Il papiro di Artemidoro
Nel 1998 le autorevoli pagine dell'"Archiv für Papyrusforschung" lanciano all'attenzione degli studiosi un papiro di oscura origine. Sul recto compaiono cinque colonne di scrittura e una serie di disegni. Sul verso, 42 figure di animali con didascalie in greco. Gli esperti chiamati in causa datano il reperto al I secolo a.C. e ne identificano il testo come parte della perduta Geografia di Artemidoro di Efeso.
Queste pagine espongono i risultati di una minuziosa indagine corale che, diretta da Luciano Canfora, demolisce l'autenticità del 'papiro di Artemidoro' con rigore documentario e finezza filologica. Dinanzi a cosa ci troviamo? A uno spezzone di un'opera perduta che, guarda caso, riutilizza giustappunto quel poco che già se ne conosceva? O piuttosto alla creazione di un geniale e prolifico inventore moderno?
Il principale indiziato è Costantino Simonidis, greco di nascita e appassionato di pittura non meno che di geografia antica, uno dei personaggi più ambigui vissuti nell'Europa ottocentesca, e falsario di fama.