1547. La congiura Fieschi
Come nessun altro episodio della vicenda di Genova nell’età moderna, il tradimento e la tragica fine del conte Gian Luigi Fieschi hanno attratto l’attenzione non solo degli storici, ma dei letterati, dei polemisti, degli uomini di cultura in genere. Nel corso dei secoli, la congiura è divenuta oggetto di narrazioni storiche, di testi teatrali e letterari, e nell’Ottocento di interessanti edizioni di documenti. Oltre che all’importanza dell’evento nell’Italia del Cinquecento, la fortuna è legata al fatto che la congiura ha i ‘tempi del dramma’; gli ‘ingredienti’ e i protagonisti sono quelli classici di una tragedia rinascimentale, adatti a stimolare la fantasia popolare e a solleticare poi la sensibilità romantica. Ma la congiura Fieschi può essere anche un’utile cartina al tornasole per interpretare le linee fondamentali dell’evoluzione politica, economica e sociale della città in un secolo di straordinari cambiamenti. Come in tutte le fasi di rapida e intensa evoluzione, per gli attori in campo le trasformazioni comportano lenti adattamenti ma anche rovinose sconfitte e sfolgoranti vittorie: Genova ne emerge come una delle poche città italiane capaci di conservare le proprie istituzioni repubblicane e come una potenza mondiale in campo finanziario.