Passo d'uomo
Un libro che restituisce in pieno, con passaggi emozionanti, anche potenti, la persona di De Gregori. La sua storia, le sue passioni culturali, le sue amicizie, la costruzione abbastanza tipica di un italiano ‘di sinistra’, formatosi nella fervida temperie degli anni Sessanta-Settanta; cittadino interessato alla vita pubblica, artista di immediato successo, poi star piuttosto ritrosa, antidivo. Infine, oggi, serenamente veleggiante verso una vecchiaia ben accetta, pacificato con molte delle sue incertezze, delle sue durezze.
Michele Serra, “la Repubblica”
Passo d’uomo è pieno di poesia. L’infanzia nell’Italia dignitosa del dopoguerra, protetta da una piccola città – Pescara – e da due genitori innamorati. Il rapporto col fratello maggiore che fa da apripista nella scoperta della musica, di Dylan, del Folkstudio. Il fascino di Tenco e di De Andrè. Il ricordo vivo di Lucio Dalla. Il successo, gli anni Settanta, quando la felicità privata coincide con anni difficili della vita pubblica. E dettagli inattesi, come l’incontro surreale con Fellini…
Aldo Cazzullo, “Corriere della Sera”