L'eco del boato
Nella ricostruzione di Dondi si individuano alla radice le complesse vicende di una guerra condotta su più fronti e si indicano responsabilità e ruoli diversi di servizi segreti, di formazioni dell’ultra destra neofascista, di esponenti politici, di centri di potere economico ed editoriale, nell’ambito di una cornice internazionale (guerra fredda) che si riveste nel nostro Paese di una specifica connotazione eversiva.
Vito Antonio Leuzzi, “La Gazzetta del Mezzogiorno”
Le ‘stragi nere’ iniziano il 12 dicembre 1969 con Piazza Fontana e terminano il 4 agosto 1974 con l’attentato al treno Italicus. Alcuni giorni dopo la bomba di Milano, il settimanale britannico “The Observer” parlerà di ‘strategia della tensione’, riferendosi non solo alle bombe ma al modo in cui sono stati strumentalizzati attentati e disordini sociali, chiamando in causa la stampa e i politici. La stagione dello stragismo, ignota ai Paesi dell’Europa occidentale, ha minato le istituzioni democratiche e la convivenza sociale dell’Italia. Mirco Dondi ricostruisce gli episodi stragisti, soffermandosi, in particolare, sul loro impatto immediato.
Rassegna stampa
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L'eco del boato
Strategia della tensione: i segreti di anni bagnati dal sangue