Quelli che però è lo stesso
«Allora a mia mamma gli dici che c'ho sette. Ok? Promesso? Poi ti giuro che sette me lo merito davvero, anche otto... Va bene prof? Oh, buon Natale, eh! Viè qua, dai, fatte dà 'n bacetto!»
«La preside mi manda a chiamare l'ultimo giorno di marzo, mentre il sole e il cielo di un azzurro invadente promettono una primavera difficile, almeno lì, nelle classi; mi manda a chiamare dopo che ho consegnato i temi e assegnato i compiti per le vacanze, e ho visto i ragazzi infilare i libri di Pasolini e di Cassola, di Conrad e della Morante negli zaini con sopra scritto Lazio merda o Manila + Braian, dopo che ho sentito Sheila canticchiare De Andrè e non Gigi D'Alessio; mi manda a chiamare dopo che la bidella è passata per dire "via, si liberino i buoi!", e dall'espressione capisco subito che non mi dirà quel "brava" che mi aspetto».
Una trentenne che mai avrebbe pensato di fare l'insegnante, un professionale della periferia romana, adolescenti sentimentali, giovani fascisti, adulti iracondi, professori sull'orlo dell'abisso: tre trimestri nello sfascio della scuola italiana, in un libro che diverte e commuove allo stesso tempo.
Rassegna stampa
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Quelli che però è lo stesso
Quando la prof non si arrende: diario di una scuola di Ostia
di Marco Lodoli
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Quelli che però è lo stesso
Cari studenti, provo a curarvi con la poesia
di Margherita Oggero
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Quelli che però è lo stesso
Insegnare a 30 anni: viaggio nello sfascio della scuola italiana
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Quelli che però è lo stesso
La prof è un ufo la classe un disastro."Ma alla fine qualcosa resta"
di Laura Montanari
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Quelli che però è lo stesso
La prof complice del taglia e cuci della scuola
di Tiziano Modesti