Dante
Storia di un visionario
«Buoni consuntivi di dantologia e biografie aggiornate oggi non mancano; quello che manca, mi pare, è un ritratto in piedi, che non si limiti a raccogliere e ordinare una bibliografia sterminata, ma che abbia un'idea forte dell'autore: tendenziosa magari, ma moderna e nuova. La filologia garantirà dell'assennatezza delle conclusioni e dei presupposti invocati. La linea qualificante del volume sta nella distruzione del mito paternalistico, tutto positivo e fiducioso, del dantismo ottocentesco. Questa vuol essere una biografia, non un'agiografia di Dante. Distinguere il documentato dal congetturale comporta un certo numero di modificazioni nel ritratto tradizionale del poeta. E Dante qui non avrà sistematicamente ragione: sono maturi i tempi per cui si devono distinguere, alla luce della storia, sue prese di posizione legittime e a priori sensate da altre discutibili, magari denunciando vere e proprie mitomanie del politico o dell'intellettuale. Questo è il mio Dante, quello che propongo io.»