A lezione di chirurgia
La scuola di Guido Oselladore al Padiglione Monteggia del Policlinico di Milano (1949-1992)
Attraverso la testimonianza diretta di chi ha vissuto una stagione medica ricca di esperienze umane e professionali, viene rievocata la figura di uno dei protagonisti della chirurgia a Milano nel dopoguerra: Guido Oselladore. I ricordi non costituiscono nostalgici rimpianti di un tempo perduto, ma consentono alla memoria di essere un'originale oral history del 'baronale' mondo accademico italiano degli ultimi cinquant'anni. Il maestro e la sua Scuola emergono da queste pagine in tutto il loro spessore fra scienza applicata e 'varia umanità': dalla quotidiana attività operatoria al contributo fornito ai progressi della chirurgia, dal ruolo svolto nell'insegnamento universitario alle accese dispute accademiche, dall'indiscussa capacità professionale al grande rispetto per l'ammalato.
Segnali rassicuranti sui modi e mezzi per combattere le malattie, segnali inquietanti sui rischi - individuali e collettivi - per la salute, giungono dalla società in cui viviamo. Il controllo della patologia e l'uso razionale dei farmaci, le condizioni socioambientali patogene e il protrarsi dei tempi di vita assistita per la popolazione anziana, il governo politico della salute e l'organizzazione sanitaria, l'assistenza negli ospedali e a domicilio, la medicina di base e la medicina di vertice, la formazione del medico di oggi e di domani, la bioetica delle nascite e delle morti, la socializzazione della medicina e la medicalizzazione della società, sono temi e problemi che esigono una riflessione critica, la quale non può non passare anche attraverso la storia. La «grande storia» può essere arricchita non poco dalla «piccola storia» di idee ed eventi relativi al nostro benessere.
Dare voce a una umanità - fatta di pazienti e di curanti, di infermieri e di medici, di religiosi e di laici, di ricercatori e di politici, di imprenditori e di operai - che ha scritto, essa per prima, la «storia della medicina e della sanità», è lo scopo di questa collana, che viene a situarsi in un contesto poco e non adeguatamente esplorato.
Giorgio Cosmacini
Vittorio A. Sironi
Segnali rassicuranti sui modi e mezzi per combattere le malattie, segnali inquietanti sui rischi - individuali e collettivi - per la salute, giungono dalla società in cui viviamo. Il controllo della patologia e l'uso razionale dei farmaci, le condizioni socioambientali patogene e il protrarsi dei tempi di vita assistita per la popolazione anziana, il governo politico della salute e l'organizzazione sanitaria, l'assistenza negli ospedali e a domicilio, la medicina di base e la medicina di vertice, la formazione del medico di oggi e di domani, la bioetica delle nascite e delle morti, la socializzazione della medicina e la medicalizzazione della società, sono temi e problemi che esigono una riflessione critica, la quale non può non passare anche attraverso la storia. La «grande storia» può essere arricchita non poco dalla «piccola storia» di idee ed eventi relativi al nostro benessere.
Dare voce a una umanità - fatta di pazienti e di curanti, di infermieri e di medici, di religiosi e di laici, di ricercatori e di politici, di imprenditori e di operai - che ha scritto, essa per prima, la «storia della medicina e della sanità», è lo scopo di questa collana, che viene a situarsi in un contesto poco e non adeguatamente esplorato.
Giorgio Cosmacini
Vittorio A. Sironi