Il concetto discriminatorio di guerra
«Attraverso le dichiarazioni con cui il presidente Wilson, il 2 aprile 1917, ha deciso che il proprio paese partecipasse alla guerra mondiale contro la Germania, è entrato nella storia del moderno diritto internazionale il problema del concetto discriminatorio di guerra. Per le nazioni con una forma mentis chiaramente relativistica o agnostica, oggi non esiste più alcuna guerra santa, sebbene le esperienze della guerra mondiale contro la Germania abbiano mostrato come la propaganda bellica non abbia rinunciato a mobilitare quelle forze morali che sono comprensibili solo in una 'crociata'. Ma per una guerra giusta la mentalità moderna esige determinati processi di 'positivizzazione' giuridica o morale.»
In queste pagine, pubblicate per la prima volta nel 1938, Schmitt propone una interpretazione fortemente suggestiva delle relazioni fra la 'vecchia Europa' e il 'nuovo mondo' americano e offre una preziosa chiave di lettura degli imponenti successi che la vocazione messianica ed egemonica degli Stati Uniti ha conseguito nella seconda metà del Novecento.
Danilo Zolo