Due colpi di pistola, dieci milioni di morti, la fine di un mondo
Emilio Gentile, tra i più internazionali dei nostri storici, racconta la Grande Guerra coniugando la meticolosità del ricercatore alla brillantezza del narratore. Cinquantatré mesi che per molti studiosi rimangono un ‘mistero’, una singolare mescolanza di odio e amore (ci fu anche quello) che ci riconduce al mistero della vita umana. Simonetta Fiori, “la Repubblica”
La Grande Guerra segnò la fine di un mondo, pose le premesse di un altro spaventoso conflitto, aprì la fase storica che, un secolo dopo, continua a svolgersi sotto i nostri occhi. Uno dei più autorevoli storici della contemporaneità ricostruisce con un piglio narrativo notevole le cause e gli sviluppi dell’attentato di Sarajevo. Corrado Augias, “la Repubblica”
Fotografie, dipinti, pagine di giornale, immagini di propaganda. Per Emilio Gentile le immagini non sono illustrazioni, ma materiali di ricerca. Questo racconto delle principali vicende della prima guerra mondiale porta l’inconfondibile impronta del suo prestigioso autore. Alessandro Zaccuri, “Avvenire”
1914-1918. Il continente più progredito del mondo preciita nella guerra più feroce mai combattuta. È l'apocalisse della modernità.