Guasto è il mondo
Tony Judt è rimasto, fino a oggi, completamente fuori dal dibattito italiano. Sulla scia di questo suo libro testamento, l'intero Occidente discute di parole chiave troppo frettolosamente date per morte: il ‘civico' e il ‘pubblico'. Se ne comincerà a discutere anche in Italia o noi resteremo fermi a cinguettare parole d'ordine da anni Ottanta, roba del tipo 'privato è bello' e 'padroni in casa propria'? Sergio Luzzatto, "Il Sole 24 Ore"
Tony Judt è stato uno studioso pieno di talento e di passione umana. L'opera del suo ultimo tempo ha qualcosa di prodigioso, di nostalgico e commovente. Adriano Sofri, "la Repubblica"
Fra i libri di Judt, questo è il più scopertamente politico; uso l'aggettivo nel doppio senso che può assumere: il saggio contiene una possibile visione del mondo ma anche una requisitoria forte e indignata per come il mondo è stato 'guastato'. Corrado Augias, "il venerdì di Repubblica"
Un libro appassionato, lucido, capace di guardare in modo approfondito sia al passato che al futuro. Un regalo ai giovani che oggi si sentono smarriti, non per mancanza di obiettivi ma per il mondo che ricevono in eredità e i pochi mezzi che hanno per trasformarlo.
Rassegna stampa
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Guasto è il mondo
Il bello della socialdemocrazia
Il testamento di Judt "pù uguali, più felici"di Adriano Sofri
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Guasto è il mondo
Abbiamo guastato il mondo (ma una via d'uscita c'è)
di Corrado Augias
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Guasto è il mondo
Etica pubblica e crisi globale nel sggio di Judt "Guasto è il mondo"
di Christian Stocchi