A tavola nel Medioevo con 150 ricette dalla Francia e dall'Italia
Proporre un libro di cucina medievale è un modo diverso di formulare l’invito a un viaggio: un viaggio nel tempo, che potrà forse ricordare qualche giro in terre lontane. Se accettate l’invito, entrerete in un mondo di sensazioni sconosciute.
«Abbiamo appena aperto il libro, e abbiamo già l’acquolina in bocca. Il solo percorrerne l’indice, incappando magari nella ‘lombata di cinghiale’, negli ‘spiedini d’anguilla alla san Vincenzo’ o nell’‘ambrogino di pollo alla frutta secca’, fa venire appetito; e quando cominciamo a leggere una qualunque delle ricette in esso raccolte, il loro linguaggio sottile e corposo è di per sé un godimento.»
Dalla "Prefazione" di Georges Duby
«Non solo una riflessione divertente ed erudita sull’arte culinaria medievale, ma la proposta pratica di 150 ricette per riscoprire le raffinatezze di una cucina ingiustamente dimenticata».
Alessandro Barbero
«Una scusa culturale per mangioni carichi di sensi di colpa. Dalla torta di re Manfredi alle frittelle dell’Imperatore, dal brodetto saracenico alla salsa camelina di Tournai, per i banchetti smemorati di oggi».
Natalia Aspesi