Liberi e uguali
Nadia Urbinati argomenta efficacemente da un lato contro l'isolamento degli individui, dall'altro contro l'uguaglianza gregaria o quella escludente dei privilegiati. Per non trasformare le differenze in disuguaglianze, sostiene l'uguaglianza dei diversi, una società di individui normali ma dotati di inalienabile dignità per il semplice fatto di esistere e capaci di esercitare sia il dissenso che il controllo del potere politico.
Remo Bodei, "Il Sole 24 Ore"
Un'affascinante immersione all'interno della storia, delle tipologie e delle aporie dell'individualismo, compiuta sotto la stella polare delle riflessioni di Tocqueville.
Massimiliano Panarari, "la Repubblica"
Nella sua ricca argomentazione densa di rimandi alla storia delle idee, Nadia Urbinati indica la frattura tra cultura democratica dell'individualità – cioè dei diritti – e individualismo economico come base per la tecnica del potere.
Titti Marrone, "Il Mattino"
La relazione tra libertà ed eguaglianza è il nodo tematico cruciale per intendere il significato dell'individualismo nella democrazia moderna e non confondere il senso di indipendenza personale con l'egoismo e l'indifferenza verso le sorti della società.
La modernità come cultura dell'individualità (e perciò dei diritti) e la modernità come individualismo economico e tecnica del potere: questa dicotomia ha fatto da cornice alla nascita della democrazia a partire dal Sei-Settecento. Ha anche reso complessa la critica all'individualismo, il cui opposto non è solamente una società cetuale e antimoderna.
L'individualismo democratico è l'alternativa piú coerente all'ideologia individualista perché è una cultura politica e morale di rispetto della persona, dei suoi diritti e della sua fondamentale eguaglianza. Il suo opposto non è soltanto un mondo strutturato per gerarchie, ma anche un modo di concepire la società moderna come dominio del privato. L'individualismo non denota la fine della politica, ma invece un modo di concepire la sfera pubblica come la sede dove si creano diritti, regole e istituzioni per riuscire a condividere i beni comuni e apprendere a rispettarsi quando interessi e idee divergono, senza cercare né la fuga dalla politica né la sua subordinazione ai voleri e alle passioni del privato.