La fine della cittÃ
«Il mio mestiere è l'architettura. Mi sembra più esatto dire così che non ‘faccio l'architetto', perché l'architettura è una cosa difficile da avvicinare e io ho tentato di farlo con vari mezzi: progettare edifici, disegnare piani regolatori, collaborare alla redazione di leggi, scrivere libri o articoli di giornale, insegnare la storia dell'architettura. Non ho potuto ancora scegliere di fare una sola di queste cose, perché lo scopo che questa disciplina si pone, vale a dire migliorare anche solo di poco l'ambiente fisico in cui vive la gente, è troppo importante e difficile per tentare di raggiungerlo in un unico modo. Qualche volta è possibile costruire un piccolo pezzo di questo ambiente in un contesto accettabile; qualche volta bisogna tentare di correggere questo contesto, cioè aiutare l'amministrazione pubblica a fare i piani urbanistici; qualche volta invece si scopre che occorre prima rifare le leggi; e qualche volta ancora che non si può fare nessuna di queste cose e dunque non resta che riflettere e scrivere.»
Rassegna stampa
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La fine della cittÃ
Case come polli di batteria nella città agli estrogeni
di Nicola Signorile
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La fine della cittÃ
La fine della città è la città senza fine
di Nicola Signorile
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La fine della cittÃ
Sguardi pessimisti di Leonardo Benevolo sul futuro della cittÃ
di Manuel Orazi
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La fine della cittÃ
Interrogativi sul futuro delle cittÃ
di Piero Bevilacqua