L'immaginazione creatrice
Le radici del sufismo
«L'immaginazione attiva è essenzialmente l'organo delle teofanie, poiché essa è l'organo della Creazione, e quest'ultima è essenzialmente teofania. Nella misura stessa in cui l'Essere Divino è creatore poiché ha voluto conoscersi negli esseri che lo conoscono, è impossibile dire che l'immaginazione sia 'illusoria'. Il nostro essere manifestato è l'immaginazione divina; la nostra immaginazione è immaginazione dentro la sua immaginazione.» Henry Corbin
Questo studio magistrale su Ibn 'Arabî, uno dei più grandi filosofi e mistici sufi, ci fa conoscere aspetti essenziali e suggestivi della corrente esoterica dell'Islam. Ci imbattiamo così in un Dio 'patetico' piuttosto che onnipotente, venato di tristezza e nostalgia. La creazione, atto della sua immaginazione, proviene dal suo bisogno di essere conosciuto, e il cuore del mistico è il luogo in cui essa trova il proprio vero compimento. Dice Ibn 'Arabî: «se egli, col suo essere, ci ha dato la vita e l'esistenza, anch'io do a lui vita conoscendolo nel mio cuore».
Questo studio magistrale su Ibn 'Arabî, uno dei più grandi filosofi e mistici sufi, ci fa conoscere aspetti essenziali e suggestivi della corrente esoterica dell'Islam. Ci imbattiamo così in un Dio 'patetico' piuttosto che onnipotente, venato di tristezza e nostalgia. La creazione, atto della sua immaginazione, proviene dal suo bisogno di essere conosciuto, e il cuore del mistico è il luogo in cui essa trova il proprio vero compimento. Dice Ibn 'Arabî: «se egli, col suo essere, ci ha dato la vita e l'esistenza, anch'io do a lui vita conoscendolo nel mio cuore».