Di roccia e di ghiaccio
Nel 1925 un alpinista tedesco, Willo Welzenbach, elaborò una scala delle difficoltà alpinistiche, dal primo al sesto grado. Era una scala chiusa, nel senso che allora non si considerava la possibilità di andare oltre. Oggi, l’élite degli scalatori si muove intorno al dodicesimo grado. Camanni seleziona e racconta i suggestivi momenti in cui l’alpinismo ha cambiato faccia, ha mostrato abbordabile quanto era considerato impraticabile, ha sviluppato nuove tecniche, si è dotato di raffinate attrezzature: dodici grandi capitoli corrispondenti a dodici gradi di difficoltà. Alberto Papuzzi, “Tuttolibri”
Letto d’un fiato dà le vertigini questo racconto sull’evoluzione dell’alpinismo da Francesco Petrarca, che nel 1336 sale sul Mont Ventoux in Provenza, alla guida svizzera Ueli Steck che nel 2008 scala la parete nord delle Grandes Jorasses, nel massiccio del Monte Bianco, in due ore e ventun minuti. Non è una corsa, è un volo. Come narrare in meno di trecento pagine l’evoluzione della scalata su roccia e su ghiaccio. Le ultime imprese raccontate da Camanni toccano il dodicesimo grado. Leggere per credere. Andrea Casalegno, “L’Indice”