1261. Genova nel mondo: il trattato di Ninfeo
1256, Acri, in Palestina: in città scoppia la guerra tra genovesi da una parte, veneziani e pisani dall’altra. Due anni dopo Genova perde la base per i suoi commerci. Inizia allora trattative con Michele VIII Paleologo, che mira a restaurare l’impero nella sua vera sede, Costantinopoli. Guglielmo Boccanegra, capitano del popolo, manda ambasciatori presso l’imperatore greco e stipula a Ninfeo un trattato innovativo di alleanza contro Venezia: Genova offre la sua collaborazione militare e navale per restaurare l’impero greco a Costantinopoli, mentre Michele Paleologo promette in cambio ai suoi alleati liguri il quartiere occupato dai veneziani nella capitale, il possesso di Smirne e il passaggio attraverso gli stretti verso il Mar Nero. Nel luglio 1261, prima dell’arrivo delle navi genovesi, Michele Paleologo conquista Costantinopoli ma mantiene i suoi impegni nei riguardi dei genovesi, che distruggono con festosa brutalità il palazzo veneziano. Il capolavoro politico e diplomatico di Boccanegra apre un nuovo episodio dell’espansione genovese in Oriente: nel 1267 Genova si insedia a Pera, crea nuove colonie in Crimea, alle foci del Danubio e del Don, ha garantita l’apertura del Mar Nero. Il trattato di Ninfeo dà il via al ‘volo del Grifo’.