Lo sciamano di famiglia
Un medico, un set, una raccolta di poesie: tre fili esoterici che intrecciano due vite.
Valerio Magrelli trasforma in opera il suo inatteso rapporto con ‘Fellini il Tolemaico’. Un libro disegnato e raccontato, biografico e autobiografico: aneddoti, corsi e ricorsi, infanzia, maturità, omeopatia e cultura misterica. Su tutto, la prosa di uno fra i nostri più apprezzati poeti.
«Fellini era omeopatico, mia madre era un medico omeopata, il fondatore dell’omeopatia italiana era il medico di Fellini e il maestro di mia madre. Morale: io ho vissuto vent’anni sotto il segno dell’omeopatia, e fu proprio grazie ad essa che ebbe luogo il mio incontro col sommo regista, sul set di Casanova…»
«Non era affatto facile, in pieni anni Sessanta, invitare a pranzo un compagno di classe, o almeno non era facile per me. Il motivo è presto detto. Accadde un paio di volte. Non appena l’ignaro suonava il campanello, mia madre si precipitava ad aprirgli, così, sovrappensiero. Dico sovrappensiero, perché, evidentemente, l’abitudine le impediva di ricordarsi del suo stato, o meglio, della sua mise. Allieva di un noto agopuntore, la praticante usava saggiare la stessa tecnica su di sé. E allora, dinnanzi agli occhi atterriti dell’amico, sorgeva da dietro la soglia circonfusa di strali, come un radiante, immenso mostro psicanalitico – Medusa omeopatica, Madonna dei Sette Dolori, Signora delle Spade. A quel punto, era mio ingrato compito cercare di convincere il povero innocente che quella fosca epifania domestica, la fronte zigzagante di barbagli, rappresentava solo il tentativo di una cura contro la sinusite. Simili esperimenti di agopuntura in famiglia mi alienarono ben presto le simpatie dell’intera scuola. Ma anni dopo fu proprio la lobby terapeutica a potere ciò che nessun curriculum mi avrebbe mai consentito: avvicinarmi al Sovrano.»
Rassegna stampa
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Lo sciamano di famiglia
Magrelli, la poesia è una cura omeopatica al tedio del vivere
di M. Belpoliti