Giulia, la figlia di Augusto
«Una donna spiritosa, brillante, estroversa, sicuramente affascinante, conscia del suo ruolo e del suo peso sociale, che aspirava a conquistarsi sempre e comunque un proprio spazio nel quale, civettando, primeggiare: dalla frequentazione dei cenacoli letterari a quella dei circoli politici, dai salotti della ribellione generazionale a quelli, più insidiosi, della sotterranea opposizione al regime e al sistema. Tutto le era permesso, e dovunque si muovesse la seguiva un folto stuolo di corteggiatori che ne stimolava l’orgoglio e ne suscitava la vanità. Contestatrice del padre e del suo ipocrita mondo di valori, non si accorse in tempo del baratro in cui sprofondava, giorno dopo giorno, spostandosi da posizioni di fronda a quelle di aperta congiura»: è Giulia, non una donna qualunque, è l’unica figlia del primo ‘imperatore’ di Roma. Una donna discussa, criticata, indomabile, musa di poeti e insieme intrigante cospiratrice. È lei Corinna, la donna cantata da Ovidio negli Amores? E perché era così affascinata dall’Egitto: gusto dell’esotico o fatale attrazione verso forme ellenistiche di potere e dispotismo? Quale era la natura della sfida tra lei e Livia, la terza moglie di Augusto? Quale era l’intreccio tra pubblico e privato nei suoi comportamenti eversivi?
Questa è la storia della vita di Giulia, dal primo accordo di matrimonio stipulato dal padre quando aveva due anni fino alla morte, avvenuta – chissà se per caso – lo stesso anno di Augusto.