Lo specchio del feudalesimo
Sacerdoti, guerrieri e lavoratori
«L'affascinante titolo della traduzione italiana di questo fondamentale lavoro che Georges Duby pubblicò presso Gallimard nel 1978 non deve far dimenticare quello originale, scelto dall'Autore: Les trois ordres ou l'imaginaire du féodalisme. I 'tre ordini' in questione sono e il sottotitolo italiano lo richiama i sacerdoti, i guerrieri e i lavoratori: cioè anzitutto gli amministratori del sacro, quindi i legislatori e difensori della società, infine quanti con la loro fatica contribuiscono alla sua sopravvivenza e alla sua prosperità. L'ispirazione della ricerca è evidente: la 'tripartizione funzionale' delle società indoeuropee (e non solo) proposta da Georges Dumézil.
Il libro nasce da un lungo seminario, anch'esso tripartito: tre anni di lavoro, dal 1970 al 1973. Fu il Dumézil stesso, in una memorabile seduta conclusiva, a legittimare un'indagine nata e condotta sulla base della più nota e caratteristica delle sue tesi. Ma questo libro va al di là di teorie e di schemi; esso coglie ed espone con straordinaria ricchezza di dati e con affascinante qualità di scrittura il nucleo del sistema di valori e della considerazione del mondo che anima il Medioevo europeo. E che per molti versi è sopravvissuto ai limiti convenzionalmente cronologici di esso.
Ciò che fa dello Specchio del feudalesimo un autentico 'classico' della medievistica del XX secolo, accanto a libri come L'autunno del Medioevo di Johan Huizinga, I re taumaturghi di Marc Bloch e L'allegoria d'amore di Clive S. Lewis» (Franco Cardini).
Il libro nasce da un lungo seminario, anch'esso tripartito: tre anni di lavoro, dal 1970 al 1973. Fu il Dumézil stesso, in una memorabile seduta conclusiva, a legittimare un'indagine nata e condotta sulla base della più nota e caratteristica delle sue tesi. Ma questo libro va al di là di teorie e di schemi; esso coglie ed espone con straordinaria ricchezza di dati e con affascinante qualità di scrittura il nucleo del sistema di valori e della considerazione del mondo che anima il Medioevo europeo. E che per molti versi è sopravvissuto ai limiti convenzionalmente cronologici di esso.
Ciò che fa dello Specchio del feudalesimo un autentico 'classico' della medievistica del XX secolo, accanto a libri come L'autunno del Medioevo di Johan Huizinga, I re taumaturghi di Marc Bloch e L'allegoria d'amore di Clive S. Lewis» (Franco Cardini).