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Parte seconda Biblioteche e Opac 4. Biblioteche e Opac nel mondo [Introduzione]
Non tutte le biblioteche dotate di un Opac hanno già deciso di metterlo a disposizione del pubblico via Internet, anche se questa è la tendenza generale. Molte di queste hanno però allestito un proprio webspace in cui forniscono informazioni sui propri orari e servizi. All'interno di questo spazio la biblioteca, dotata o meno di un Opac in Rete, può dare informazioni dettagliate sulla sua collezione, pubblicando ad esempio pagine Web con l'elenco alfabetico dei periodici correnti oppure con l'elenco classificato delle monografie acquisite negli ultimi mesi. In tali pagine, che non sono archivi interrogabili e non possono essere considerate degli Opac, si trovano comunque informazioni bibliografiche molto utili sul posseduto delle biblioteche stesse. Anche per questo motivo, oltre che per quanto già detto nel capitolo 2, appare sempre più difficile tracciare una linea di demarcazione netta fra il webspace di una biblioteca e il suo Opac. Quando un Opac offre anche informazioni non bibliografiche sulla biblioteca e un webspace fornisce anche informazioni bibliografiche analitiche sulle collezioni, dove finisce uno e dove comincia l'altro? La domanda non sembra di facile soluzione soprattutto per chi dovrebbe compilare e tenere aggiornati in linea repertori degli uni e degli altri; in Rete si trovano infatti liste di «Biblioteche italiane» che comprendono Opac collettivi la cui corrispondenza con le biblioteche non è chiara, oppure elenchi definiti «Cataloghi da tutto il mondo» con webspace bibliotecari privi di accesso a qualsiasi Opac. Sempre a questo proposito, bisogna per esempio ricordare che quando si legge in testa a una pagina Web la scritta «Elenco delle biblioteche europee», si deve quasi sempre intendere piuttosto «Elenco delle biblioteche europee che dispongono di una qualche forma di presenza in Rete», ovvero «Elenco dei webspace bibliotecari europei». Disporre di repertori «puri», che includano esclusivamente una delle due categorie (o solo Opac o solo webspace bibliotecari), renderebbe più semplice la ricerca da parte dell'utente. Per effettuare una ricerca bibliografica sugli estremi di una pubblicazione e per scoprire quindi dove reperirne un esemplare, conviene non perdere tempo fra le pagine dei webspace bibliotecari ma puntare subito agli Opac, iniziando da quelli collettivi o comunque dai più ampi. Se invece si cercano informazioni su una determinata biblioteca o si vuole consultarne il catalogo per sapere quali documenti sono lì reperibili, allora potrebbe essere più utile partire da un repertorio di webspace bibliotecari, anche per capire se e quale Opac, singolo o collettivo, è disponibile. Purtroppo i repertori «puri» sono ormai rarissimi, e per esempio sono sempre «ibride» (talvolta fino alla confusione) le sezioni dedicate alle biblioteche nelle directory generali del Web ordinate per classe, che possono comunque rivelarsi utili per scoprire nuovi repertori. Si riportano qui gli Url di alcune di quelle meno dispersive: Google Web Directory: Libraries LookSmart: Libraries and archives Open Directory Project: Libraries Yahoo!Directory: Libraries Il repertorio internazionale puro più vasto e più citato di webspace bibliotecari è sicuramente Libweb <http://sunsite.berkeley.edu/Libweb>. Libweb è curato da Thomas Dowling che lo ha esplicitamente sottotitolato Library servers via Www e che spiega di non prefiggersi di raccogliere «Gopher servers, online catalogs, Web-to-Opac gateways, Ftp archives, or the homepage of Universities or other organizations». Libweb ha superato le 7.200 segnalazioni con collegamenti a pagine in 125 paesi diversi e continua ad essere un punto di riferimento aggiornato e importante, ma il suo ordinamento esclusivamente alfabetico e in lingua inglese all'interno di macrocategorie geografico-tipologiche («United States» è l'unica voce ulteriormente divisa per tipologia) comincia a renderlo di difficile consultazione, malgrado la possibilità supplementare di interrogazione per parola degli elenchi. Per una panoramica sui webspace bibliotecari internazionali sono ben più utilizzabili due repertori non puri sviluppati in Italia: Le biblioteche presenti in Internet presso il sito dedicato al mondo del libro e dell'editoria Librialice.it <http://www.librialice.it/library/net.lib/lnethome.htm>, anche se non aggiornato con tempestività, e Biblioteche europee, presso il Sistema bibliotecario del Politecnico di Torino <http://www.biblio.polito.it/it/documentazione/biblioeu.html>, entrambi ordinati per nazione. Sempre relativamente alla sola Europa, un punto di partenza alternativo può essere Wess Web <http://www.dartmouth.edu/~wessweb>, un'articolata guida a biblioteche, Opac e altre fonti informative relative all'Europa occidentale curata dalla Western european studies section (Wess) dell'American association of college and research libraries (Acrl). Per quanto riguarda invece gli Opac, il più vasto repertorio mondiale è Bibliotheks-Opacs und Informationsseiten <http://www.hbz-nrw.de/produkte_dienstl/toolbox/opac.html> a cura di Hans-Dieter Hartges e Claudia Kröhnert, presso lo Hochschulbibliothekszentrum des Landes Nordrhein-Westfalen (Hbz) di Colonia, che elenca oltre 200 categorie geografiche. Questa directory include anche alcune biblioteche prive di Opac, alcuni enti e archivi di ambito bibliografico e una buona scelta di altri repertori internazionali e nazionali di Opac e di siti bibliotecari. L'aggiornamento è continuo. Non si possono non citare i due importanti repertori internazionali puri di Opac, complementari fra loro, che erano stati sviluppati da Peter Scott, Hytelnet <http://www.lights.com/hytelnet> e Webcats, dedicati rispettivamente agli Opac interrogabili via Telnet o via Web, consultabili su base geografica o per tipo di software. Hytelnet, nato nel 1990, prima che esistessero i Gopher e i Www, come pionieristico tentativo di rendere navigabile in modo ipertestuale il telnetspace, include anche, in una apposita sezione, accessi Telnet non bibliotecari, ed è stato a lungo il maggiore repertorio internazionale di Opac, dotato perfino di una lista di distribuzione degli aggiornamenti per posta elettronica. Da settembre 1997 non viene più aggiornato e ha ormai soltanto un valore storico. Hytelnet esisteva anche come piccolo archivio ipertestuale da installare in locale, con un software freeware. Anche Webcats, mantenuto tra il 1995 e il 2000, è andato in pensione, confluito in Libdex <http://www.libdex.com>, che lo sostituisce, con un archivio che tuttavia non è più puro, includendo non solo Opac e siti Web bibliotecari, ma anche siti di aziende del settore e blog gestiti da biblioteche o singoli bibliotecari. Libdex, curato da Peter Scott, è costantemente aggiornato e permette di navigare tra le pagine di più di 18 mila biblioteche, raggruppate per paese con una lista che comprende più di 150 Stati, dall'Albania allo Zimbabwe. Le biblioteche sono individuabili anche tramite una ricerca per parola del nome e attraverso un utile elenco per tipo di software utilizzato per l'Opac. Con la costante crescita del numero di biblioteche che negli ultimi anni ogni giorno hanno fatto il loro ingresso in Rete, sono sempre più utili i repertori internazionali riservati a particolari tipologie di biblioteche. Per le biblioteche nazionali europee il punto di riferimento obbligato è Gabriel: Gateway to Europe's national libraries <http://www.bl.uk/gabriel>, che non si limita alla solita serie di link nudi e crudi ma fornisce numerose e dettagliate informazioni in tre lingue, inglese, francese e tedesco, sulle biblioteche nazionali europee e sulle loro risorse catalografiche e informative disponibili in Rete, raccogliendo anche tutti i relativi Opac in una pagina riassuntiva. A livello mondiale l'Ifla fornisce un repertorio essenziale ma aggiornato di National libraries of the world <http://www.ifla.org/VI/2/p2/national-libraries.htm>, però non ancora tutte dotate di un proprio sito, e un'anomala Directory of union catalogues <http://www.ifla.org/VI/2/duc/index.htm> che raccoglie tendenzialmente tutti i cataloghi collettivi nazionali o internazionali esistenti in qualsiasi forma, analogica (carta, microfiche, e via dicendo) o digitale (Cd-Rom, Internet, e così via). Per quelli disponibili su Web c'è il classico link, per gli altri un riferimento bibliografico o l'indicazione dell'ente da contattare. Peccato che questo interessante archivio non possa attualmente essere scorso per liste, ma solo interrogato attraverso una maschera in cui non è chiaro cosa si debba immettere (si consiglia qui di utilizzare il nome di una nazione, espresso in lingua inglese). La University of Queensland library si concentra invece sugli Opac, commentandone accuratamente le modalità di accesso: National library catalogues worldwide <http://www.library.uq.edu.au/ssah/jeast>. Per le biblioteche pubbliche non esistono rilevanti repertori puri di Opac; si segnala un repertorio di siti bibliotecari molto completo, Public libraries of Europe <http://dspace.dial.pipex.com/town/square/ac940/eurolib.html> curato da Sheila e Robert Harden, aggiornato costantemente. Un'utilissima risorsa, a metà strada fra un repertorio di Opac e un Multi-Opac è il Gateway to library catalogs Z39.50 curato dalla Library of Congress <http://lcweb.loc.gov/z3950/gateway.html>, che permette di interrogare via Web con interfacce assai simili fra loro oltre 500 cataloghi singoli o collettivi di tutto il mondo che adottano lo standard Z39.50. Come punto di partenza per individuare i repertori di Opac e di biblioteche di singole nazioni, che in linea di massima sono più aggiornati e dettagliati delle relative sezioni di quelli internazionali, possono risultare utili i virtual reference desk per bibliotecari, dei quali si parlerà nel capitolo 11, e i siti delle diverse associazioni nazionali di bibliotecari, raccolti nel repertorio Associazioni professionali <http://www.aib.it/aib/lis/p.htm>, oltre all'ancora più diretto e generale «repertorio di repertori» Opac e biblioteche nel mondo <http://www.aib.it/aib/lis/r.htm3>, entrambi sul Web dell'Associazione italiana biblioteche.
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