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Pagine: 240
Collana: Cultura storica
ISBN carta: 9788858157152
Argomenti: Storia contemporanea, Storia d'Italia
Italianità adriatica
1945. La guerra è finita e l’hanno pagata tutti gli italiani: le perdite sul campo di battaglia, le lunghe prigionie, i bombardamenti, gli orrori della guerra civile, le stragi e le deportazioni naziste. Pure, alcuni italiani quel comune disastro l’hanno subìto in maniera diversa perché, oltre a tutto questo, hanno perso anche la terra natia. È stata la catastrofe dell’italianità adriatica. Questo libro ne ricostruisce la storia.
Primavera 1945. Finisce la seconda guerra mondiale in Europa e l’Italia, che l’ha combattuta a fianco dei nazisti, ne esce sconfitta. Che significa per gli italiani che vivono alla frontiera adriatica? Per la maggior parte di loro, un sospiro di sollievo seguito immediatamente da un nuovo urlo di dolore. Quelle settimane segnano, infatti, un momento di svolta in un lungo dramma. Ma come si è arrivati a questo punto? Di chi sono le responsabilità? E prima ancora, che cos’è stata quell’italianità adriatica di cui si consuma la catastrofe? Il libro ne ripercorre i passaggi fondamentali dal processo di formazione – le cui radici si stendono molto all’indietro nei secoli – all’epoca della nazionalizzazione e della politicizzazione ottocentesche, fino alle convulse vicende novecentesche e alla loro eredità nella memoria, per approdare alla più recente costruzione di un’identità di frontiera protesa verso la cittadinanza comune europea.
Pagine: 240
Collana: Cultura storica
ISBN: 9788858157152