La mutazione individualista
La televisione cambia la testa degli italiani. Cancella la politica come progetto condiviso di futuro e la sostituisce con un'arena di gladiatori. Cancella la storia e la sostituisce con un presente senza passato. Cancella la realtà e la sostituisce con uno spettacolo continuo che divizza le persone comuni. Cancella la fatica e la sostituisce con il sogno del successo. Ma la televisione non è onnipotente. Se provoca tali effetti è perché – a differenza di chiese, partiti, sindacati – ha saputo raccogliere una mutazione individualista che si sviluppa in modo molecolare e sotterraneo nella società italiana, a partire dagli anni Settanta. Da Dallas al Grande Fratello, molte produzioni televisive hanno contribuito a cancellare l'orizzonte collettivo della storia e della politica e la realtà si è ridotta a un microcosmo di individui.
Rassegna stampa
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La mutazione individualista
La TV e gli italiani
Nel paese dell'individualismo dove il sogno è un reality-showdi Francesco Mannoni
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La mutazione individualista
La videocrazia? Un falso mito
di Lorenzo Guadagmucci
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La mutazione individualista
Com'è cambiata l'Italia con la televisione
di Tito Vagni