1908. Firenze capitale delle avanguardie
20 dicembre 1908: a Firenze nasce “La Voce” di Giuseppe Prezzolini; 20 febbraio 1909: a Parigi “Le Figaro" pubblica il manifesto del futurismo; 13 gennaio 1913: Giovanni Papini e Ardengo Soffici, con Aldo Palazzeschi, danno vita, a Firenze, a “Lacerba”. Sono queste le date entro cui si svolge la singolare e straordinaria esperienza di Firenze capitale delle avanguardie italiane, negli anni di Giolitti e della rivoluzione industriale. Nel 1911 “La Voce” entra in polemica con il futurismo e ne mette in ridicolo le innovazioni estetiche come stravaganti e cervellotiche. I futuristi reagiscono, futuristicamente, con una aggressione fisica contro i vociani fra i tavolini del caffè Giubbe Rosse e alla stazione. La rissa è la premessa di una svolta all’interno de "La Voce". Prezzolini continua a detestare il futurismo, Papini e Soffici lo apprezzano, diventano futuristi militanti e contestano a Marinetti il ruolo di capo del movimento. E intanto polemizzano con "La Voce", che polemizza con "Lacerba". La Firenze di quegli anni è - e tale rimane fino alla vigilia dell’intervento nella Grande Guerra - il centro dello scontro più animoso fra i movimenti culturali e artistici dell’avanguardia italiana. Per qualche anno: alla fine tutti si ritroveranno schierati, per motivi diversi, sul fronte interventista, convinti che solo la guerra possa essere l’inizio della rigenerazione del paese.