Storia della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia
Una storia finanziaria e aziendale che si intreccia con le principali vicende politiche ed economiche del Paese: dalla restaurazione all’Italia liberale, al fascismo, attraverso guerre e crisi, fino ad arrivare al miracolo economico e alle riforme di fine XX secolo.
La Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia nasce dalla fusione di due istituti formatisi in territori geograficamente e storicamente assai diversi: la Cassa di Pistoia, nata nel 1831 in ambito urbano ma al centro di un vasto mondo rurale, inserita nella pianura di Prato e Firenze; la Cassa di Pescia, nata nel 1840, nella cittadina più industriosa della Valdinievole, in un territorio allora assai fiorente e decisamente proiettato verso Lucca. Tra i loro fondatori alcune delle personalità eminenti delle élite sociali e culturali del tempo, da Niccolò Puccini a Giuseppe Giusti, al Principe Rospigliosi, alle famiglie Forteguerri, De’ Rossi, Sozzifanti e Magnani. Da secoli divise sotto il profilo amministrativo ed ecclesiastico, negli anni fra le due guerre Pistoia e Pescia si videro riunite in una stessa provincia: le due Casse furono protagoniste di una complessa operazione di incorporazione che diede origine a un nuovo istituto creditizio capace di raccogliere quasi la metà dei depositi del territorio, diventando così la terza cassa di risparmio della Toscana.
Grazie a una ricca documentazione archivistica, iconografica e quantitativa, il libro ricostruisce la storia della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e dei due istituti che ne segnarono le origini, le vicende dei ceti dirigenti, gli andamenti economici e patrimoniali, le strategie d’investimento, le principali criticità, le attività di beneficenza e di pubblica utilità, l’impegno per lo sviluppo del territorio e la modernizzazione dei pagamenti, fino alla trasformazione in società per azioni.