Opus postumum
«[.] uno studio a fondo dell'Opus postumum, oltre che a rivelare in Kant virtuosismi di pensiero che neppure la Critica faceva supporre, può servire, proprio per la paradossalità delle proposizioni a cui ci mette di fronte, a riportare la tecnica kantiana a quelle funzioni per le quali fu elaborata [.]». Dall'Introduzione di Vittorio Mathieu
L'Opus postumum raccoglie i manoscritti redatti da Kant negli ultimi anni di vita in vista di una nuova grande opera teorica. Rinvenuti presso gli eredi nel 1858, furono in parte pubblicati solo nel 1882-84 da Rudolf Reicke. La traduzione di Mathieu è condotta sul testo che l'Accademia delle Scienze di Berlino pubblicò completo nel 1936-38 a cura di Artur Buchenau e Gerhard Lehmann.