Storia della Cassa Depositi e Prestiti
Fin dalla sua fondazione, avvenuta oltre centosessanta anni fa, la Cassa depositi e prestiti ha occupato un ruolo centrale, unico nel suo genere, nella finanza italiana. Tale ruolo è basato su un’intuizione molto semplice: utilizzare la rete capillare degli uffici postali e la copiosa raccolta di risparmio che ne deriva per finanziare lo sviluppo dell’economia italiana. Risparmio privato, quindi, al servizio di un pubblico interesse. In particolare, nell’ultimo decennio, la Cassa ha allargato il suo raggio d’azione. Accanto al tradizionale finanziamento delle opere pubbliche realizzate dalle amministrazioni locali, si è aggiunta un’attività di investimento nelle infrastrutture e di sostegno alle imprese, alla loro crescita dimensionale e all’internazionalizzazione. Fin dai primi anni di vita, e a maggior ragione oggi, la Cassa ha suscitato un intenso dibattito sui suoi compiti, i suoi obiettivi, le sue modalità d’azione. Una discussione che tocca questioni politiche ed economiche fondamentali, quali i limiti dell’intervento pubblico in economia, i rapporti tra i diversi livelli di governo, la scelta degli strumenti di politica industriale. Attraverso la storia della Cassa depositi e prestiti – che si articola in due ‘blocchi’ fondamentali: il primo, dalle origini alla fine del Novecento; il secondo, dedicato al ‘nuovo corso’ della Società per Azioni – è possibile così analizzare questioni centrali della storia economica e politica italiana: la tensione tra centralismo e autonomie, la complementarità tra Stato e mercato, il progressivo estendersi degli strumenti di politica economica, la gestione del debito pubblico.
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Vedi anche Storia della Cassa Depositi e Prestiti. Un nuovo corso: la Società per Azioni e la relativa Appendice statistica.