Indice Estratto

Edizione: 2009, XVI rist. 2023
Pagine: 480
Collana: Manuali Laterza [288]
ISBN carta: 9788842076629
ISBN digitale: 9788858124215
Argomenti: Letteratura: testi, storia e teoria

La letteratura per l'infanzia

Pino Boero - Carmine De Luca

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Dal Risorgimento ai nostri giorni, una storia organica di autori, libri e periodici rivolti ai giovani lettori, analizzati e inquadrati nel più ampio panorama della storia dell’istruzione e della politica scolastica del nostro paese. Questa nuova edizione prende inoltre in esame le più recenti problematiche relative alla lettura a scuola (biblioteche scolastiche, iniziative ministeriali), lo sviluppo dei generi di maggior successo (dalla poesia alla prosa di divulgazione scientifica e al fantasy) e l’analisi di alcuni personaggi letterari ‘di culto’ come Harry Potter e Geronimo Stilton, divenuti in breve tempo veri e propri fenomeni mediatici.

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Indice Estratto

Edizione: 2023
Pagine: 480
Collana: Manuali Laterza
ISBN: 9788842076629

Gli autori

Pino Boero

Pino Boero insegna Letteratura per l’infanzia all’Università di Genova. Tra le sue pubblicazioni, Una storia, tante storie. Guida all’opera di Gianni Rodari (Torino 1992) e Letteratura per l’infanzia in 100 film (con D. Boero, Recco 2008). Ha, inoltre, curato I cinque libri di Gianni Rodari (Torino 1993).

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Carmine De Luca

Carmine De Luca (1943-1997) è stato insegnante di Lettere nelle scuole medie superiori. Ha diretto il periodico di letteratura per l’infanzia “C’era due volte...” e ha collaborato con riviste e giornali. Tra le sue pubblicazioni, Gianni Rodari. La gaia scienza della fantasia (Catanzaro 1991); Versi in classe (Roma 1994); Antologia di racconti dell’800 e del 900 (Milano 1995).

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¹ Cfr. il capitolo successivo.

² Da Robinson nascono in ogni parte d’Europa le Robinsonaden che confermano la straordinaria valenza fantastica del naufrago. Per un’esauriente trattazione del problema rinviamo a AA.VV., Le contraddizioni di Robinson,in Molti, uno solo. Tipologie della letteratura giovanile, a c. di D. Mazza, La Nuova Italia, Firenze 1994, pp. 79-166.

³ Questo è un elemento comune anche agli altri Stati.

⁴ Tra il 1864 e il 1899 si possono contare almeno dieci riduzioni del Gulliver. Soltanto nel 1913 (a circa due secoli dall’uscita) se ne ha la prima integrale traduzione ad opera di Aldo Valori (J. Swift, I viaggi di Gulliver, Formiggini, Genova 1913).

⁵ V. Melegari, Raspe, Bürger e «Il barone di Münchhausen»,in «Schedario», n. 16, gennaio 1956.

⁶ M. Berengo, Intellettuali e librai nella Milano della Restaurazione, Einaudi, Torino 1980, pp. 122-123.

⁷ Dalle prime traduzioni a oggi le opere di Dickens hanno sempre avuto grande fortuna tra i nostri piccoli lettori.

⁸ Fra i primi editori italiani di Cooper ricordiamo Vignozzi e Bertani - Antonelli di Livorno con La spia (1828) e Il pilota (1828) e successivamente per l’opera completa (1832-37) Truffi di Milano, editore anche di Scott.

⁹ Cfr. al proposito il capitolo VIII.

¹⁰La capanna dello zio Tomaso o La schiavitù, trad. di C.P., Borroni e Scotti Tipografi e Librai, Milano 1852.

¹¹ A. Manzoni, Lettera a Vittoria Giorgini Manzoni (Lucca), in Lettere, a c. di C. Arieti, tomo 2, Mondadori, Milano 1970, p. 494.

¹² Cit. in G. Fanciulli - E. Monaci, La letteratura per l’infanzia, Sei, Torino 1934, p. 202.

¹³ A livello europeo Dieter Richter nota che il «concetto pedagogico-letterario di età di lettura, che compare per la prima volta [in Kleine Kinderbibliothek (1784) di J.H. Campe], evidenzia come dalla percezione diversificata dell’età dei bambini nascano anche delle piccole strategie di differenziazione» (D. Richter, Il bambino estraneo. La nascita dell’immagine dell’infanzia nel mondo borghese, La Nuova Italia, Scandicci 1992, p. 31).

¹⁴ Brani della relazione sono proposti in G. Canestri - G. Ricuperati, La scuola in Italia dalla legge Casati a oggi, Loescher, Torino 1976, pp. 49-76. Da qui traiamo le citazioni.

¹⁵ T. De Mauro, Storia linguistica dell’Italia unita, Laterza, Roma-Bari 19744, p. 43.

¹⁶ I testi dei programmi che hanno governato la scuola elementare italiana dal 1860 al 1985 sono raccolti in E. Catarsi, Storia dei programmi della scuola elementare (1860-1985), La Nuova Italia, Scandicci 1990. Da questa opera ricaviamo le numerose citazioni di questo capitolo e dei successivi.

¹⁷ L’opera del Parravicini fu premiata nel 1836 come miglior libro dalla «Società Fiorentina per le scuole di mutuo insegnamento», presieduta da Gino Capponi. Il bando di tre anni prima richiedeva «un libro in cui [fossero] i giovinetti iniziati a tutti quei doveri che l’uomo dabbene deve poi adempiere nel progresso della vita». Il Comitato che attribuì il premio, dopo aver descritto nella motivazione il piano generale del libro, che definisce «romanzo», così si espresse: «A noi sembra che [...] soltanto pel felice divisamento di trarre le norme della morale dai fatti, e la sostanza della istruzione dai naturali incidenti d’una vita non favolosa, ma piena d’avvenimenti impressivi e verosimili, dovremmo dichiarare, che l’autore ha ben meritato della umanità, a profitto della quale con assoluta abdicazione d’ogni pretensione letteraria egli ha voluto spendere e comunicare le vaste sue cognizioni». Il testo della Relazione viene in parte riproposto in V. Vergani - M.L. Meacci, 1800-1945. Rilettura storica dei libri di testo della scuola elementare, Pacini, Pisa 1984, pp. 15-16. Più volte il lettore troverà nelle pagine che seguono citazioni da questo prezioso repertorio.

¹⁸ L.A. Parravicini, Giannetto, «Ed. I milanese, XLV italiana, nuovamente ordinata e accessoriata dall’Autore con racconti inediti sulla Fisica, Geologia e Storia; e ornata con molte figure nel testo, Carlo Turati, Milano 1859, 4 Volumi. Opera che in Firenze ottenne il premio promesso al più bel libro di lettura ad uso de’ fanciulli e del popolo, e che è adottata come premio nelle scuole elementari del Regno Lombardo-Veneto, nel Cantone del Ticino, ec.ec.». Il libro dopo la prima ebbe edizioni piemontesi (Gianini e Fiore di Torino), toscane (Antonelli e C. di Livorno, Canale, Cardinali e Catellacci di Firenze), campane (Nobile, Rossi e Morano di Napoli), pugliesi (Rossi di Foggia), venete (Passeri Bragadin di Venezia), emiliane (Marsigli e Rocchi di Bologna), siciliane (Milano di Palermo). Il libro toccò nel 1889 la 64esima edizione; la 69esima uscì nel 1910.

¹⁹ Canestri - Ricuperati, La scuola in Italia cit., p. 67.

²⁰ A proposito di De Amicis potrebbe risultare di qualche interesse rilevare che Tarra in Scritti confidenziali tra una madre e suo figlio ricorre – come poi farà l’autore di Cuore – all’espediente degli interventi materni scritti sotto forma di lettera e forse non è neppure un caso che il figlio destinatario delle missive si chiami Enrico.

²¹ F. De Sanctis, Storia della letteratura italiana nel secolo XIX. La scuola cattolico-liberale, Feltrinelli, Milano 19642, pp. 223, 226, 230-231.

¹ M. Berengo, Intellettuali e librai nella Milano della Restaurazione, Einaudi, Torino 1980, pp. 54n, 169n, 171, 187-188, 191. Al nostro discorso interessano soprattutto alcuni volumi a carattere educativo, da Buon senso e buon cuore. Conferenze popolari (1870) a Portafoglio d’un operaio (1871) di Cesare Cantù alle Leggende e panzane educative illustrate, uscite nella «Biblioteca pei fanciulli» (1871) ai «Componimenti poetici pei bambini dai 5 ai 10 anni scelti e coordinati da Luigi Sailer» nel 1875 col titolo L’arpa della fanciullezza.

² A. Alfani, Dialoghi educativi, Galileiana, Firenze 1870.

³ Editi da Paolo Carrara ricorderemo Il Robinson delle fanciulle (1870) di Mme Woillez, Il Robinson svizzero ovvero Una nuova colonia (riveduto da Paolina Isabella di Montolieu, 1873), il «libro di lettura e di premio pei giovani d’ambo i sessi» di Paolo Tedeschi, La Contessa Matilde o Dal collegio alla società (1874) e l’Epistolario educativo di Massimo D’Azeglio (1875).

⁴ Su Felice Paggi, oltre a quello che si dirà a proposito di Collodi, si veda il saggio di M.J. Minicucci, Una Libreria fiorentina del Risorgimento, Cartografica S. Ciulli, Firenze 1975. Qui basterà segnalare che Paggi diede vita a collane di letture educative (la «Biblioteca scolastica», 1874), pubblicò raccolte di racconti (M. Rosellini [nata Fantastici], Raccolta completa dei dialoghi e racconti per fanciulli arricchita d’alcune canzoni della signora Faustina Buonarotti vedova Sturlini, con un cenno biografico intorno all’Autrice del prof. Eugenio Ferrai, nuova ed. con vignette, 1877), Teatro educativo (Pietro Thouar, 1870), Ricreazioni e lezioni per fanciulli (1883), sillabari (C. Azzi - S. Benedetti, Sillabario colla pronunzia pei fanciulli, 18744), oltre naturalmente alle opere di Ida Baccini (Le memorie di un pulcino, 1875; I piccoli viaggiatori. Viaggio nella China, Libro di lettura per le classi elementari, 1878) e di Carlo Collodi (Giannettino, 1875; I racconti delle fate, 1876; Minuzzolo, 1876).

⁵ W. Hauff, L’albergo della Selva Nera, Treves, Milano 1876.

⁶ J. Macé, Storia di un boccone di pane, Treves, Milano 1878.

⁷ Le Cento novelline e tre nuovi racconti erano già usciti nel 1872 a Milano da Muggiani.

⁸ Basti segnalare in ambito milanese la pubblicazione di una delle prime opere di Annetta Vertua (poi sarà nota come Anna Vertua Gentile), Roba alla buona per fanciulle (Natale Battezzati, Milano 1871) o le Poesie educative di Felicita Morandi (Giocondo Messaggi, Milano 1871) o ancora l’edizione dello Strogoff di Verne (Tipografia Editrice Lombarda, Milano 1876) o Cento anni dopo. Viaggio fantastico in Oga Magoga di Paolo Tedeschi (Tipografia di Ludovico Bortolotti e C., Milano 1876).

⁹ V. Imbriani, La novellaja fiorentina, Tipografia napoletana, Napoli 1871.

¹⁰ C. Boschi, Il primo insegnamento della lettura pel bambino italiano, Tipografia italiana, Napoli 1873.

¹¹ T. De Mauro, Storia linguistica dell’Italia unita, Laterza, Roma-Bari 19744, pp. 95-96.

¹² Cit. in M. Raicich, Scuola, cultura e politica da De Sanctis a Gentile, Nistri-Lischi, Pisa 1981, p. 163.

¹³ G. Ragone, La letteratura e il consumo: un profilo dei generi e dei modelli nell’editoria italiana (1845-1925), in Letteratura italiana, II. Produzione e consumo, a c. di A. Asor Rosa, Einaudi, Torino 1983, pp. 688-772.

¹⁴ Cfr. Raicich, op. cit., p. 145.

¹⁵ Cfr. La scuola primaria dall’Unità alla riforma Gentile, catalogo della mostra omonima (Roma 18 marzo-13 luglio 1985), p. 105.

¹⁶ V. Battistelli, La moderna letteratura per l’infanzia, Vallecchi, Firenze 19252, p. 81.

¹⁷ L. Santucci, Letteratura infantile, Barbèra, Firenze 19502, p. 77.

¹⁸ M. Catricalà, Dove si racconta di come il burattino dové imparare anche lui la grammatica, in «Italiano & oltre», n. 1, 1991, p. 7.

¹⁹ F. Frabboni, Collodi, autore di libri scolastici?, in Pinocchio oggi (Atti del Convegno pedagogico, Pescia - Collodi, 30 settembre-1° ottobre 1978), Fondazione Nazionale «Carlo Collodi», Pescia 1980, pp. 39-60.

²⁰ Il tenace legame di Collodi con la madre ai limiti della venerazione, la sua misantropia, il suo rifiuto del matrimonio accompagnati da una certa passione per il gioco e per la bottiglia, hanno fatto parlare di una nevrosi derivata in parte da un «Edipo non sciolto», ma soprattutto hanno consentito di mettere in evidenza grazie all’intelligenza critica di Franco Cambi che «l’ironia è sempre l’altra faccia della nevrosi, quella che trascrive la misantropia, sublima l’ira, si accoppia all’alcool e al gioco come strumento di decollo e di fuga, di distanziamento tra sé e il mondo (e gli altri)» (F. Cambi, Collodi, De Amicis, Rodari. Tre immagini d’infanzia, Dedalo, Bari 1985, p. 30).

²¹ R. Bertacchini, Il padre di Pinocchio. Vita e opere del Collodi, Camunia, Milano 1993, p. 11. Il libro di Bertacchini è quanto di meglio sia stato scritto su Collodi non solo perché offre uno spaccato biografico attendibile, serio, narrativamente avvincente, ma anche perché non trascura la riflessione critica, l’impegno interpretativo.

²² Ivi, p. 41.

²³ Cfr. capitolo successivo.

²⁴ C. Collodi, Un romanzo in vapore da Firenze a Livorno. Guida storico-umoristica, Tipografia Giuseppe Mariani, Firenze 1856. Del libro esiste una ristampa anastatica con introduzione di D. Marcheschi (Pacini Fazzi, Lucca 1987) dalla quale ricaveremo la citazione successiva.

²⁵ R. Ceserani, Treni di carta. L’immaginario in ferrovia: l’irruzione del treno nella letteratura moderna, Marietti, Genova 1993, p. 55.

²⁶ Collodi, Un romanzo in vapore cit., pp. 9-10.

²⁷ C. Lorenzini, I misteri di Firenze. Scene sociali, vol. I, Tipografia Fioretti, Firenze 1857. Il volume è stato ristampato a c. di F. Tempesti nel 1988 (Salani, Firenze), e noi citeremo da questa edizione.

²⁸ Ivi, p. 102.

²⁹ Cit. in Bertacchini, Il padre di Pinocchio, cit., p. 67.

³⁰ Ivi, p. 77.

³¹ Sull’attività teatrale di Collodi si veda ivi, pp. 131-153.

³² Cfr. paragrafo successivo.

³³Barba-blu, La Bella Addormentata nel bosco, Cenerentola, Puccettino, Pelle d’Asino, Le fate, Cappuccetto Rosso, Il Gatto con gli stivali, Enrichetto dal ciuffo.

³⁴La Bella dai capelli d’oro, L’Uccello Turchino, La Gatta Bianca, La Cerva nel bosco.

³⁵Il Principe Amato, La Bella e la Bestia.

³⁶ C. Collodi, I racconti delle fate, pref. di G. Pontiggia, Adelphi, Milano 1976, p. 2.

³⁷ Ci riferiamo in particolare al precisissimo contributo di P. Paolini, Collodi traduttore di Perrault, in Studi collodiani, Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia 1976, pp. 445-467.

³⁸ Ivi, pp. 16-17.

³⁹ Ivi, p. 463.

⁴⁰ Ivi, p. 23.

⁴¹ C. Collodi, Occhi e nasi (ricordi dal vero), Paggi, Firenze 1880. Nel 1981 il libro è stato ristampato anastaticamente da Giunti a c. di M. Bartolozzi Guaspari e noi citeremo da questa ristampa dell’edizione Bemporad 1925.

⁴² Ivi, p. 5.

⁴³ Ivi, pp. 10-11.

⁴⁴ C. Collodi, Pinocchio, introduzione e commento critico di F. Tempesti, Feltrinelli, Milano 1993, p. 87.

⁴⁵ Ivi, p. 207.

⁴⁶ Oltre ai già citati volumi di Giannettino, andranno almeno ricordate le Storie allegre (Paggi, Firenze 1887).

⁴⁷ Collodi, Pinocchio, cit., p. 19.

⁴⁸ P. Hazard, Uomini, ragazzi e libri. Letteratura infantile, Armando, Roma 19712, p. 100.

⁴⁹Le memorie di un pulcino, Paggi, Firenze 1875. Il libretto uscì anonimo «date l’età e l’identità dell’autore, una donna venticinquenne» (Bertacchini, op. cit., p. 181).

⁵⁰ M. Lessona, Volere è potere, Barbèra, Firenze 1869. Una ristampa anastatica del libro è del 1990 (a c. di M. Miccinesi, Studio Tesi, Pordenone).

⁵¹ Lettera del ministro Menabrea ai consoli italiani (17 dicembre 1867) riportata da Lessona nella premessa (p. ix).

⁵² Ivi, p. 8.

⁵³ Ivi, pp. 19-20.

⁵⁴ D. Richter, Contenuti sociali delle fantasie fiabesche nel corso del mutamento storico, in AA.VV., Tutto è fiaba. Atti del Convegno Internazionale di studio sulla Fiaba, Emme Edizioni, Milano 1980, p. 228.

⁵⁵ Novalis, Frammenti, Rizzoli, Milano 19873, p. 317.

⁵⁶ G. Fanciulli - E. Monaci, La letteratura per l’infanzia, Sei, Torino 1934, p. 129.

⁵⁷ G. Pitré, Fiabe, novelle e racconti popolari siciliani, Palermo 1875.

⁵⁸La novellaja fiorentina. Fiabe e novelline stenografate in Firenze dal dettato popolare da Vittorio Imbriani, Ristampa accresciuta di molte novelle inedite di numerosi riscontri e di note, nelle quali è accolta integralmente La novellaja milanese dello stesso raccoglitore, Franc. Vigo editore, Livorno 1877. Il volume, che comprende i due testi editi in precedenza separati nel 1871 e nel 1872, ha avuto una ristampa anastatica (La novellaja fiorentina con la novellaja milanese, cronologia e nota introduttiva di I. Sordi, Rizzoli, Milano 1976) cui faremo riferimento nelle citazioni.

⁵⁹Sessanta novelle popolari montalesi raccolte da Gherardo Nerucci, Successori Le Monnier, Firenze 1880. Del volume esiste una ristampa anastatica curata da R. Fedi (Rizzoli, Milano 1977) cui faremo riferimento nelle citazioni.

⁶⁰ I cinque volumi dei Canti e racconti del popolo italiano, curati dal D’Ancona (Loescher, Torino), uscirono fra il 1870 e il 1875.

⁶¹ C. Nigra, Canti popolari del Piemonte, 1888. I canti sono stati ripubblicati con prefazione di Giuseppe Cocchiara nella collana dei «Millenni» di Einaudi (1957) e ripresi dallo stesso editore in due volumi («Reprints Einaudi», Torino 1974) cui faremo riferimento nelle citazioni.

⁶² Sulla cospicua stagione di studi di folclore che si ebbe nella Napoli tardoromantica e positivista, si veda U. Vuoso, Oltre i confini del «cunto». Storia sociale della fiaba campana, in Fiabe campane, a c. di R. De Simone, 2 voll., Einaudi, Torino 1994, pp. 1377-1414.

⁶³ V. Imbriani, Il gran Basile, in «Giornale napoletano di filosofia e lettere», dicembre 1875.

⁶⁴ G. Basile, Il Pentamerone ossia La fiaba delle fiabe, tradotta dall’antico dialetto napoletano e corredata da note storiche da Benedetto Croce, Laterza, Bari 1925.

⁶⁵ Id., Lo cunto de li cunti, a c. di M. Rak, Garzanti, Milano 1986.

⁶⁶ Id., Il racconto dei raccontiovvero Il trattenimento dei piccoli, traduzione di R. Guarini, a c. di A. Burani e R. Guarini, Adelphi, Milano 1994.

⁶⁷ G.V. Paolozzi, Libri e ragazzi in Europa. Problemi e storia della letteratura giovanile, Palumbo, Palermo 1991, p. 47.

⁶⁸ Il saggio di Croce, Giambattista Basile e l’elaborazione artistica delle fiabe popolari, premesso alla sua edizione del Cunto, è oggi ripubblicato nel volume curato da Guarini; da qui si è ricavata la citazione crociana (pp. 667-668).

⁶⁹ A. Aarne - S. Thompson, The Types of Folktale. A classification and bibliography, Suomalainen Tiedeakatemia, Helsinki 19732.

⁷⁰ S. Thompson, La fiaba nella tradizione popolare, Il Saggiatore, Milano 1967.

⁷¹ V.J. Propp, Le radici storiche dei racconti di fate, Einaudi, Torino 1949.

⁷² Id., Morfologia della fiaba, con un intervento di C. Lévi-Strauss e una replica dell’autore, a c. di G.L. Bravo, Einaudi, Torino 1966. Negli anni successivi Einaudi pubblicherà altre opere di Propp, da I canti popolari russi (1966) a Edipo alla luce del folclore (1975), da Comicità e riso (1988) a La fiaba russa (1990).

⁷³ Dal ’72 il testo è edito da Boringhieri di Torino.

⁷⁴ M. Lüthi, La fiaba popolare europea. Forma e natura, Mursia, Milano 1979.

⁷⁵ G. Cusatelli, Filologi e fiabe: le vicende grimmiane in Italia, in Studi di cultura francese ed europea in onore di Lorenza Maranini, Schena, Fasano 1983.

⁷⁶Ibid.

⁷⁷ A. Nobile, Letteratura giovanile, La Scuola, Brescia 1990, p. 72.

⁷⁸L’arpa della fanciullezza,a c. di L. Sailer, Agnelli, Milano 1873.

¹ Per un quadro completo della cultura a Roma in quegli anni, si rinvia al minuzioso lavoro di G. Squarciapino, Roma bizantina, Einaudi, Torino 1950.

² Il testo era uscito a puntate in appendice alla «Gazzetta piemontese» fra il 10 novembre 1879 e il 16 febbraio 1880 e in volume (postumo) da Treves nel 1881.

³ Il testo deamicisiano è del 1886.

⁴ R. Sacchetti, Entusiasmi, a c. di C. Colicchi, Cappelli, Bologna 1968, pp. 356-357.

⁵ E. De Amicis, Cuore, a c. di L. Tamburini, Einaudi, Torino 1972, pp. 236-237.

⁶ G. Jervis, Prefazionea C. Collodi, Le avventure di Pinocchio, Einaudi, Torino 1971, p. x.

⁷ D. Bertoni Jovine, Storia della didattica, a c. di A. Semeraro, Editori Riuniti, Roma 1976, p. 193.

⁸ Giacomo Agnelli, Milano 1886. Citiamo V. Vergani - M.L. Meacci, 1800-1945. Rilettura storica dei libri di testo della scuola elementare, Pacini, Pisa 1984, p. 19.

⁹ Galli, Milano 1891. Citiamo da Vergani e Meacci, op. cit., pp. 53-54.

¹⁰ Felice Paggi, Firenze 1889. Citiamo da Vergani e Meacci, op. cit., pp. 75-76.

¹¹ Ferdinando Martini (1841-1928), uomo politico chiamato anche a responsabilità ministeriali (ministro delle Colonie nel biennio 1915-16), fu giornalista, scrittore, critico, diresse il «Fanfulla della Domenica» (1879-82) e la «Domenica letteraria» (1882-85). Di lui ricordiamo principalmente un libro di memorie (Confessioni e ricordi, Milano, Treves 1928) e un volume di Lettere (1860-1928) edito da Mondadori nel 1934.

¹²Come andò,in «Giornale per i Bambini», n. 1, 7 luglio 1881.

¹³ Lettera di Ferdinando Martini a Giuseppe Chiarini del Natale 1880, in Martini, Lettere (1860-1928),cit., p. 115.

¹⁴Ibid.

¹⁵ A. Asor Rosa, La cultura,in Storia d’Italia, vol. IV, Einaudi, Torino 1975, p. 829.

¹⁶Viaggio nel paese dei biscottini, in «Giornale per i Bambini», n. 9, 1 settembre 1881.

¹⁷ Asor Rosa, op. cit., p. 824.

¹⁸ Ivi, p. 838.

¹⁹ G. Bàrberi Squarotti, Gli schemi narrativi di Collodi, in Studi collodiani,Fondazione nazionale Carlo Collodi, Pescia 1976, p. 92.

²⁰ G. Bàrberi Squarotti, Poesia e ideologia borghese, Liguori, Napoli 1976, p. 27.

²¹ S. Albini, I compagni della mia fanciullezza, in «Giornale per i Bambini», n. 2, 14 luglio 1881.

²² I. Baccini, Patria, in «Giornale per i Bambini», n. 4, 28 luglio 1881.

²³ «Chi lavora per sei giorni è giusto che il settimo si riposi, e la domenica è sempre la benvenuta per chi nel corso della settimana ha fatto il proprio dovere» (M. Giarrè Billi, In villeggiatura, in «Giornale per i Bambini», n. 3, 21 luglio 1881).

²⁴ «La nonna – una donna alta e robusta – era sempre in faccende per l’officina. Per il bisogno di dar sfogo alla sua straordinaria attività, ella sorvegliava gli operai e dava un’occhiata anche all’amministrazione» (S. Albini, I compagni della mia fanciullezza, in «Giornale per i Bambini», n. 1, 7 luglio 1881).

²⁵ «Eh, se sapesse quanto costa, alla brava gente, di sudori e fatiche, tutto il ben di Dio che ci viene innanzi a tavola come roba piovuta dal cielo» (P. Lioy, Cavolaja,in «Giornale per i Bambini», n. 1, 7 luglio 1881).

²⁶ P. Lioy, D’inverno,in «Giornale per i Bambini», n. 19, 10 novembre 1881.

²⁷ Basti a conferma questa riflessione di Guido Biagi, sintomatica di una mentalità che non voleva uscire dall’ambito strettamente privato della famiglia: «Ognuno dovrebbe rimanere nel suo cantuccio a casa sua e badare alle sue cose» (Il giro del mondo di Trappolino, in «Giornale per i Bambini», n. 8, 25 agosto 1881).

²⁸ M. Bachtin, Dostoevskij, Einaudi, Torino 1968, p. 160.

²⁹ Ivi, p. 166.

³⁰ F. Curi, Perdita d’aureola, Einaudi, Torino 1977, p. 94.

³¹ Bàrberi Squarotti, Gli schemi narrativi di Collodi, cit., p. 89.

³³La storia di un burattino, in «Giornale per i Bambini», n. 2, 14 luglio 1881.

³⁴Ibid.

³⁵La storia di un burattino, in «Giornale per i Bambini», n. 5, 4 agosto 1881.

³⁶ Bàrberi Squarotti, op. cit., p. 92.

³⁷La storia di un burattino, in «Giornale per i Bambini», n. 5, 4 agosto 1881.

³⁸ B. Zapponi, Rétore ’78, in «L’Espresso», n. 37, 17 settembre 1978.

³⁹ Bàrberi Squarotti, op. cit., p. 95.

⁴⁰La storia di un burattino, in «Giornale per i Bambini», n. 11, 15 settembre 1881.

⁴¹ Ad Augusto Vittorio Vecchi (1842-1932), in arte Jack la Bolina, dedica spazio qualche antico manuale di letteratura per l’infanzia visto che con questo autore prende avvio la letteratura marinara italiana in tutti i suoi molteplici aspetti, dalla storia alla tecnica, all’esaltazione dell’ardimento e dell’eroismo. Marinaio «sul serio» – aveva lasciato la marina negli anni Settanta come luogotenente di vascello –, non possiede, a differenza del presunto «capitano» Emilio Salgari, la dote dell’invenzione e i suoi Bozzetti di mare (1874), Bozzetti di vita di bordo (1898), Al lago degli elefanti (1898) e Sotto il mare della Patria (1903) mescolano con esiti insistentemente patriottici dimensione avventurosa e impegno didascalico.

⁴²La storia di un burattino, in «Giornale per i Bambini», n. 17, 27 ottobre 1881.

⁴³Ibid.

⁴⁴ Bàrberi Squarotti, op. cit., p. 89.

⁴⁵ B. Croce, Pinocchio, in La letteratura della nuova Italia, vol. V, Laterza, Roma-Bari 1974, p. 328.

⁴⁶ Ivi, pp. 134-137.

⁴⁷ Ivi, pp. 185-186.

⁴⁸ Non si dimentichi che la raccolta delle novelle verghiane di Vita dei campi esce da Treves nel 1880.

⁴⁹ Fra i lavori più significativi ricorderemo E. Garroni, Pinocchio uno e bino, Laterza, Roma-Bari 1975; A. Gagliardi, Il burattino e il labirinto. Una lettura di Pinocchio, Tirrenia - Stampatori, Torino 1980; F. Cambi, Collodi, De Amicis, Rodari. Tre immagini d’infanzia, Dedalo, Bari 1985 e R. Bertacchini, Il padre di Pinocchio. Vita e opere del Collodi, Camunia, Milano 1993. A. Asor Rosa, Le Avventure di Pinocchio. Storia di un burattino di Carlo Collodi, in Letteratura italiana. Le opere, vol. III, Dall’Ottocento al Novecento, Einaudi, Torino 1995, pp. 897-950.

⁵⁰ Ricordiamo fra gli altri Studi collodiani (Atti del I Convegno Internazionale, Pescia, 5-7 ottobre 1974), Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, 1976; Pinocchio oggi (Atti del Convegno Pedagogico, Pescia-Collodi 30 settembre-1° ottobre 1978), Fondazione nazionale Carlo Collodi, Pescia 1980; Interni e dintorni del Pinocchio (Atti del Convegno Folkloristi italiani del tempo di Collodi), a c. di P. Clemente e M. Fresta, Editori del Grifo, Montepulciano 1986.

⁵¹ Ci riferiamo soprattutto al Convegno sulla «simbologia di Pinocchio» (1980), i cui atti uscirono l’anno successivo (C’era una volta un pezzo di legno, Emme Edizioni, Milano 1981).

⁵² G. Cusatelli, Per un Collodi essoterico, in C’era una volta un pezzo di legno, cit., p. 111.

⁵³ Cfr. V. Baldacci - A. Rauch, Pinocchio e la sua immagine (Catalogo della mostra, Firenze, Spedale degli Innocenti, settembre-dicembre 1981), Giunti Marzocco, Firenze 1981.

⁵⁴ Si veda L’immagine nel libro per ragazzi. Gli illustratori di Collodi in Italia e nel mondo, a c. di P. Zanotto, Provincia autonoma di Trento, Trento 1977. Il volume contiene una serie di rilevanti saggi di G. Lorenzi, A. Faeti, P. Zanotto, E.G. Laura, D. Volpi.

⁵⁵ Sul dramma della famiglia De Amicis, che, fra l’altro, lascia emergere un De Amicis piuttosto ambiguo, abbastanza lontano dallo scrittore cui la tradizione ci ha abituati, ha scritto pagine documentatissime e illuminanti Luciano Tamburini in Teresa e Edmondo De Amicis dramma in un interno, Centro Studi Piemontesi, Torino 1990.

⁵⁶ E. De Amicis, La vita militare. Bozzetti, Treves, Milano 1868.

⁵⁷ B. Croce, Edmondo De Amicis, in La letteratura della nuova Italia, cit., vol. I, pp. 151-152.

⁵⁸ E. De Amicis, Spagna, Barbèra, Firenze 1873.

⁵⁹ Id., Olanda, Barbèra, Firenze 1874.

⁶⁰ Id., Ricordi di Londra, Treves, Milano 1874.

⁶¹ Id., Marocco, Treves, Milano 1876.

⁶² Id., Costantinopoli, Treves, Milano 1877.

⁶³ Id., Ricordi di Parigi, Treves, Milano 1879.

⁶⁴ Id., Sull’oceano, Treves, Milano 1889.

⁶⁵ Id., Primo maggio, a c. di G. Bertone e P. Boero, Garzanti, Milano 1980.

⁶⁶ Id., Lotte civili, Nerbini, Firenze 1899.

⁶⁷ Id., Fra scuola e casa. Bozzetti e racconti, Treves, Milano 1892.

⁶⁸ Id., La carrozza di tutti, Treves, Milano 1899.

⁶⁹ Id., Ricordi d’Infanzia e di Scuola, Treves, Milano 1901.

⁷⁰ Id., Nel Regno dell’Amore, Treves, Milano 1907.

⁷¹ Segnaliamo, fra gli altri, le ristampe come testi autonomi di Amore e ginnastica, a c. di I. Calvino, Einaudi, Torino 1971; Il «Re delle bambole», a c. di C. Madrignani, Sellerio, Palermo 1980; Un amore di Nellino, a c. di P. Boero, Pellicani, Roma 1992.

⁷² E. De Amicis, Cuore, Treves, Milano 1886.

⁷³ Id., Il romanzo d’un maestro, Treves, Milano 1890.

⁷⁴ M. Mosso, I tempi del Cuore. Vita e lettere di Edmondo De Amicis ed Emilio Treves, Mondadori, Milano 1925, p. 363.

⁷⁵ De Amicis, Cuore, a c. di L. Tamburini, cit., p. 29.

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