Cosa farò da grande? Il futuro come lo vedono i nostri figli
A leggere queste pagine, a tratti indignate, aumenta il sospetto che i futuri bamboccioni siano scoraggiati in partenza e sospinti al fallimento. Nell’età degli entusiasmi, in cui si teme e si morde il futuro, è proprio questa la parola che viene cancellata dal vocabolario. Chi scrive è Gustavo Pietropolli Charmet, psichiatra di formazione freudiana, grande terapeuta di giovanissimi pazienti.
Luciana Sica, “la Repubblica”
In tanti anni di psicoterapia, Gustavo Pietropolli Charmet ha maturato la convinzione che siamo prigionieri del nostro passato, rivolti a ricostruire traumi e paure che traggono la loro origine da ciò che sta alle nostre spalle, incapaci di metterci in relazione col futuro, di affrontarlo, colonizzarlo, deciderlo.
Marco Belpoliti, “La Stampa”
Cosa fa sì che nei Paesi occidentali si rifiuti, in sostanza, la prospettiva di un vero passaggio all’età adulta? Un tempo ottimisti e ansiosi di crescere, oggi gli adolescenti vivono in un eterno presente.
Dedo Tortona, “il Venerdì di Repubblica”
Gli adolescenti in crisi si preoccupano più del futuro che del loro passato. Non è l’infanzia ma la crescita ciò che li fa più soffrire.
Rassegna stampa
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Cosa farò da grande?
"Il futuro restituito ai nostri ragazzi"
di Luciana Sica
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Cosa farò da grande?
Così i ragazzi occidentali non sognano più di diventare grandi
di Dedo Tortona
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Cosa farò da grande?
I "millenials" di oggi, ragazzi senza futuro
di Franco Amè
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Cosa farò da grande?
"Cosa farò da grande?". il futuro dei nostri figli è dentro di noi
di Valentina Nuzzaci