
Edizione: 1995
Pagine: 866, ril.
Collana: Storia e Società
ISBN carta: 9788842048022
Argomenti: Storia di città e regioni d'Italia
Pagine: 866, ril.
Collana: Storia e Società
ISBN carta: 9788842048022
Argomenti: Storia di città e regioni d'Italia
Storia di Lecce
vol. II. Dagli Spagnoli all'Unità
È questo un terzo corposo volume della «Storia di Lecce» che, analizza dal '500 all'Unità l'esercizio del potere e le forme della ricchezza, i comportamenti economici e sociali, religiosi e culturali, in uno spazio urbano in cui trionfano la «città-chiesa» e il suo mito, innestati nel primato politico e civile di città-capitale' provinciale.
Vi si descrive la parabola storica di Lecce («alia Neapolis»), che dapprima rivendica nei parlamenti napoletani la precedenza' rispetto a tutte le altre città del Regno (per l'ampiezza dei poteri sulla regione, l'antichità della nobiltà dei patrizi, il fasto dei palazzi e delle chiese); poi, nel secolo XVIII, consegna alla stagnazione la sua diversificata concentrazione umana; infine, nel corso dell'800, si rassegna alla perdita dell'egemonia, compiacendosi superbamente del suo antico splendore. Protagonisti sono ecclesiastici, feudatari e burocrati, ma anche un variegato mondo di avvocati, medici, intermediari mercantili, che ricalcano i moduli comportamentali della nobiltà, al cui livello aspirano e che talvolta raggiungono, rivitalizzandone i ranghi.
All'ombra di questi segmenti sociali si determinano un'ampia offerta di lavoro per una numerosa manodopera, impiegata soprattutto come servitù domestica, e le occasioni per un artigianato dalla vena esecutiva assai spesso felice.
Vi si descrive la parabola storica di Lecce («alia Neapolis»), che dapprima rivendica nei parlamenti napoletani la precedenza' rispetto a tutte le altre città del Regno (per l'ampiezza dei poteri sulla regione, l'antichità della nobiltà dei patrizi, il fasto dei palazzi e delle chiese); poi, nel secolo XVIII, consegna alla stagnazione la sua diversificata concentrazione umana; infine, nel corso dell'800, si rassegna alla perdita dell'egemonia, compiacendosi superbamente del suo antico splendore. Protagonisti sono ecclesiastici, feudatari e burocrati, ma anche un variegato mondo di avvocati, medici, intermediari mercantili, che ricalcano i moduli comportamentali della nobiltà, al cui livello aspirano e che talvolta raggiungono, rivitalizzandone i ranghi.
All'ombra di questi segmenti sociali si determinano un'ampia offerta di lavoro per una numerosa manodopera, impiegata soprattutto come servitù domestica, e le occasioni per un artigianato dalla vena esecutiva assai spesso felice.
Edizione: 1995
Pagine: 866
Collana: Storia e Società
ISBN: 9788842048022
Pagine: 866
Collana: Storia e Società
ISBN: 9788842048022