una scelta morale”.

I tanti ospiti mostreranno come le relazioni fra gli esseri viventi sono incredibilmente più complesse di quanto immaginiamo e sono governate da forze molto diverse dalla semplice competizione. Scopriremo con loro che è la cooperazione il meccanismo attraverso il  quale la vita prospera, la forza trainante che decide il destino degli esseri viventi.

 

IL PROGRAMMA

Durante i quattro giorni di festival, saranno oltre 90 gli eventi che chiameranno a raccolta scienziati, antropologi, filosofi, economisti, scrittori, artisti e innovatori. Vedremo concretamente come opera il mutuo appoggio tra le specie vegetali e animali, come sia il collante per la costruzione di comunità, di alleanze fra le specie, capiremo quali complessità specifiche presentano le comunità umane e quali sono le caratteristiche comportamentali di ciascuna specie. All’interno di questa cornice si discuteranno in modo nuovo temi quali biodiversità, sostenibilità, politiche del cibo, lo stato del nostro Mediterraneo, e molto altro. Con l’osservazione e la conoscenza del modo in cui ogni individuo crea alleanze con gli altri della sua specie e con le altre specie sperimentiamo quel piccolo miracolo che si avvera quando specie diverse, imparando a stare insieme, stringono una relazione. “Pensare alla cooperazione come una delle principali forze che agisce in natura – dice Giuseppe Laterza – può aiutarci molto ad agire per il bene del nostro Pianeta”.

 

ASSOLI E DIALOGHI

Molti i dialoghi e le lectio in cui autori italiani e internazionali approfondiranno le tematiche centrali del festival: Telmo Pievani metterà alla prova le tante manifestazioni di comportamento altruistico in natura, ponendo la questione se una generosità del tutto disinteressata sia possibile. Andrea Genre spiegherà nel dettaglio il fenomeno della simbiosi in natura – il modo in cui si chiama oggi il mutuo appoggio – e la sua importanza. Laura Crispini, geologa, coordinatrice scientifica in spedizioni nazionali e internazionali in Antartide (l’ultima a bordo della rompighiaccio Laura Bassi), ci porterà alla scoperta di un continente che è anche un laboratorio naturale unico per studiare i fenomeni naturali. Dario Fabbri, uno dei più influenti e originali analisti in Italia, esaminerà la crisi ecologica dal punto vista di una ‘geopolitica umana’, che mette al suo centro la collettività e la sua storia. Grande regolatore climatico e custode di un terzo della biodiversità terrestre, Paolo Pileri ci farà conoscere il suolo, l’ecosistema più fragile e vitale del pianeta. Lo zoologo Maurizio Casiraghi ci farà scoprire la bellezza nascosta e spesso invisibile degli insetti, indispensabili alla biodiversità. Gaia Vince parlerà delle incombenti migrazioni climatiche, di come masse di persone dovranno fuggire, a causa delle alte temperature, da zone costiere e da terre un tempo coltivabili, alla ricerca di nuovi luoghi in cui poter vivere. E ancora: attraverso il grande incendio di Fort McMurray in Canada, John Vaillant ci farà toccare con mano il punto cui siamo giunti a causa del nostro incessante bisogno di energia; Stefano Fenoglio ci farà conoscere i fiumi, la loro importanza e la nostra risalente convivenza con loro, lanciando un allarme riguardo all’abuso che ne facciamo. Emanuela Evangelista e Adriano Favole ci porteranno lontano nella foresta di Tchamba, tra i vulcani di La Rèunion e lungo le ramificazioni liquide dell’Amazzonia mostrando come siamo connessi alla natura selvatica e l’impatto che ha su di noi. Daniela Silvia Pace, esperta di cetacei e di acustica in ambiente marino, ci farà scoprire il linguaggio delle comunità di balene e di delfini. Pur riconoscendo che tutte le specie viventi comunicano, Andrea Moro, mostrerà come la comunicazione umana è la sola in grado di generare significati nuovi attraverso la combinazione delle parole all’interno di una frase. Scopriremo però che non tutte le combinazioni sono possibili e perché. Il neuroscienziato Vittorio Gallese ci parlerà della nostra natura essenzialmente relazionale e ne scopriremo le ragioni. Maria Rescigno mostrerà la stretta connessione tra il nostro cervello e l’intestino, il nostro ‘secondo cervello’. Fabio Ciconte terrà un monologo teatrale arricchito da immagini e video sui retroscena del mercato agroalimentare, soffermandosi sui costi eccessivi delle scelte ecosostenibili. Stefano Liberti mostrerà come il Mediterraneo si è tropicalizzato diventando lo specchio di tutti i nodi problematici della contemporaneità.

Si occuperanno più in particolare della costruzione e delle specificità della comunità umana Roberta De Monticelli e Gustavo Zagrebelsky, che andranno alla radice della costruzione della ‘famiglia umana’ esaminandone le ragioni e cosa la tiene insieme. E ancora: Michela Marzano ci sorprenderà facendoci scoprire che la scommessa sulla fiducia, ciò che ci tiene insieme, è la più grande e straordinaria scommessa umana. Lo storico dell’arte Tomaso Montanari farà vacillare l’individualismo che caratterizza il nostro tempo, smontando il culto rinascimentale del genio. Attraverso l’esame dell’arte anonima, dimostrerà come l’arte, e ogni produzione umana, sia frutto di un lavoro collettivo. Ivano Dionigi mostrerà come solo ritrovando la parola autentica possiamo rinsaldare il legame che tiene insieme e dà senso a una comunità. Maurizio Ferraris e Carola Barbero illustreranno, da un punto di vista filosofico, che un vivere che non comporti il convivere non può essere vita. Mentre lo scrittore Nicola Lagioia cercherà in testi esemplari della storia della letteratura, a partire dall’Iliade, una spiegazione del nostro ‘cuore di tenebra’, quella attitudine distruttiva e autodistruttiva che vediamo da sempre all’opera. Lo psicoanalista Vittorio Lingiardi farà risuonare l’armonia fisiologica-spirituale del corpo e dei suoi organi con la letteratura, la poesia, le immagini e tanto altro. Sull’esperienza dello stupore assoluto che ogni essere umano prova rispetto alla maestà dell’universo si confronteranno il teologo Vito Mancuso e l’astrofisica Ersilia Vaudo Scarpetta. A farci guardare le minute cose del nostro quotidiano facendocene cogliere il loro carattere sacro ci guiderà il paesologo Franco Arminio. Del perduto rispetto della sacralità della montagna parleranno invece Enrico Camanni e l’alpinista Nives Meroi. Non può mancare una riflessione sul luogo in cui si svolge la nostra vita quotidiana, la città, non solo quella italiana ma quelle di tutto il mondo: Francesco Rutelli e Mario Pardini si confronteranno sui cambiamenti indotti dalla crisi climatica, dalle trasformazioni del lavoro e dell’abitare. Una delle massime esperte di etica dell’IA, Francesca Rossi, ci spiegherà come funziona l’intelligenza artificiale e se può esserci alleata o nemica, in generale e, in particolare, nella lotta al cambiamento climatico. Ci si occuperà anche di biomuseologia: Michele Lanzinger e Maurizio Vanni, esperti del settore, illustreranno i modi e gli esempi concreti per ridurre il loro impatto ambientale. Un’altra importante prospettiva porteranno Flavia Carlini, Andrea Grieco e Sofia Pasotto dialogheranno sui modi in cui le giovani generazioni fanno i conti con la crisi climatica, fra attivismo e disillusione, anche attraverso il loro lavoro di informazione e sensibilizzazione in rete.

 

RAGAZZI E BAMBINI

Gli eventi dedicati ai bambini e alle famiglie si svolgeranno all’interno dell’Orto Botanico e della Biblioteca Agorà. Un programma ricco, fatto di mostre, laboratori, quiz, spettacoli di burattini, letture animate, lezioni interattive con gli scienziati dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale che racconteranno il loro lavoro (dall’ornitologo al biologo marino). Il tutto, a cura dell’associazione Talea APS. Non mancheranno gli eventi laboratoriali dedicati alla cura delle piante e della natura, come l’appuntamento curato da Ecopol.

Anche gli studenti saranno protagonisti di tantissime eventi: dalla premiazione del concorso Usa la testa!, organizzato da Confindustria Toscana Nord in collaborazione con la Scuola Superiore Sant’Anna, a una mattinata a cura dell’Ufficio Scolastico Regionale di Lucca-Massa Carrara, che vedrà i ragazzi salire sul palco e presentare i propri progetti ecologici. Per finire, Fabio Viola, uno dei massimi esperti di gamification in Europa, racconterà agli studenti come possiamo usare i videogame per conoscere e salvaguardare il pianeta.

 

LECTURES E WORKSHOP

Come sempre, dalle istituzioni in cui si fa ricerca come IMT, la Scuola Superiore Sant’Anna e l’Università di Pisa, arrivano alcune delle idee più brillanti. Gli incontri in programma, rivolti a un pubblico più generale, ne sono l’espressione più diretta. Ennio Bilancini e Massimo Riccaboni faranno un bilancio delle politiche europee sulla riduzione della CO2, cercando di sciogliere il dilemma del suo aumento nonostante le misure adottate; mentre Angelo Facchini e Alessandro Rubino discuteranno del sistema più efficace per misurare la sostenibilità delle nostre città. Di democrazia alimentare discuteranno Giaime Berti e Carmelo Troccoli evidenziando la necessità di promuovere i sistemi locali del cibo attraverso nuove forme di produzione e consumo e nuovi modelli di politiche pubbliche. Tommaso Greco ed Edoardo Chiti evidenzieranno come il diritto, nella sua funzione più propria, salvaguardi lo stato di salute degli ecosistemi, le loro dinamiche cooperative e, soprattutto, come può farsi garante nei confronti delle generazioni future.

Infine, il workshop Cambiamento climatico e design urbano a cura dell’Università di Camerino. Il workshop, riservato agli studenti, con Gherardo Chirici, Roberta Cocci Grifoni, Graziano Marchesani, Federica Ottone e Dajla Riera, partirà dalla raccolta e dall’analisi e di dati ambientali di Lucca per proporre interventi di “natura urbana” che sappiano conciliare le esigenze delle popolazioni residenti con l’introduzione di dispositivi naturali volti ad affrontare gli effetti climatici del riscaldamento globale.

 

FOCUS

Molte le occasioni di riflessione e approfondimento provenienti dal mondo produttivo e delle istituzioni sul tema della comunità e della sostenibilità. L’evento a cura di Banco BPM vedrà Marco Giorgio Valori, Domenico De Angelis, Cristina Galeotti e Andrea Maestrelli confrontarsi sul ruolo delle banche per uno sviluppo equilibrato di comunità e territori; Francesco Pastore e Rossella Sobrero parleranno del perché la transizione ecologica sia così difficile da comunicare in modo efficace, in un evento a cura di Sofidel. Marcello Bertocchini, Silvio Gentile e Gabriele Susanna dialogheranno su come realizzare una comunità energetica pubblica, in un evento a cura di Green Utility; sul tema della transizione energetica interverranno Francesco Caio e Carlo Cottarelli illustrando costi, rischi e opportunità, in un appuntamento realizzato da EOS IM. Sul tema dell’impatto che le attività umane hanno sulla biodiversità dialogheranno invece Valeria Barbi, Giulio Magni, Alessandro Solazzi, Daniele Valiante, in un appuntamento promosso a cura di Findus. Isabella Malagoli, Gianluca Ruggieri e Valeria Termini si chiederanno se è pensabile un futuro dominato esclusivamente da energie rinnovabili, in un incontro a cura del gruppo Hera. Lorenzo Bardelli e Daniele Fortini si focalizzeranno sul tema del riciclo e del recupero dei rifiuti come servizio fondamentale nelle nostre comunità, in un appuntamento a cura di Retiambiente. Il panel promosso da Ricola ci darà invece occasione di riflettere sui modi di comunicare efficacemente i modelli di sostenibilità; ne parleranno Arianna Izzi, Luca Morari e Giovanni Storti.

Un incontro dedicato al futuro delle città e alle forme di rigenerazione urbana è promosso dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e vedrà confrontarsi Serenella Sala e Matteo Trane. L’appuntamento a cura di Confindustria Toscana Nord, con Maura Latini e Francesco Morace, sarà l’occasione per riflettere, sulla base di analisi e ricerche, sulla possibilità di essere consumatori sostenibili. Giuseppe Calabrese, Davide Giannecchini e Sara Vitali si confronteranno infine sull’escursionismo, attività in forte crescita e che coinvolge un numero sempre maggiore di appassionati, in un evento a cura di Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest.

Enrico Fontana e Domenico Sturabotti illustreranno il cammino virtuoso verso uno sviluppo sostenibile che molte imprese hanno attivato negli ultimi anni. Francesca Malzani e Tiziano Treu ci spiegheranno come il Green Deal europeo stia rafforzando il legame tra agire economico e diritto del lavoro. Giuseppe Buffon e Giuseppe Lanzi dialogheranno sul tema dell’ecologia integrale, illustrando il progetto Lucensis al servizio della comunità, mentre Silvio Bianchi Martini, Vittorio Coda e Linda Gilli esploreranno l’importanza dei caratteri identitari, della leadership e dei valori nello sviluppo delle imprese e dei territori. E ancora, Enrica Lemmi, Luca Martinelli, Luca Menesini, Emanuele Pellegrini rifletteranno sullo sviluppo sostenibile di borghi, paesi e aree interne e sull’impiego, a tal fine, dei finanziamenti del PNRR. Alberto Brambilla e Massimo Riccaboni discuteranno di come possiamo conciliare la più grande trasformazione ecologica mai conosciuta con la più grande transizione demografica che l’umanità abbia mai sperimentato.

 

CINEMA, ARTE, MUSICA

Anche quest’anno Pianeta Terra Festival, in collaborazione con Lucca Film Festival e Green Cross Italia, assegna il Green Tree Award, premio rivolto al film europeo più attento e sensibile alle tematiche ambientali. Ecco la cinquina selezionata: Un anno difficile (2023), diretto da Olivier Nakate ed Eric Toledano; Te l’avevo detto (2023), diretto da Ginevra Elkann; Un mondo a parte (2024), diretto da Riccardo Milani; Palazzina Laf (2023), diretto da Michele Riondino; La chimera (2023), diretto da Alice Rohrwacher.

Davide Monteleone, fotografo di fama internazionale, artista visivo, ricercatore e National Geographic Fellow, racconterà, attraverso le sue fotografie, la storia della domanda di materie prime in crescita a causa delle trasformazioni del panorama energetico globale.

Segnaliamo tre concerti: nella serata di apertura, la Sinfonia n.9 di Ludwig Van Beethoven nell’esecuzione dell’Orchestra e coro regionale del Friuli Venezia Giulia con la direzione dei Maestri Filippo Maria Bressan e Cristiano dell’Oste; un altro appuntamento dedicato a Beethoven (Tutti gli uomini si scoprono fratelli ove la tua ala si posa – sonata per violoncello e pianoforte in la maggiore n. 3 op. 69) eseguito da Simone Soldati al pianoforte e Enrico Bronzi al violoncello, a cura dell’Associazione Musicale Lucchese e realizzato grazie a Confagricoltura.

La chiusura vedrà il Maestro Mario Brunello, in un originale spettacolo di parole e musica che vedrà la partecipazione del direttore scientifico Stefano Mancuso.

Infine, Elisabetta Salvatori terrà una lettura di Nina e macchia e altre storie di Pia Pera.

 

IL TERRITORIO

“La perfetta convergenza – ha dichiarato il presidente della Fondazione CRL Marcello Bertocchini – tra i valori del Festival e la mission della Fondazione è ulteriormente confermata dalla tematica di quest’anno: cooperazione e condivisione sono infatti temi da sempre centrali e la loro ‘declinazione’ sul fronte della sostenibilità rappresenta un punto fermo di ogni strategia futura”.

 

LA SQUADRA DEL FESTIVAL

Pianeta Terra Festival è ideato, progettato e organizzato dagli Editori Laterza, con la direzione scientifica di Stefano Mancuso, e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.

La Città di Lucca e la Rappresentanza in Italia della Commissione europea sono partner istituzionali dell’evento.

La manifestazione è realizzata grazie anche alla compartecipazione della Camera di Commercio Toscana Nord-Ovest / The Lands of Giacomo Puccini e Confindustria Toscana Nord.

Il Festival deve inoltre moltissimo al supporto di numerosi sostenitori: a Banco BPM che è partner dell’evento, a Sofidel, main sponsor, a Confagricoltura, Ecopol, EOS IM, Findus Italia, Green Utility, Gruppo Hera, Retiambiente, Ricola, tutti sponsor del progetto, al supporter Toscotec e al green supporter Giorgio Tesi Group.

Hanno conferito il loro patrocinio la Regione Toscana, la Provincia di Lucca, l’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio e l’ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.

Hanno partecipato attivamente al progetto anche la Scuola IMT Alti Studi di Lucca, la Scuola Superiore Sant’Anna, l’Università di Pisa,  l’Ufficio Scolastico Territoriale di Lucca e Massa Carrara, la Fondazione Campus, A11 Venture, l’Arcidiocesi di Lucca, l’Associazione Musicale Lucchese, l’Associazione Talea, la Biblioteca civica Agorà, la Fondazione Giuseppe Pera, Green Cross Italia, il Conservatorio di Musica “Luigi Boccherini”, Lucca Comics&Game, il Lucca Film Festival, Lucense, l’Orto Botanico di Lucca, Photolux Festival e Symbola.

Media partner dell’iniziativa sono Rai Radio 1, Rai Radio 3, Rai News 24, Rai News.it.

Si ringraziano Idrotherm 2000 e Gli Orti di Elisa.

 

I confini del mondo: le Lezioni di Storia a Bari

 

  I CONFINI DEL MONDO”

Le Lezioni di Storia tornano al Teatro Petruzzelli di Bari

Dal 6 ottobre al 22 dicembre 2024

 

Si rinnova l’appuntamento con le Lezioni di Storia al Teatro Petruzzelli con un programma di sei incontri sul tema “I confini del mondo”.

Il ciclo, ideato dagli Editori Laterza, organizzato in coproduzione con la Fondazione Teatro Petruzzelli, con il patrocinio della Regione Puglia e dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Bari, è realizzato con il sostegno di Exprivia, Masmec e SDR.

Per tutti noi, che fin da piccoli abbiamo appreso a scuola una divisione del mondo universalmente ammessa, sarà affascinante scoprire cosa ha rappresentato nei secoli la continua ricerca dei limiti del mondo. Confini da difendere, confini da superare, confini da esplorare, confini da ridisegnare: tutta la storia dell’umanità ha a che fare con l’idea e con la pratica del “limite”. Nel nome dei confini si sono infatti strette alleanze, combattute guerre, avviate esplorazioni. Ma i confini non sono solo quelli geografici: siamo esseri umani anche nella misura in cui da sempre ci siamo chiesti che cosa ci sia “oltre”: oltre la vita terrena, oltre le conoscenze fin qui acquisite, oltre lo spazio conosciuto.

In questo suggestivo ciclo di Lezioni di Storia, con l’aiuto di autorevoli storici e storiche e di studiosi di altre discipline, andremo alla scoperta di importanti snodi politici, commerciali, militari che hanno ridisegnato il mondo, e anche dei modi in cui la letteratura, la religione, la scienza hanno allargato i nostri orizzonti nei secoli.

Ad aprire il ciclo il 6 ottobre sarà Franco Farinelli, con un’ampia riflessione tra passato, presente e futuro dell’idea di confine, a partire dal concetto di mappa. Le lezioni proseguiranno il 13 ottobre con Carlo Greppi, che racconterà di quella tenace minoranza di combattenti che tra gli anni ‘30 e ‘40 del Novecento si fece interprete di una resistenza internazionale ai fascismi. Appuntamento poi il 10 novembre con Anna Foa: al centro della sua lezione il progetto sionista, che alla fine del XIX secolo ha cambiato l’intero mondo ebraico ridefinendo i confini materiali, culturali e ideali della diaspora. Il 24 novembre sarà la volta del viaggio straordinario di Gracia Nasi, la marrana errante, che nel racconto di Maria Giuseppina Muzzarelli varcherà confini – da Lisbona ad Anversa, dalle Fiandre all’Italia – vivendo nel Cinquecento più mondi e più culture. Il primo dicembre Amedeo Feniello proverà a restituire la bellezza rivoluzionaria del Milione di Marco Polo, che da una minuscola cella aprì agli uomini del Medioevo le porte di un mondo sconosciuto. A chiudere il ciclo il 22 dicembre sarà Christian Greco, che indagherà lo sguardo della civiltà egizia sui destini dell’uomo dopo la morte.

Tutte le lezioni saranno di domenica, alle ore 11.00, e saranno introdotte da Annamaria Minunno.

 

PREVENDITA

AVVIO IL 12 SETTEMBRE alle ore 11.00 (on line su www.vivaticket.com e al botteghino)

  • dal 12 al 22 settembre: solo abbonamenti
  • dal 23 settembre alle ore 10.00: biglietti dei singoli appuntamenti e abbonamenti

Sarà possibile acquistare fino a un massimo di 2 abbonamenti, e di 4 biglietti per lezione

 

INFO BIGLIETTERIA

POSTI NUMERATI

Posto in platea, palchi di I e II ordine:

intero 12 euro / ridotto 10 euro • Abbonamento intero 60 euro / ridotto 50 euro

Posto palchi a partire dal III ordine:

intero 7 euro / ridotto 5 euro • Abbonamento intero 35 euro / ridotto 25 euro

Riduzioni per under 26 e over 65

 

 

In vendita presso il botteghino del Teatro Petruzzelli e online su www.vivaticket.com

Infoline tel. 080 9752 810 • e-mail botteghino@fondazionepetruzzelli.it

Orari apertura botteghino: martedì-sabato 11-19 | domenica 10-13 | lunedì 10-14

 


PROGRAMMA

 

6 ottobre 2024

Franco Farinelli

DALLE MAPPE AL WEB: IL DESTINO DEI CONFINI

Lo stato moderno è strettamente legato al concetto di “mappa”: si definisce infatti a partire da confini lineari e obbedisce rigorosamente alla logica della geometria classica, in funzione di un territorio inteso come estensione continua e omogenea. Che cosa succede quando al sistema euclideo delle mappe si sostituisce una forma di rappresentazione – quella del web – che obbedisce ad una logica opposta? Siamo di fronte a un assetto inedito della faccia della Terra?

Franco Farinelli, geografo, è professore emerito all’Università degli Studi di Bologna.

 

13 ottobre 2024

Carlo Greppi

PARTIGIANI SENZA CONFINI: LA RESISTENZA INTERNAZIONALE AL NAZIFASCISMO

Tra gli anni ‘30 e ‘40 del Novecento una tenace minoranza di combattenti – volontari internazionalisti, militanti politici, ex militari, disertori – si fece interprete di uno scontro transnazionale contro i fascismi. Dall’Etiopia alla guerra di Spagna, e poi in tutta Europa, decine di migliaia di uomini di tutti i continenti si batterono nel luogo in cui le loro scelte e il caso, all’interno di un conflitto globale e generalizzato, li avevano portati. Nel 1943, quando la guerra arrivò sulla penisola italiana, la Resistenza poté così contare su migliaia di partigiani da ogni angolo del globo.

Carlo Greppi è storico, scrittore e dottore di ricerca in studi storici.

 

10 novembre 2024

Anna Foa

DIASPORA E SIONISMO: RITROVARE I CONFINI PERDUTI

Alla fine del XIX secolo, il progetto sionista cambia l’intero mondo ebraico, non solo immaginando e creando il nuovo Stato degli ebrei, ma anche, in opposizione o in confronto, ridefinendo i confini materiali, culturali e ideali della diaspora, il luogo di duemila anni di vita degli ebrei. Nulla sarà più come prima, nel nuovo confronto fra i due universi ebraici.

Anna Foa è professoressa emerita di Storia moderna all’Università di Roma La Sapienza.

 

24 novembre 2024

Maria Giuseppina Muzzarelli

LA MARRANA ERRANTE: IL VIAGGIO DI GRACIA NASI DA LISBONA A ISTANBUL

Gracia Nasi (1510-1569), la marrana errante di cui racconteremo il continuo varcare di confini, da Lisbona ad Anversa, dalle Fiandre all’Italia, ha partecipato a più mondi e più culture. Nata da genitori costretti a convertirsi al cristianesimo ha avuto una doppia identità come quasi tutti i marrani: né ebrei né cristiani, come gli altri. La sua storia straordinaria si intreccia con quella del commercio internazionale dei mercanti lusitani di spezie, con la crescente potenza turca, con la rottura dell’unità cristiana e l’affermarsi del protestantesimo. Dopo tante tempeste questa autentica signora del Rinascimento trova quiete nelle terre della Sublime Porta.

Maria Giuseppina Muzzarelli ha insegnato Storia medievale, Storia delle città e Storia e patrimonio culturale della moda all’Università di Bologna.

 

1 dicembre 2024

Amedeo Feniello

VIAGGIARE AI CONFINI DEL MONDO: MARCO POLO

Quanto spazio c’è per il ricordo e la memoria nel chiuso di una cella? Davvero poca. Eppure è proprio in questo spazio minuscolo che Marco Polo elabora tutto il racconto del suo Milione: la storia di uno spazio infinito e pressoché senza confini, oltre qualunque immaginazione per ogni uomo del Medioevo; e di un viaggio da rivivere, e su cui fantasticare, ben oltre il mondo conosciuto d’allora.

Amedeo Feniello insegna Storia medievale al Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila.

 

22 dicembre 2024

Christian Greco

GLI ANTICHI EGIZI E L’ALDILÀ

Abbiamo una conoscenza approfondita di come la civiltà egizia intendesse i destini dell’uomo dopo la morte: i Libri dell’Aldilà – in una mirabile combinazione di testo e immagini strettamente correlati – descrivono il mondo sotterraneo; forniscono al sovrano defunto la conoscenza necessaria per sopravvivere in compagnia degli dei e ricordano a noi come gli Antichi Egizi intendessero il viaggio del Sole e come guardassero all’intero universo.

Christian Greco, egittologo, è Direttore del Museo Egizio di Torino.

 

 

Vola alto

 

Dal 21 settembre al 20 ottobre 2024

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Roma Storia Festival 24

 

ROMA STORIA FESTIVAL
“Il carattere dei Romani”

19-22 settembre 2024 a Roma

 Personalità e simboli della storia di Roma

www.romastoriafestival.it

 

Dopo il successo delle prime due edizioni, dal 19 al 22 settembre 2024, torna il grande racconto della storia nella Capitale. Durante le quattro giornate del Roma Storia Festival sono previsti 19 appuntamenti: 18 lezioni magistrali, inedite e gratuite, con la partecipazione dei più autorevoli storici italiani, di scrittori e studiosi, e un incontro tra gli studenti di due licei la mattina di venerdì.

Il tema di questa edizione è “Il carattere dei Romani”; la suggestiva cornice di piazza di Pietra, la Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano e la Sala del Consiglio della Camera di Commercio ospiteranno gli appuntamenti in programma.  

L’evento è promosso e organizzato dalla Camera di Commercio di Roma, ideato e progettato dagli Editori Laterza con il patrocinio della Commissione europea e di Roma Capitale Assessorato alla Cultura.

“La Camera di Commercio di Roma sostiene e promuove con convinzione il Roma Storia Festival, un’iniziativa – afferma Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma – gratuita, aperta a tutti, alla sua terza edizione e a cui teniamo molto. Per quattro giorni Piazza di Pietra e la nostra sede istituzionale, il Tempio di Vibia Sabina e Adriano, diventano luoghi d’eccezione di un ricco programma di incontri e dibattiti con storici di fama internazionale, scrittori, professori universitari e personalità del mondo della cultura. Un format vincente, molto apprezzato dal grande pubblico viste le oltre 8mila presenze della scorsa edizione. Studiare la Storia è fondamentale per interpretare correttamente il presente e prepararsi al domani e restiamo convinti – conclude Tagliavanti – che la cultura riveste un valore strategico, tanto più per una città come Roma: rappresenta il vissuto di una comunità, ma anche il suo presente e il suo futuro ed è un potente volano di sviluppo economico”.

“Siamo felici e orgogliosi – dichiara Giuseppe Laterza −che si rinnovi un appuntamento con la Storia così importante e atteso dal pubblico romano e non solo. Le precedenti due edizioni ci hanno emozionato grazie alla straordinaria capacità comunicativa dei relatori e alla risposta della platea che ha dimostrato, ancora una volta, quanto sia vivo il desiderio di conoscere, riflettere, immaginare, e di farlo insieme. Nei giorni del Festival che sta per iniziare, alcuni tra i più grandi storici italiani saliranno sul palcoscenico per raccontare ciò che fa dei romani un insieme unico al mondo per varietà di culture e comportamenti, con una particolare attenzione alla storia femminile”.

La cultura, il genio e l’ingegno dell’Antica Roma ancora oggi continuano a far parte delle nostre vite e a influenzarci nelle scelte, nel gusto, nel modo di intendere la società.

Quest’anno il programma del Roma Storia Festival propone un viaggio sorprendente attraverso i secoli per scoprire il carattere dei Romani, un percorso in cui si incontrano storia, arte, cinema, letteratura, ma anche cultura gastronomica, filosofia e scienza.

Molte le lectio dedicate ad alcune delle figure femminili più affascinanti e controverse della storia, da Messalina a Cornelia e Sempronia, da Lucrezia a Vittoria Colonna, dalle ragazze di Porta San Paolo a Elsa Morante.

I racconti degli storici che si alterneranno sul palco saranno popolati di artisti geniali, cardinali corrotti, letterati in cerca di fortuna, popolani orgogliosi, scienziati brillanti. E ancora, statisti, schiavi, viaggiatori, rivoluzionari, papi e imperatori. Sono tanti gli uomini e le donne che hanno contribuito alla storia plurimillenaria della Città Eterna, lasciando in eredità tratti inconfondibili. Perché, come sosteneva Benedetto Croce: «qual è il carattere di un popolo? La sua storia: tutta la sua storia e nient’altro che la sua storia».

I protagonisti delle lezioni magistrali sono: Francesca Cenerini “Messalina, meretrix augusta”, Maurizio Viroli “Roma repubblicana, da Machiavelli a Mazzini”, Alessandro Barbero “L’Anonimo romano di Cola di Rienzo”, Costantino D’Orazio “Caravaggio, genio ribelle”, Michela Ponzani “Le ragazze di Porta San Paolo”, Laura Pepe “Da Lucrezia alle Giulie. Fedeltà e impudicizia nella Roma antica”, Luciano Canfora “Cornelia e Sempronia”, Antonio Forcellino “Vittoria Colonna, una leader eretica tra arte e potere”, Amedeo Feniello “Roma Babilonia. Lutero, Michelangelo e Giulio II”, Benedetta Tobagi “Nero di Roma. Variazioni neofasciste tra Ordine Nuovo, Nar e P2”, Paolo Di Paolo “Come raccontare Roma. Moravia, Pasolini, Gadda”, Andrea Giardina “I trasteverini eredi degli antichi romani”, Alberto CrespiAnnamo, daje Roma. Il rapporto tra Gigi Proietti e la sua città”, Vanessa RoghiPoiché l’impero da molti anni era caduto. La Roma di Elsa Morante”, Alessandro Marzo Magno “Il carattere tipografico romano”, Piero Martin “I ragazzi di via Panisperna”, Massimo Montanari “Cacio e pepe. Anatomia di una ricetta”, Vito Mancuso “Perché la stupidità ci domina così tenacemente? La lezione di Seneca”.

Venerdì alle 10.30 presso la Sala del consiglio della Camera di Commercio è inoltre previsto un importante momento di confronto tra gli studenti del Liceo scientifico “Plinio Seniore” e quelli del Liceo classico “Luciano Manara” di Roma sul tema “Il civis Romanus come esempio di virtù: realtà o rappresentazione?”. Coordina Graziano Perillo, introduce Massimo Blasi.

 

Tutti gli eventi sono ad ingresso libero fino ad esaurimento posti.  Per un ingresso prioritario, è possibile registrarsi sul sito www.romastoriafestival.it e presentarsi nei luoghi del Festival con un anticipo di almeno 15 minuti.

Grandi saggi per l’estate 2024

Fitopolis, la città vivente Stefano Mancuso

Caporetto  Alessandro Barbero

I sonnambuli. Come l’Europa arrivò alla Grande Guerra  Christopher Clark

La deriva dell’Occidente  Franco Cardini

La democrazia. Storia di un’ideologia  Luciano Canfora

Il grande imbroglio Mariana Mazzucato – Rosie Collington

I padroni del mondo Alessandro Volpi

Le strutture del potere Sabino Cassese

Contro la secessione dei ricchi Gianfranco Viesti

Le stragi sono tutte un mistero Benedetta Tobagi

Imparare a vivere Maurizio Ferraris

La via selvatica Adriano Favole

Come eravamo Guido Barbujani

L’architetto e l’oracolo Gino Roncaglia

Storie di errori memorabili  Piero Martin

Linee invisibili Maxim Samson

La montagna sacra Enrico Camanni

L’invenzione dell’Occidente Alessandro Vanoli

Questione di genere Judith Butler

Amazzonia. Una vita nel cuore della foresta Emanuela Evangelista

 

 

La violenza strutturale del colonialismo

Iain Chambers, il manifesto, 5 giugno 2024

Parlare di democrazia, diritti e giustizia all’ombra della Palestina, di Israele e del genocidio in corso a Gaza significa registrare i limiti stessi degli spazi storici e delle pratiche politiche che questi concetti dovrebbero promuovere e incarnare. Il linguaggio dell’Occidente – il suo governo, i suoi media e la sua politica – si è rivelato estremamente carente. Al massimo può identificare un problema umanitario, mai uno politico liberatorio. Il primo è separato e distante dalla nostra vita quotidiana; il secondo ci investe direttamente. Il primo richiede un aiuto momentaneo e superficiale, il secondo un cambiamento profondo. La Palestina ci interroga.

In questo libro importante e tempestivo (Gaza davanti alla storia), Enzo Traverso ha il coraggio di fare delle connessioni che in questi giorni e settimane sono invariabilmente bloccate, rifiutate e censurate per difendere l’indifendibile. In questo clima scoraggiante, la sua disamina senza fronzoli ci sottrae al linguaggio auto-assolutorio trasmesso dai governi e dai media occidentali. Attraverso il prisma della violenza oscena che si sta svolgendo a Gaza, ci espone a una discussione molto più estesa e approfondita sulla storia, i diritti e la giustizia dell’ordine globale. Ci porta dinnanzi all’intreccio tra la costituzione coloniale della modernità occidentale e la Shoah.

Il sionismo, anche nelle sue forme storiche più socialiste, era e resta colonialismo di insediamento che come tale continuamente cerca l’annientamento fisico e simbolico dei palestinesi, della loro storia, della loro cultura e delle loro voci. Ed è stato accompagnato dalla memorizzazione istituzionale dell’Olocausto, trasformato in un evento morale che maschera la responsabilità occidentale nei processi storici che hanno portato alla sua realizzazione. Il successivo spostamento della responsabilità europea per la Shoah sul mondo arabo, attraverso il sostegno incondizionato allo stato di Israele e l’imposizione ai palestinesi del peso di portare la colpa occidentale, è l’ulteriore svelamento di questa genealogia coloniale. Il nodo tra il sionismo, che tradisce ogni giorno la sua ideologia di supremazia razziale, e il colonialismo occidentale, si declina oggi nell’imminente fascismo di Israele che Primo Levi già intuì quarant’anni fa e che ora infesta il presente.

Quasi come una piega del tempo, la potente miscela ottocentesca di imperialismo, razzismo scientifico, nazionalismo e sionismo, che cercava con le sue pretese universali di civilizzare il pianeta mentre imponeva idee di unità nazionale omogenea in patria, continua a gettare il suo cuore di tenebra nel profondo del presente, sia nel massacro consentito dei palestinesi che nell’esecuzione giuridica dei migranti «illegali». Nell’economia politica del nostro «progresso» le vite che contano di meno vengono scartate: mandate nelle riserve dei nativi americani, nei campi di identificazione, sorveglianza ed espulsione degli immigrati, nella più grande prigione a cielo aperto del mondo che è la Palestina, e nei ghetti delle città occidentali. La modernità è un’impresa colonizzatrice e, quando necessario, genocida. Ascoltare oggi lo storico israeliano Ilan Pappé che insiste sulla traiettoria dei regimi coloniali e sull’imminente implosione di Israele ci spinge a tornare a queste storie per liberarci in un futuro più democratico. Alla fine, fissando l’atrocità dell’abisso, il suo colonialismo, l’Olocausto e Gaza, scopriamo che siamo noi stessi Israele/Palestina.

La violenza strutturale del colonialismo, spiegata così bene da Fanon, colpisce sia a livello fisico sia psicologico il colonizzato e il colonizzatore. Cancella l’innocenza di entrambi. Nella resistenza all’imposizione brutale e all’esercizio malevolo di poteri asimmetrici, Hamas è una risposta sintomatica, non una fonte. È inevitabilmente etichettato come terrorismo da coloro che controllano i meccanismi di definizione. Come nelle rivolte degli schiavi nei Caraibi, quando i padroni bianchi furono massacrati, la ripugnanza morale non può nascondere la comprensione politica e, osiamo dire, anche la giustificazione storica. Forse, piuttosto che rispondere al grido dei media «Condannate Hamas?», un’organizzazione certamente fondamentalista, patriarcale e autoritaria (come tutte le istituzioni militarizzate a fini anticoloniali: dal Fln algerino ai Vietcong), dobbiamo chiederci perché Hamas è emerso e a cosa risponde storicamente e strutturalmente.

Nella sua dettagliata discussione sugli atti di terrorismo nel XX secolo, Traverso ci aiuta a comprendere la terribile ambivalenza del termine nei movimenti storici di liberazione. Ciò rende la violenta (ed esecrabile) esplosione carceraria contro l’occupazione militare di quasi ottant’anni, avvenuta il 7 ottobre 2023, difficile da condannare semplicemente. Come direbbe la filosofa afro-brasiliana Denise Ferreira da Silva, è qui che le categorie prevalenti della modernità si sgretolano per fare uscire dalla Palestina la questione del nostro tempo. Non si tratta semplicemente di una questione geopolitica o storica, ma epistemologica. Coloro che hanno il diritto di raccontare, definire e spiegare la questione (chiaramente non i palestinesi che rimangono largamente senza voce) rivelano un preciso dispositivo di potere-sapere in cui la nostra «oggettività» corrisponde sempre alle esigenze della nostra soggettività. Anche questo è colonialismo, che, in fin dei conti, richiama la supremazia bianca.

Pensare con la Palestina è qualcosa di radicalmente diverso. Solo la precisa domanda politica e storica che Hannah Arendt avrebbe posto scuote la retorica occidentale e la costringe al silenzio: i palestinesi hanno diritto ad avere dei diritti? Rispondere affermativamente implica il superamento dell’attuale situazione coloniale e la riconfigurazione di Israele nella complessa eredità storica, politica e culturale del territorio, che, come Enzo Traverso conclude, dovrebbe diventare libero per tutti i suoi abitanti dal fiume al mare.

Le parole della storia, con Luciano Canfora

Le parole della storia è un ciclo di tre incontri – curati e condotti dal professor Luciano Canfora – dedicati all’approfondimento di tre termini fondamentali per conoscere e comprendere la storia recente del nostro Paese: Risorgimento, Fascismo e Libertà.

Episodio 1: Risorgimento

 

Episodio 2: Fascismo

 

Episodio 3: Libertà

 

Episodio 4: Terrorismo

 

Episodio 5: Partito

 

Episodio 6: Europa

 

Episodio 7: Utopia

 

Episodio 8 : Occidente

 

Episodio 9 : Comunismo

Le postromantiche

Amiamo diversamente dal passato, i modi di amare di un tempo non ci rispecchiano più e proviamo a trovarne di nuovi. Le contraddizioni ci assalgono: siamo ancora romantiche, sì, ma anche capaci di svincolare sesso e amore; siamo libere di vivere i rapporti come desideriamo, ma questa libertà ci chiede di scegliere la forma delle nostre relazioni, e non è sempre facile capire quale sia il modello migliore cui aspirare. In tutto questo rincorriamo ancora l’amore, ma non vogliamo che ci ferisca o turbi la nostra vita. Ma come si fa ad amare senza mai soffrire?

Questo il cuore de Le postromantiche, di Carolina Bandinelli, che ne ha discusso con Silvia Semenzin e Sofia Viscardi.

Grazie alla rassegna Horti Incontri e a Horti Magici (piazza Vittorio Emanuele II, Roma), ospiti della chiacchierata.

 

[Proposte di lettura] Europa

Paolo Guerrieri – Pier Carlo Padoan

Europa sovrana. Le tre sfide di un mondo nuovo

Tappa dopo tappa, l’eccitante sfida dell’Europa, il più piccolo dei continenti, che ha conquistato mezzo mondo, ha innescato la miccia di tante rivoluzioni, ha trasformato il pianeta.

 

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Jacques Le Goff

L’Europa raccontata da Jacques Le Goff

Tappa dopo tappa, l’eccitante sfida dell’Europa, il più piccolo dei continenti, che ha conquistato mezzo mondo, ha innescato la miccia di tante rivoluzioni, ha trasformato il pianeta.

 

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Giuseppe Galasso

Storia d’Europa

La storia d’Europa è la storia di una vicenda perenne e appassionante di contrazioni ed espansioni di un grande spazio di civiltà. È in questo spazio che è nata la tradizione del Cristianesimo, si sono incrociati e fusi i destini di grandi popoli e di grandi tradizioni culturali, è sbocciata la civiltà moderna della scienza e della tecnica, è fiorita la cultura dell’uomo e della libertà morale, politica e civile.

La storia del continente europeo, dall’antichità ai giorni nostri, raccontata da uno dei più importanti storici italiani.

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Alessandro Somma

Quando l’Europa tradì se stessa

L’Europa unita ha affidato al mercato la redistribuzione della ricchezza, mettendo l’ordine economico al riparo dall’ordine politico e impedendo qualsiasi mediazione tra il capitalismo e la democrazia.

 

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Jan Zielonka

Contro-rivoluzione

La disfatta dell’Europa liberale

«L’élite liberale post-1989 partiva dall’idea che il governo di un paese fosse una sorta di amministrazione illuminata a vantaggio di una popolazione ignorante. Non è riuscita ad affrancarsi da politiche e personaggi che si sono poi rivelati inefficienti, e a volte persino corrotti. Di conseguenza, la democrazia ha smesso di adempiere le sue funzioni legittimanti e rappresentative. Oggi assistiamo all’affermarsi di una potente contro-rivoluzione che mira a smantellare la democrazia liberale e a sostituirla con una nuova forma istituzionale indecifrabile e forse spaventosa.»

Un grido di allarme, un atto d’accusa che non rinuncia alla speranza. [Martin Wolf sul “Financial Times”]

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Jürgen Habermas

Questa Europa è in crisi

I timori prodotti dalla situazione economica rendono i problemi dell’Europa più fortemente presenti nella coscienza delle popolazioni e conferiscono loro una importanza esistenziale più grande che mai. Ma i politici sono diventati da tempo una élite di funzionari: non sono preparati a una situazione senza paletti di confine, che richiede una diversa modalità di fare politica, una modalità capace di modellare le mentalità.

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Federico Rampini

“Non ci possiamo più permettere uno Stato sociale” Falso!

Molti si sono convinti che il nostro welfare è un lusso, che mantenendo certe conquiste sociali abbiamo ‘vissuto al di sopra dei nostri mezzi’, e che è ora di ridimensionarci.
Ma siamo sicuri che sia l’unica alternativa possibile? Siamo davvero sicuri che l’Europa è in declino perché statalista e assistenziale? Chi lo ha detto che lo Stato sociale deve essere smantellato?

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Jan Zielonka

Disintegrazione

Come salvare l’Europa dall’Unione europea

Pensare un nuovo modello di integrazione che guardi oltre le regole di bilancio e i problemi di leadership è un’esigenza che non possiamo più rinviare. Se l’Unione Europea può fallire, l’integrazione deve proseguire. Zielonka ci incita a pensare con coraggio e creatività un’unità radicalmente diversa da quella attuale. La sua proposta è un nuovo modello di integrazione: funzionale, polifonico, democratico, efficace.

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Luciano Canfora

“È l’Europa che ce lo chiede!” Falso!

Aumenta il profitto di pochi e si riduce il reddito di molti. Il dogma qual è?
Che il profitto non si tocca, è sacro, così come è diventato sacro lo strapotere bancario e speculativo. Non c’è quasi più bisogno di contese elettorali. È qui la lezione amara. È qui che l”europeismo’ d’accatto perde la maschera.

 

 

Festival internazionale dell’Economia 2024: il programma

 

 

FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’ECONOMIA

Torino, 30 maggio – 2 giugno 2024

A discutere del tema Chi possiede la conoscenza, premi Nobel, relatori italiani e internazionali provenienti dai più prestigiosi centri di ricerca mondiali. E poi giornalisti, storici, analisti e rappresentanti autorevoli delle istituzioni italiane ed europee.

Scarica il programma qui

Riparte a Torino giovedì 30 maggio per chiudersi domenica 2 giugno il Festival Internazionale dell’Economia. Tema di quest’anno: Chi possiede la conoscenza. “Oggi – riflette Tito Boeri, direttore scientifico del festival – il progresso tecnologico è in gran parte legato alla conoscenza, all’uso delle informazioni per creare valore.” Ragionare su questo processo, le sue dinamiche e le sue conseguenze è essenziale per comprendere il mondo in cui viviamo.

“Le nuove frontiere del progresso tecnologico – prosegue Boeri – stanno ridefinendo il nostro modo di lavorare molto più che in passato. Le macchine non sono più soltanto in condizione di sostituire l’uomo in attività ripetitive, di routine, ma anche in mansioni e professioni intellettuali. Compiti che un tempo erano appannaggio esclusivo dell’uomo, come scrivere, tradurre, disegnare, possono essere svolti da macchine anziché da persone. E si teme che anziché essere noi a guidare questi sviluppi e a utilizzarli per elevare la qualità del nostro lavoro, siano gli algoritmi a prendere il sopravvento, a decidere loro per noi in direzione per noi svantaggiose. Il problema di fondo è governare, anziché subire, il progresso tecnologico.

Ma come farlo?” Nei quattro giorni di incontri cercheranno di rispondere a questa domanda i più autorevoli esperti sul tema tra economisti, informatici, tecnologi, storici, sociologi, giuristi, studiosi dei media e imprenditori.

Per aiutare il pubblico ad orientarsi nel ricco programma del festival tutti gli appuntamenti sono suddivisi nei tradizionali formati: parole chiave, vere e proprie lezioni su concetti fondamentali, appunto, come “IA e mercati”, “piattaforme digitali”, “social media”; alla frontiera dove saranno raccontate le ricerche più innovative legate al tema del festival; visioni per guardare alla probabile evoluzione futura di molti fenomeni; intersezioni per promuovere la fertilizzazione reciproca fra economia e altre discipline; nella storia e storia delle idee dove il passato aiuta a meglio comprendere le ragioni del presente; testimoni del tempo, racconto in prima persona di testimoni autorevoli del mondo dell’economia, della scienza e della politica. A quest’ultimo formato si affiancano i dialoghi e i forum che saranno occasioni di scambio di opinioni e competenze diverse; i confronti che mettono in connessione le esperienze provenienti dal mondo dell’università, delle istituzioni e del territorio e dove quest’anno, tra le altre, figurano iniziative in collaborazione con Biennale Democrazia e Biennale Tecnologia; incontri con l’autore in cui si presentano le novità editoriali più interessanti nel dibattito economico e politico, compresi libri freschi di stampa, ancora non tradotti in italiano; cineconomia, l’economia spiegata attraverso il grande cinema. Infine non mancheranno la Alan Krueger Lecture, la Luca d’Agliano Lecture, l’Inet dialogue cui si sono aggiunte la Marco Fanno Lecture, la Mario Pagliero e Alessandro Sembenelli Lecture e la Carlo Alberto Medal Lecture.

 

A seguire una selezione degli eventi in programma al festival. Il programma è scaricabile qui.

Partiamo da giovedì 30 maggio. Dopo la tradizionale inaugurazione al Teatro Carignano, alle 15.00, sempre in teatro alle 16.00, Andrea Malaguti, direttore de “La Stampa”, dialoga con Paolo Gentiloni, Commissario europeo per gli affari economici e monetari. Le norme di genere, reali e percepite, sono un ostacolo importante e possono contribuire a sostenere politiche per l’uguaglianza delle opportunità, ma come sono percepite nel mondo?  Su questo tema riflette Alessandra Voena alle 17.00 al Collegio Carlo Alberto, Common Room.

Alle 17.30 (Circolo dei lettori) Ilvo Diamanti e Nando Pagnoncelli, coordinati da Innocenzo Cipolletta, discutono su opinione pubblica, informazione digitale e IA. Prima di Darwin la facevano facile: siamo umani da sempre, da quando ci hanno creati. Collocando l’uomo in mezzo all’evoluzione, Darwin solleva il problema e il genetista Guido Barbujani lo tematizza attraverso alcuni passaggi chiave del nostro cammino evolutivo (Accademia delle Scienze di Torino, Sala Mappamondi alle 18.30). Alle 19.00 al Teatro Carignano Tito Boeri è con Tomaso Poggio, tra i padri dell’intelligenza artificiale e delle neuroscienze. Quali sono le potenzialità e le sfide associate all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie per l’incontro tra datori di lavoro e lavoratori? Ce lo spiega Michele Belot alle 19.00 (Collegio Carlo Alberto, Common Room). Alle 19.30 Francesco Giavazzi e Jeromin Zettelmeyer analizzeranno i punti di maggiore vulnerabilità dell’economia europea di fronte agli shock geopolitici indicando quali strategie adottare per ridurne i rischi (Collegio Carlo Alberto, Auditorium).

Tra gli appuntamenti di venerdì 31 maggio si segnala: alle 10.00, Collegio Carlo Alberto Common Room, la lecture di Emilio Calvano sulla parola chiave, IA e mercati. Alle 10.30 (Collegio Carlo Alberto, Classroom 3) il workshop L’antidoto è il dato: informazione a prova di fake news a cura di Youtrend nell’ambito dell’iniziativa Economia futura – il Festival Internazionale dell’Economia per i giovani e riservato al pubblico under 30 (per prenotarsi tutte le info sul sito del festival). Una crescita sostenibile dal punto di vista ambientale e socialmente equa è possibile? John Van Reenen ci spiega come alle 11.00 al Collegio Carlo Alberto, Auditorium.

Alla stessa ora ma al Museo Nazionale del Risorgimento, Aula della Camera Italiana, Chiara Goretti e Daniel Gros esaminano il nuovo Patto di Stabilità. Sempre alle 11.00 ma al Teatro Carignano Andrea Gavosto e Fabiola Gianotti dialogano su quanto inaspettatamente vicini siano il Bosone di Higgs e la nostra vita quotidiana. La relazione tra apprendimento collaborativo e intelligenza artificiale è il tema della lecture di Michael Jordan (Biblioteca Nazionale Universitaria, Auditorium Vivaldi alle 11.30).

Uno dei nodi cruciali del dibattito economico mondiale è la regolamentazione del potere di mercato delle grandi big tech: lo affronta guardando alle due sponde dell’Atlantico Thomas Philippon alle 12.00 al Collegio Carlo Alberto (Common Room).

A che punto siamo nella regolamentazione dell’intelligenza artificiale e dell’utilizzo dei dati, a livello nazionale ed europeo? Quando l’uso dei dati si trasforma in abuso? Ne discutono Elisabetta Iossa e Roberto Viola (Auditorium San Filippo Neri, ore 12.30). La tecnologia sta ridefinendo il nostro modo di lavorare. Che effetto avrà sulla crescita e sull’occupazione? A questo interrogativo rispondono Pietro Garibaldi e Antonio Spilimbergo al Collegio Carlo Alberto (Common Room) alle 14.00. Come l’intelligenza artificiale sta cambiando e cambierà il mondo dell’università? Quale sarà l’impatto sul modo di fare ricerca? Si confrontano sulla questione Stefano Corgnati, Francesca Cornelli, Antonio Merlo e Stefano Geuna, alle 14.00 al Museo Nazionale del Risorgimento, Sala Codici.

Quali sono i potenziali scenari che emergono dal continuo sviluppo delle tecnologie di intelligenza artificiale? Quali sono i fondamenti dell’IA generativa, i limiti tecnici e concettuali dell’attuale stato dell’arte e le principali sfide che rimangono? Riccardo Zecchina fa il punto su questi interrogativi alle 14.30 all’Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria. La rapida evoluzione delle nuove tecnologie sta ridisegnando il panorama delle competenze e delle occupazioni. L’OCSE prevede che 1,1 miliardi di posti di lavoro subiranno trasformazioni significative nel prossimo decennio a causa delle nuove tecnologie. La riqualificazione è un imperativo, ma come realizzarla in tempi ragionevoli? Questo il tema dell’intervento di Raffaella Sadun alle 15.00 (Museo Nazionale del Risorgimento, Aula della Camera Italiana).

Si discute molto della regolamentazione dell’intelligenza artificiale. Ma quando è utile farlo? Joshua Gans ne parla alle 15.30 (Collegio Carlo Alberto, Auditorium). In che modo l’intelligenza artificiale sta cambiando editoria e giornalismo? Ne discutono con Andrea Malaguti, Giuliano Amato e Innocenzo Cipolletta alle 16.00 (Museo Nazionale del Risorgimento, Sala Codici).

 

Sempre alle 16.00 (Auditorium grattacielo Intesa Sanpaolo) David Card, Premio Nobel per l’Economia 2021, si sofferma sulle conseguenze su studenti e lavoratori della sempre maggiore richiesta di competenze tecnologiche – con lui saranno Tito Boeri a introdurre e Gregorio De Felice per un saluto di benvenuto. Petra Moser (Biblioteca Nazionale Universitaria, Auditorium Vivaldi, alle 16.30) indaga sulla diseguaglianza di genere nella ricerca scientifica. Quali possono essere i rischi di trasferire i processi decisionali nei mercati ad algoritmi sofisticati ed efficienti? Se lo chiedono Giacomo Calzolari e Vincenzo Denicolò alle 17.00 presso il Collegio Carlo Alberto, Common Room. Cos’era la conoscenza per San Francesco e quanto conosciamo realmente la sua persona? Alessandro Barbero, introdotto da Giuseppe Laterza, ce lo svela alle 17.00 al Teatro Carignano.

Tra i forum coordinati da Paola Pica a cura de lavoce.info segnaliamo Finanziare l’innovazione: il ruolo del private capital con gli interventi di Andrea Bonomi, Anna Gervasoni, Samuele Murtinu, Carlo Pesenti, Ermenegildo “Gildo” Zegna (Museo Nazionale del Risorgimento, Aula della Camera Italiana, ore 17.15). Quali vantaggi può arrecare l’intelligenza artificiale nella lotta alla povertà e per lo sviluppo dei mercati emergenti? Un tema cruciale sul quale interviene Indermit Gill alle 17.30 (Collegio Carlo Alberto, Auditorium).

Francesco Decarolis e Ahmit Gandhi discutono sulla regolamentazione della raccolta di dati da parte delle big tech tra Europa ed America (18.30, Biblioteca Nazionale Universitaria, Auditorium Vivaldi). Nello sviluppo di interfacce sempre più evolute tra mente e algoritmo, da un lato ci sarà un approfondimento sull’alleanza tra uomo e informatica dall’altro scopriremo come già oggi la creatività umana possa essere “espansa” verso nuove dimensioni di intrattenimento musicale e visuale. Sulla relazione tra creatività e scienza riflettono Alex Braga e Guido Saracco alle 18.30 all’Auditorium dell’Oratorio San Filippo Neri. Come si sta evolvendo il panorama della conoscenza e della competizione commerciale internazionale nell’era digitale? Dovremmo spostare la nostra attenzione dalla conoscenza ai dati? Richard Baldwin suggerisce una nuova prospettiva su come percepire le competenze e l’innovazione nel nostro mondo interconnesso (Collegio Carlo Alberto, Auditorium ore 19.30).

 

A concludere la giornata, alle 21.00 al Teatro Carignano, Tracce di Marco Baliani, uno spettacolo dove stupore e incantamento, due sostanze profonde della conoscenza autentica ma anche dell’atto teatrale, si presentano attraverso costellazioni narrative molteplici.

Sabato 1 giugno primo appuntamento alle 10.00 con la parola chiave di Chiara Farronato, Piattaforme Digitali (Collegio Carlo Alberto, Common Room) mentre alle 10.30 c’è il workshop dedicato agli under 30 L’antidoto e il dato: informazione a prova di fake news (Collegio Carlo Alberto, Classroom 3) – per prenotarsi tutte le info sul sito del festival. Alle 11.00 (Collegio Carlo Alberto, Auditorium) Philippe Aghion illustra quali politiche possano rendere l’intelligenza artificiale un volano per la crescita e l’occupazione. Sempre alle 11.00 ma all’Accademia delle Scienze di Torino, Sala dei Mappamondi, Francesca Lagioia affronta il delicato tema della tutela dei diritti nell’età dell’IA.

Nell’ambito di Economia Futura, la sezione del festival dedicata alla cultura economico finanziaria dei più giovani alle 11.00 si svolge presso l’Auditorium grattacielo Intesa Sanpaolo la premiazione dei concorsi EconoMia ed EcoQuiz. Per l’occasione interviene Carlo Cottarelli con lo speech L’importanza di conoscere l’economia. A seguire un debate tra gli studenti vincitori del concorso EconoMia. Cosa succede quando l’intelligenza artificiale è uno strumento nelle mani dei regimi autocratici? Ne parla David Yang alle 12.00 al Collegio Carlo Alberto, Common Room.

La salute della nostra specie è legata in modo circolare a quella del pianeta, Ilaria Capua sollecitata dalle domande di Ilaria Sotis interviene alle 12.00 al Teatro Carignano su un argomento di cui abbiamo ancora tutti poca consapevolezza. Sulle sfide del nuovo patto di stabilità si confrontano Giorgio Airaudo, Flavio Padrini e Lucia Piana alle 12.30 al Museo Nazionale del Risorgimento, Sala Codici. Quando la conoscenza non è per tutti, è l’intera società a risentirne gli effetti. Quali strumenti adottare per contrastare la povertà educativa è il tema del dialogo tra Andrea Morniroli, Marco Rossi-Doria e Chiara Saraceno (Museo Nazionale del Risorgimento, Sala Codici, alle 14.00).

 

Sempre alle 14.00 all’Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria, la lecture di Danielle Li su IA generativa e competenze umane. Numerosi studi empirici permettono di fare luce su come le imprese sono influenzate da governi e società, e come, a loro volta, li influenzano. Di questo reciproco impatto discute Emanuele Colonnelli con Giorgio Barba Navaretti (Collegio Carlo Alberto, Auditorium alle 15.30). Intelligenza Artificiale: motore di crescita per le imprese italiane? Ne parlano Giorgia Abeltino, Marco Gay, Anna Roscio al Museo Nazionale del Risorgimento, Aula della Camera Italiana alle 15.00. Come apprendono le piante e che cosa ci insegnano è il tema dell’intervento di Stefano Mancuso alle 16.00 al Teatro Carignano. Stiamo costruendo una Machina sapiens e con quali conseguenze? Lo spiega Nello Cristianini alle 16.30 all’Auditorium Oratorio San Filippo Neri.

Joel Mokyr, analizzando dinamiche storiche di lunghissimo periodo, spiega per quale motivo Europa e Cina hanno intrapreso percorsi di sviluppo così differenti (Biblioteca Nazionale Universitaria, Auditorium Vivaldi alle 16.30). Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale rappresenta una rivoluzione culturale ed antropologica che impone un’etica della responsabilità che paradossalmente rimette al centro l’attenzione sulla persona. Questo è il focus del dialogo fra Paolo Benanti e Mario Rasetti al Museo Nazionale del Risorgimento, Aula della Camera Italiana alle 17.00. Gli attuali cambiamenti normativi nel settore farmaceutico statunitense ne potrebbero ridurre significativamente il mercato. Su come mitigare tali effetti interviene Ariel Pakes alle 17.00 al Collegio Carlo Alberto, Common Room.

Alle 17.30 al Collegio Carlo Alberto, Auditorium il dialogo tra il Premio Nobel per l’Economia 2015, Angus Deaton (in collegamento) e Antonio Spilimbergo su economia, disuguaglianza, sfiducia e populismo. Alla stessa ora ma al Teatro Carignano Marcella Beccaria e Michelangelo Pistoletto ragionano insieme all’economista Stefano Baia Curioni sul rapporto tra arte e intelligenza artificiale. La conoscenza nella Grecia antica è l’accesso alla verità, ma quale verità? Lo scopriremo con Laura Pepe che interviene alle 18.00 all’Auditorium grattacielo Intesa Sanpaolo. L’intelligenza artificiale può davvero invertire il declino della produttività e ridare slancio alla crescita?

 

James Manyika (in collegamento) ne discute con Michael Spence, Premio Nobel per l’Economia nel 2001 e Michael Jordan (Biblioteca Nazionale Universitaria, Auditorium Vivaldi alle 18.30). I libri sono il più antico e funzionale strumento di condivisione della conoscenza, creano comunità anche distanti nel tempo e nello spazio. Ne discutono, al Circolo dei Lettori alle 18.30, Giulio Biino, Enzo Cipolletta, Cecilia Cognigni, Giuseppe Laterza e Rocco Pinto.

All’Auditorium Oratorio San Filippo Neri, sempre alle 18.30, Riccardo Staglianò affronta il tema dei rischi per società e mercato del cosiddetto gigacapitalismo. Annamaria Lusardi, introdotta da Elsa Fornero interviene sui rischi per le famiglie causati dall’inconsapevolezza finanziaria (Collegio Carlo Alberto, Common Room, alle 19.00). Per anni il lavoro di organizzazione delle conoscenze e dei saperi all’interno del nuovo ecosistema digitale si è basato su paradigmi architettonici: il web semantico, le ontologie, Wikipedia… Negli ultimi mesi, però, l’esplosione dei sistemi di intelligenza artificiale generativa ha modificato radicalmente la situazione. Gino Roncaglia illustra i risultati, in parte inattesi, di questa vera e propria rivoluzione (Collegio Carlo Alberto, Auditorium, ore 19.30). A chiudere la giornata lo spettacolo Camillo Olivetti. Alle radici di un sogno di Laura Curino e Gabriele Vacis, con Laura Curino (Teatro Carignano, alle 21.00).

L’ultima giornata del festival, domenica 2 giugno, si apre con Social media, la parola chiave affidata a Rafael Jiménez-Durán (Collegio Carlo Alberto, Common Room, alle 10.00). La finanza globale oggi contribuisce alle diseguaglianze economiche. Ciò dipende dal fatto che non tutti hanno le stesse disponibilità a investire, ma anche dall’alto livello di conoscenze necessario a sfruttare i sistemi legali e contrattuali che regolano la finanza. Francesca Trivellato ci conduce in un viaggio che ci aiuta a riconoscere chi ha accesso a queste conoscenze e a sfatare pericolosi falsi miti (Auditorium Oratorio San Filippo Neri, alle 10.30).

Cosa si ottiene in cambio della condivisione dei nostri dati e comportamenti online? Quale è il punto di equilibrio tra vantaggi della pubblicità mirata e la tutela dei consumatori? Steve Tadelis fa il punto su un argomento che riguarda tutti (Collegio Carlo Alberto, Auditorium alle 11.00).

 

Il rapporto tra democrazia e conoscenza è stato un tema molto caro a Norberto Bobbio, ne discutono Valentina Pazé e Gustavo Zagrebelsky, Accademia delle Scienze di Torino, Sala dei Mappamondi alle 11.00. Che cosa possono fare le nostre società per creare un’informazione digitale equa ed efficace? Andrea Prat utilizzando gli strumenti dell’economia politica dei media – un campo di ricerca principalmente empirico e sperimentale, all’intersezione tra economia e scienze politiche – misura questi fenomeni, sfata alcuni miti e valuta le soluzioni che sono state proposte nel tempo (Biblioteca Nazionale Universitaria, Auditorium Vivaldi, alle 11.30).

Nonostante le politiche proattive che indirizzano risorse per favorire una crescita più rapida, cos’è che non sta funzionando nell’economia? Lo spiega Ufuk Akcigit, Collegio Carlo Alberto, Common Room alle 12.00). Crescita lenta, ritardo nell’innovazione, investimenti insufficienti nella ricerca e nell’istruzione, basse remunerazioni e scarsa domanda di lavoro qualificato: come possiamo rompere il circolo vizioso italiano? Risponde Ignazio Visco intervistato da Giorgio Zanchini, Museo Nazionale del Risorgimento, Aula della Camera Italiana alle 12.00.

Alle 14.00, alla Biblioteca Nazionale Universitaria Auditorium Vivaldi, Luigi Zingales sulla base dell’esperienza storica illustra come dovrebbero essere concepite le regole legali e le norme sociali per produrre e distribuire la conoscenza a beneficio di tutti. Di questioni di genere e accesso alla conoscenza discutono Maria Laura Di Tommaso e Chiara Saraceno alle 14.30 all’Auditorium Oratorio San Filippo Neri.

Per aumentare il nostro potenziale di modernizzazione e ridurre al contempo le disuguaglianze, è urgente coinvolgere tutti nel processo di innovazione soprattutto le donne e le persone di estrazione sociale svantaggiata. Come farlo, lo spiega Xavier Jaravel sempre alle 14.30 al Collegio Carlo Alberto Common Room. Finanziamenti, concorsi, pubblicazioni, carriere, Stefano Corgnati e Marco Ottaviani dialogano sui meccanismi che producono conoscenza (Museo Nazionale del Risorgimento, Aula della Camera Italiana alle 15.00). Come si possono sfruttare gli algoritmi di apprendimento automatico (machine learning) per fare nuove scoperte, in settori che vanno dall’economia e dalla fisica fino alla medicina? Risponde Sendhil Mullainathan, sempre alle 15.00 al Collegio Carlo Alberto, Auditorium.

Le paure suscitate dall’IA sono tante e vanno prese sul serio. Barbara Caputo e Diletta Huyskes partendo dalla consapevolezza che la tecnologia non è mai un destino dialogano su come esercitarne il controllo con responsabilità (Museo Nazionale del Risorgimento, Sala Codici alle 16.00). Secondo il senso comune la mente alla nascita sarebbe una tabula rasa, che via via si riempirebbe di contenuti grazie alle successive esperienze. Non è così. Parte da qui l’intervento di Giorgio Vallortigara alle 16.00 all’Accademia delle Scienze di Torino, Sala dei Mappamondi. Janet Currie interviene su un tema ancora poco battuto: investire nella salute mentale dei più giovani (Collegio Carlo Alberto, Common Room alle 16.30).

La discriminazione è considerata una causa importante delle differenze socioeconomiche tra persone di diverso genere, razza, cultura, ecc. Cosa la determina? Nicola Gennaioli mostra come la psicologia della memoria ci aiuti a capire cause e conseguenze economico-sociali di questo odioso fenomeno (Collegio Carlo Alberto, Auditorium, alle 17.00).

Chiudono il festival il dialogo di Tito Boeri con David Card, Danielle Li e Max Welling, alle 18.00 Binario 3 OGR e il Concerto Armonie italiane dell’Orchestra del Teatro Regio di Torino diretta dal maestro Valerio Galli in occasione della Festa della Repubblica Teatro Regio, 20.30. L’ingresso è gratuito. A partire da venerdì 26 aprile 2024 sarà possibile scaricare i biglietti online sul sito www.teatroregio.torino.it fino a esaurimento dei posti disponibili e al massimo 4 biglietti per ciascuna operazione.

Tra gli ospiti degli incontri con l’autore coordinati da Eva Giovannini: Veronica De Romanis, Emanuele Felice, Marianna Filandri, Federico Fubini, Paolo Guerrieri, Robert Johnson, Marco Magnani, Armando Massarenti, Alberto Mingardi, Tommaso Monacelli, Pier Carlo Padoan, Roberto Perotti, Irene Soave, Michael Spence, Luigi Zingales.

Il Festival Internazionale dell’Economia è ideato, progettato e organizzato dagli Editori Laterza con la direzione scientifica di Tito Boeri.

 

La manifestazione è promossa dal TOLC (Torino Local Committee), coordinato dalla Fondazione Collegio Carlo Alberto e composto dalla Regione Piemonte, dalla Città di Torino, dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, dalla Fondazione CRT, dall’Università di Torino, dal Politecnico di Torino, dalla Camera di commercio di Torino, da Unioncamere Piemonte, da Unione Industriali Torino e da Legacoop. L’iniziativa è inserita nell’ambito di Torino Futura – Generazione di Cultura.

L’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, la Rappresentanza in Italia della Commissione europea e Cassa Depositi e Prestiti sono partner istituzionali dell’evento.

Il Festival è realizzato anche grazie al contributo di aziende, enti e istituzioni. Di particolare rilievo la collaborazione con Intesa Sanpaolo, partner della manifestazione.

Main sponsor dell’iniziativa sono ABI – Associazione Bancaria italiana, Lavazza Group e Reale Mutua.

Global Thinking Foundation, Google e PedersoliGattai sono sponsor del Festival.

Supporter tecnico è Turismo Torino e Provincia. Media partner dell’iniziativa sono La Stampa, Rai Radio 1, Rai Radio 3, Rai News.it.  L’Accademia delle Scienze di Torino e INET – Institute for New Economic Thinking sono scientific advisor.