Stupro
‘Gli uomini’ non sono stupratori, alcuni uomini lo sono, alcune donne lo sono. Stupratori non si nasce, si diventa, e lo stupro non è un ‘virus sociale’ inevitabile ma un’azione umana, frutto di contesti e di volontà. Perché essere crudeli è una scelta: chi sono i violentatori e qual è la storia di chi decide di umiliare e torturare sessualmente.
In ogni epoca – racconta Joanna Bourke – la reazione sdegnata e violenta delle comunità contro l'orrore dello stupro ha avuto ragioni razziste e di classe.
Natalia Aspesi, "la Repubblica"
Dalla metà dell'Ottocento a oggi, un repertorio impressionante di fantasie maschili passate per scienza e legge.
Adriano Sofri, "la Repubblica"
Joanna Bourke affronta l'argomento più discusso e al contempo più inafferrabile e misterioso, da sempre annegato in un mare di credenze e di interpretazioni opinabili.
Mirella Serri, "La Stampa"
Le pagine della Bourke cancellano tutti i luoghi comuni circolanti su violenze sessuali e violentatori.
Elena Doni, "l'Unità"
Una lettura sconvolgente e spesso toccante.
"Le Monde diplomatique"
L'analisi approfondita, intelligente, equilibrata di un reato in continua ascesa.
"Financial Times"
Uno stupratore non usa semplice violenza contro un altro essere umano: lo invade, lo marchia, imprime ferite che diventeranno fonte di angoscia permanente. Lo stupro è un flagello che attraversa la storia, sfugge alle notazioni statistiche, si maschera dietro pregiudizi e fraintendimenti, si trasforma insieme alla società. Ma, dice Joanna Bourke, non è un male endemico dell’umanità. La violenza sessuale può essere combattuta e vinta. Al centro di questo libro non troverete le vittime di stupro, ma gli stupratori. Attingendo agli studi di criminologi, giuristi, psicologi e sociologi, servendosi delle narrazioni di violenza rilasciate da vittime e aggressori dalla metà dell’Ottocento a oggi, e di come quei racconti sono cambiati nel tempo, combattendo con la definizione di stupro e stupratore, di consenso e coercizione, Joanna Bourke scava nelle ‘motivazioni’ che portano un individuo a scegliere la violenza. E dimostra quanto in profondità lo stupro sia il prodotto dell’età storica e della società in cui viene perpetrato. Cadono così una volta per tutte le menzogne e i falsi miti che sono stati edificati intorno al suo impronunciabile tabù.