Il buongoverno
«Di Luigi Einaudi ce n’è più d’uno. Alle personalità importanti per altezza di ingegno, fermezza di carattere, purezza di intenti, capita spesso. Si muove il mondo, si muovono perfino le piramidi d’Egitto – come esemplificava Montaigne – e sarebbe dunque ben strano che uomini di talento non cogliessero quel movimento restando incartapecoriti e immobili. La loro preziosa funzione di testimoni del tempo ne risulterebbe vanificata. La loro coerenza apparente si trasformerebbe in una incoerenza sostanziale poiché – muovendosi l’intera realtà che li circonda e restando essi in uno stato di mummificata fissità – i loro rapporti con la società in movimento ne risulterebbero profondamente alterati. Sicché, spostandosi tutte le cose, la vera coerenza consiste nel mantenere il rapporto con esse e non già nell’allontanarsene. Massimamente ciò accade per chi – come appunto Luigi Einaudi – abbia nutrito per tutta la sua lunga vita convinzioni e cultura liberali, non agganciate ad alcuna schematica e utopica ideologia ma a convinzioni flessibili quali sono quelle ispirate dalla libertà degli individui e delle società nelle quali essi vivono e operano. » Dalla Prefazione di Eugenio Scalfari.