“L'ho uccisa perché l'amavo” Falso!
Delitto passionale. Raptus. Gelosia. Depressione. Scatto d’ira. Tragedia familiare. Perché lei lo ha lasciato, chattava su Facebook, non lo amava più, non cucinava bene, lavorava, o non lavorava. Nascondendo la vittima, le cronache finiscono con l’assolvere l’omicida: una vecchia storia, nata in tempi lontani e ancora viva fra noi. Per questo bisogna imparare a parlare di femminicidio. Tutti, non solo i media. Dobbiamo farlo noi. Dobbiamo trovare le parole.
Approfondisci ed esplora
Rassegna stampa
-
“L'ho uccisa perché l'amavo” Falso!
Amoricidio alle radici della violenza contro le donne
di E. Stancanelli
-
“L'ho uccisa perché l'amavo” Falso!
Qualcosa non va nel "maschile" e nel "femminile"
di F. D'Agostini
-
“L'ho uccisa perché l'amavo” Falso!
"Il femminicidio non può diventare un brand"
di Lu.co
-
“L'ho uccisa perché l'amavo” Falso!
Int. a M. Murgia: "Il femminicidio va fermato: media responsabili"
di M. Murgia
-
“L'ho uccisa perché l'amavo” Falso!
Eros non le uccide mai
di P. Buttafuoco
-
“L'ho uccisa perché l'amavo” Falso!
E se queste storie le raccontassero con parole nuove?