Indice Estratto

Edizione: 2004, X rist. 2021
Pagine: 318
Collana: Libri del Tempo [365]
Serie: Temi della comunicazione
ISBN carta: 9788842074441
ISBN digitale: 9788858119167
Argomenti: Giornalismo, Scienze della comunicazione, Sociologia politica

Modelli di giornalismo

Mass media e politica nelle democrazie occidentali

Daniel C. Hallin - Paolo Mancini

trad. di S. Marini

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C’è un unico modello professionale di giornalismo o se ne possono individuare diversi a seconda dei vari contesti politici? Un’indagine comparativa tra le democrazie liberali dell’Europa occidentale e del Nordamerica, sulle interrelazioni tra sistemi politici e sistemi di comunicazione e sulle loro conseguenze per la vita democratica.

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Edizione: 2021
Pagine: 318
Collana: Libri del Tempo
ISBN: 9788842074441

Gli autori

Daniel C. Hallin

Daniel C. Hallin insegna al Department of Communication della University of California, San Diego. Tra le sue pubblicazioni principali: The Uncensored War: The Media and Vietnam (New York 1986), We Keep America on Top of the World (London 1994).

Scopri l'autore

Paolo Mancini

Paolo Mancini insegna Comunicazione all’Università di Perugia e alla Luiss di Roma. È autore, tra l’altro, di Politics, media and modern democracy (con D.L. Swanson, Westport 1996) e Il sistema fragile (Roma 2000).

Scopri l'autore

¹ Tra le ricerche più significative in questa direzione si vedano Blumler, Gurevitch (1995); Blumler, McLeod, Rosengren (a cura di, 1992); Curran, Park (a cura di, 2000).

² I lavori fondamentali sul metodo comparativo, oltre quelli citati nel testo, includono Tilly (1984); Dogan, Pelassy (1984); Przeworski, Teune (1970); Collier (1993); Marsh (1964).

³ Un altro esempio è offerto da Martin e Chaudhary (1983), che tentano un’analisi globale dei sistemi d’informazione, dividendo il mondo nei «tre sistemi ideologici», occidentale, comunista e terzomondista – un nobile tentativo di coprire il mondo intero, ma che implica inevitabilmente enormi generalizzazioni all’interno di questi gruppi.

⁴ Molte variazioni dello schema di Siebert, Peterson e Schramm sono state proposte con il passare degli anni, per esempio da Hachten (1996), Altschull (1995) e Picard (1985), che propongono di aggiungere un modello che corrisponda all’incirca a quello che si può chiamare modello democratico-corporativo. Mundt (1991) riassume molte di queste revisioni di Four Theories.

⁵ Una discussione sul contesto storico del libro e ulteriori analisi critiche si possono trovare in Nerone (a cura di, 1995). Sono stati fatti vari tentativi per modificare la struttura di Four Theories, generalmente aggiungendovi teorie addizionali, come quella del giornalismo di sviluppo. Molte di queste teorie sono riassunte in McQuail (1994, pp. 131-32).

⁶ Questo è vero, per esempio, negli studi riassunti in Edelstein (1982). Per una discussione critica della ricerca comparativa si veda Hardt (1988).

⁷ Sul ruolo dei casi studiati nell’analisi comparativa si vedano Lijphart (1971); George (1979); George, McKeown (1985).

¹ Un tentativo di misurare il parallelismo politico nei vari sistemi è quello di Patterson e Donsbach (1993).

² In effetti, come vedremo, i partiti di governo in Italia avevano una posizione predominante; in questo senso l’Italia, come altri paesi dell’Europa meridionale, si avvicinava al modello governativo.

³ Nell’Europa continentale, alcune tipologie di professionisti sono state di più «impiegati pubblici» che attori in un mercato di servizi (McClelland, 1990). Questo non significa necessariamente che fossero «meno professionali» secondo i criteri qui enunciati.

⁴ Picard (1984) sintetizza le forme principali di intervento finanziario statale nell’industria dei quotidiani. Egli tenta anche una catalogazione di questo intervento, che risulta parziale in quanto prende in considerazione solo la presenza o l’assenza di un particolare tipo di supporto statale, non la sua ampiezza o le scelte che guidano la sua allocazione (che, per esempio, può permettere o meno alle autorità di ricompensare o punire determinati giornali per il loro comportamento politico).

Paese	Copie per 1.000 ab.
Norvegia	719,7
Finlandia	545,2
Svezia	541,1
Svizzera	453,7
Regno Unito	408,5
Germania	375,2
Austria	374,3
Danimarca	347,1
Paesi Bassi	345,9
Stati Uniti	263,6
Canada	205,7
Irlanda	191,0
Francia	190,0
Belgio	186,5
Spagna	129,4
Italia	121,4
Portogallo	82,7
Grecia	77,5

Paese	Maschi	Femmine	M/F
Portogallo	58,3	24,1	2,41
Spagna	47,0	26,2	1,79
Italia*	50,2	29,8	1,68
Grecia	22,5	17,2	1,31
Belgio	57,9	47,5	1,21
Canada	64,6	54,9	1,17
Paesi Bassi	70,8	60,7	1,16
Stati Uniti	59,0	52,0	1,13
Svizzera	78,0	72,0	1,08
Austria	78,4	73,2	1,07
Francia	34,3	32,0	1,07
Regno Unito**	84,0	79,0	1,06
Danimarca	76,1	72,1	1,06
Irlanda	59,0	56,0	1,05
Finlandia	87,0	84,0	1,04
Norvegia	87,0	85,0	1,02
Svezia	89,0	88,0	1,01

Paese	Tv	Quotidiani	Tv/quotidiani
Grecia	65	13	5,00
Portogallo	64	20	3,20
Spagna	72	24	3,00
Italia	83	30	2,77
Francia	62	26	2,38
Belgio	60	30	2,00
Regno Unito	71	47	1,51
Irlanda	67	46	1,46
Danimarca	70	51	1,37
Paesi Bassi	77	60	1,28
Finlandia	79	67	1,17
Germania	68	59	1,15
Austria	61	55	1,11
Svezia	69	70	0,99

Paese	Ricavi pro capite/pop. (1997)	Ricavi/Pil (%, 1997)	Ricavi commerciali su totale ricavi (%, 1998)	Share (2000)
Danimarca

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