Il mondo dopo la fine del mondo

La pandemia ha tracciato un grande solco tra un prima e un dopo, uno spartiacque tra un mondo che credevamo di controllare e uno dal profilo molto incerto, che sta facendo saltare molte sicurezze.

Nel ‘prima’ le nostre società facevano mostra di un’organizzazione globale efficiente; oggi manifestano l’altra faccia, quella fragile e insostenibile. Nel ‘prima’ la democrazia appariva il destino dell’umanità; nel ‘dopo’ non sembra essere più così scontata. Nel ‘prima’ lo Stato era considerato un’istituzione quasi residuale, da limitare e contenere; nel ‘dopo’ dovremo considerare la sua forza necessaria. Nel ‘prima’ in tanti pensavano che la distruzione dell’ambiente avrebbe avuto effetti sulle nostre vite tra molto tempo; nel ‘dopo’ è divenuto chiaro che non possiamo essere sani su una terra malata.

Il mondo che verrà ci chiama tutti a riflettere su ciò che è stato, sulle cause profonde di quanto stiamo vivendo e sulle sue conseguenze immediate – economiche, politiche, sociali: Giuseppe Laterza dialoga con alcuni degli autori de Il mondo dopo la fine del mondo sul futuro che ci aspetta e che dovremo ricostruire.

Ascolta il podcast qui:

Don Dante Carraro, La salute globale: un impegno quotidiano

 

Massimo Florio, Enrico Letta e Chiara Saraceno, Europa e Welfare

 

Sergio Romano, Il giorno dopo la pandemia

 

Giorgio Zanchini, La rivoluzione dell’informazione

 

Alessandra Casarico, Post Covid: i rischi per le donne

 

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Il vento della rivoluzione

È passato un secolo dalla fondazione del Partito comunista italiano a Livorno, nel gennaio 1921. Nasce allora un piccolo partito, destinato però a diventare uno dei pilastri della Repubblica italiana. Nasce insieme alla vittoria di Lenin e della rivoluzione bolscevica in Russia. E morirà nel 1991, ancora insieme all’Unione Sovietica. Milioni di italiani lo hanno votato, altre decine di migliaia sono stati suoi militanti dedicandogli il loro tempo libero. Eppure all’inizio è una piccola «falange d’acciaio», come la chiama uno dei suoi fondatori, Antonio Gramsci: pochi uomini e qualche donna, uniti dal sogno di «fare come in Russia». Sono destinati a essere sconfitti sanguinosamente dal fascismo di Mussolini. Ma resisteranno, tra mille difficoltà, continuando a inseguire quel sogno.

Il vento della rivoluzione, di Marcello Flores e Giovanni Gozzini, ripercorre non solo le vicende organizzative e la storia politica del partito, ma anche gli itinerari personali di vita di alcuni dei suoi dirigenti: Bordiga, Gramsci, Togliatti, Tasca, Bombacci. Cerca così di rispondere alla domanda più attuale: come ha fatto quella piccola falange a trasformarsi in un grande partito di massa? Quali bisogni degli italiani è stato capace di interpretare e rappresentare? Che ruolo ha avuto nella politica italiana? Perché è nato? E perché è morto?

Il vento della rivoluzione è un podcast di Marcello Flores e Giovanni Gozzini.

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Uno spazio per l’immaginazione

Non sprechiamo questa crisi. Così abbiamo intitolato a novembre scorso un piccolo libro con gli interventi di Mariana Mazzucato nei primi mesi della pandemia.

Anche noi, come tutti, abbiamo fatto fatica a comprendere cosa stava succedendo nelle prime settimane dell’anno appena terminato. E forse, come tutti, siamo ancora alla ricerca di spiegazioni e di previsioni attendibili sul futuro che ci attende. Quello che ci è sembrato presto evidente è che il mondo dopo la fine del mondo – per riprendere il titolo di un altro nostro libro –  non sarebbe più stato lo stesso. E che era meglio anticipare il mondo nuovo piuttosto che subirlo. In quelle prime settimane del 2020 avevamo una scelta di fronte a noi: limitarci ad apprestare le migliori difese possibili mentre le librerie venivano chiuse e le vendite crollavano, oppure immaginare un altro modo di promuovere le buone idee, con i libri e oltre i libri.

È questa la strada che abbiamo imboccato, non senza qualche rischio e qualche preoccupazione. Ci ha aiutato l’avere alle spalle diversi anni positivi e aver fortemente rinnovato lo staff della casa editrice, con l’ingresso di una nuova generazione di trentenni.

Lo spazio da esplorare in modo nuovo era chiaramente quello della rete. Lo abbiamo fatto fin da subito, sperimentando nuove rubriche e nuovi formati sia su Facebook sia su Instagram con immediati significativi riscontri. Incoraggiati, abbiamo deciso di ripensare completamente anche il nostro sito, trasformandolo da vetrina della casa editrice a piattaforma multimediale. Quello che avete davanti agli occhi – e … sotto le dita – è il frutto di otto mesi di lavoro collettivo.

La società che lo ha progettato ha discusso ogni particolare con i responsabili di ogni settore nella convinzione che il rinnovamento tecnologico e di linguaggio debba andare di pari passo a quello dei contenuti.

Mille volte abbiamo rifatto tutto o parte, perché il punto di arrivo non ci sembrava ancora il migliore possibile.

E probabilmente lo rifaremo ancora nei prossimi mesi, anche a seconda delle critiche e dei suggerimenti che ci arriveranno. Mentre definivamo gli ultimi dettagli, ai primi di gennaio, la casa editrice chiudeva un anno straordinario, con risultati di vendita superiori a ogni più rosea previsione.

Merito di alcuni bestseller, primo tra tutti la biografia di Dante di Alessandro Barbero. Ma merito anche di un catalogo apprezzato sempre più dai lettori. Che nell’anno del Covid, dopo un iniziale straniamento, hanno ripreso a leggere e comprare libri, quanto e più di prima.

Attraverso la rete – con le piattaforme di commercio elettronico e gli e-book – ma anche nelle librerie riaperte, a partire da quelle di quartiere che hanno saputo mantenere un forte rapporto con il proprio pubblico. È un piccolo segno di speranza in un’epoca così difficile. Se un libro è potenzialmente un luogo di immaginazione, forse la resistenza della lettura di libri indica un diffuso bisogno e una perdurante capacità di immaginare il futuro che ci attende. Nel nuovo sito che inauguriamo oggi troverete nuovi spazi di immaginazione, attraverso parole, immagini, musiche d’autore.

Siamo convinti che ancora una volta nei libri e intorno ai libri possiamo trovare anche il modo di non sprecare questa crisi.

Alessandro e Giuseppe Laterza

Vanessa Roghi – Inglesi e italiani nella lente della storia

Nell’aprile del 1976 la Rai organizzò un confronto sull’interpretazione del fascismo tra Renzo De Felice, autore di una monumentale biografia di Mussolini, e Denis Mack Smith, storico inglese noto al grande pubblico per la sua fortunatissima Storia d’Italia.

Rivedere quel vivace conflitto di opinioni (e di stile) è l’occasione per capire le differenze tra il modo di fare storia in Inghilterra e da noi…

Una lezione di Vanessa Roghi per la seconda edizione del Lezioni di Storia Festival.

Il festival, che si è tenuto tra il 27 febbraio e il 1 marzo 2020 a Napoli, è stato ideato e progettato da Editori Laterza con la Regione Campania.

 

Interregno

 

“La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati”.

A. Gramsci

 

Il Covid ha accelerato la crisi di vari settori, dal lavoro alla cultura, dall’informazione all’ambiente e ha reso evidenti i limiti di un modo di pensare e di agire affermatisi in un momento storico molto diverso da quello in cui ci troviamo oggi. Un mondo in cui molti dei problemi che tuttora ci troviamo ad affrontare si sono originati ma anche un’epoca in cui sono cominciate diverse battaglie nate per affrontarli e delle idee per cui tuttora lottiamo. Eppure, oggi più che mai è tornata una frattura fra le generazioni: basti pensare all’ambiente ma anche alla digitalizzazione o alla parità di genere. Viviamo una fase di ‘interregno’, per citare Gramsci, in cui il vecchio evidentemente non funziona ma il nuovo fatica ad affermarsi. Oggi più che mai abbiamo bisogno di rivalutare le intenzioni, le lezioni e gli obiettivi mancati, di capire cosa è andato storto.

Questo ciclo è dunque una sorta di ‘processo ideale’ alla generazione dei cosiddetti ‘baby-boomer’, a chi è oggi al potere e ha avuto il compito di plasmare il mondo in cui viviamo ma è soprattutto un dialogo fra personalità di campi ed expertise differenti, alcuni ‘senior’ e altri ‘junior’, che potranno portare in luce angolature, esperienze, e punti di vista alle volte anche molto distanti e confrontarsi sul passato e sul futuro che va ancora costruito, oggi.

In questi dialoghi a quattro voci, le generazioni si confronteranno su vari temi chiave: dall’ambiente al lavoro, dall’informazione al femminismo, dall’Europa ai partiti politici e altro ancora. Gli incontri si tengono in diretta streaming sul profilo Facebook e il canale Youtube degli Editori Laterza e saranno condotti dalla giornalista Silvia Boccardi.

Gli incontri si terranno ogni due settimane. Il primo è stato mercoledì 3 febbraio sul tema EMERGENZA CLIMATICA con ospiti: Enrico Giovannini (Asvis), Sofia Pasotto (Fridays For Future), Maria Virginia Bagnoli (The Climate Group).

Per seguirli, connettiti sulla nostra pagina Facebook o collegati al nostro canale Youtube all’ora della diretta.

Ivano Dionigi racconta “Segui il tuo demone”

Sono i classici i competenti in umanità, i contemporanei non sono attuali. Guardano il cielo stellato ma non si meravigliano, sono angosciati dall’esistenza ma non sono tragici, elaborano ricette ma non redigono nuove tavole della legge, parlano di tutto ma non di noi.

Il demone della modernità non ci è amico. È la classicità la forza antagonista del presente.

Con il suo libro Ivano Dionigi spinge la riflessione fino ai nostri giorni e intercetta le domande dei nostri giovani, chiamati a una missione supplementare e difficile: arrivati in un mondo vecchio fatto su misura per i loro padri, devono ora costruirne uno nuovo per loro stessi e per i loro figli.

Ivano Dionigi racconta Segui il tuo demone.

 

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Laura Pepe racconta “La voce delle sirene”

«Secondo una celebre e fortunata espressione omerica, le parole sono alate: non tanto come gli uccelli, ma piuttosto come le frecce, che tagliano l’aria veloci per andare dritte al bersaglio e far breccia nel cuore di chi le ascolta. Da sempre i Greci sanno che la parola serve a convincere, a mostrare che cosa è vero e che cosa è giusto. Ma sanno anche che essa ha in sé una forza magica: può trasformarsi in incantesimo, capace di dominare e di trascinare l’animo di chi ascolta; di ammaliare come la musica e di curare come una medicina; ma, soprattutto, di ingannare e di illudere.»

La voce delle sirene ci accompagna – tra storia, mito, poemi e filosofia – alla scoperta della forza e del fascino della parola nella Grecia antica, sulle tracce di coloro che hanno dato forma al nostro modo di pensare, dibattere e argomentare. Questo è un viaggio che, partendo da Omero e a Omero ritornando, si concentra sull’Atene del V secolo, la città della democrazia e della parola.

Laura Pepe racconta La voce delle sirene.

 

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Fabio Ciconte racconta “Fragole d’inverno”

La dipendenza tra i processi di produzione, le abitudini di consumo e il riscaldamento globale è fortissima. Comprendere ciò significa assumere abitudini alimentari e di consumo consapevoli, tali da invertire il processo dall’impatto letale sull’ambiente in atto da molto tempo.

Un libro indispensabile per fare chiarezza su quanto le nostre scelte alimentari abbiano effetti devastanti sul riscaldamento climatico e quanto quest’ultimo incida sull’agricoltura.

Fabio Ciconte racconta Fragole d’inverno.

 

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#CasaLaterza: Fabrizio Barca, Enrico Giovannini e “quel mondo diverso”

È il momento di ripensare il nostro mondo secondo un’altra logica. Anzi di realizzare quel mondo diverso che non abbia il Pil come misura del benessere del cittadino, che non rimetta nelle mani dei tecnocrati decisioni tutt’altro che tecniche, che smetta di considerare l’ambiente una quinta teatrale, che impedisca il formarsi di disuguaglianze insostenibili, che garantisca al massimo numero di persone le medesime opportunità.

Fabrizio Barca ed Enrico Giovannini discutono insieme alla giornalista de l’Espresso, Gloria Riva del loro nuovo libro, Quel mondo diverso.

 

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#CasaLaterza: Cristiano Gori e la lotta alla povertà

Per lunghi decenni la politica italiana si era ostinatamente disinteressata dei più deboli. Mai si era andati oltre soluzioni residuali, come la Social card introdotta all’inizio della crisi.

Poi lo scenario è cambiato: sono arrivati attenzione, fondi, rilievo politico e relative tensioni. Gli esiti sono stati l’introduzione del Reddito d’inclusione (Rei), la prima misura nazionale contro la povertà, e la sua sostituzione con il Reddito di cittadinanza. Il successivo irrompere del Covid-19 ha reso necessario predisporre ulteriori risposte.

Cristiano Gori, studioso e ‘lobbista dei poveri’, è stato testimone diretto della definizione dei nuovi interventi di contrasto alla povertà. Qui il dialogo con Marco Damilano, direttore de l’Espresso, a partire dal suo libro Combattere la povertà.

 

 

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