Storia d'Italia
vol. III. Liberalismo e democrazia. 1887-1914
In un'epoca di trasformazioni rapide come quelle che il nostro paese sta sperimentando, si fa più acuta l'esigenza di rintracciarne non solo i motivi contingenti ma anche le radici più profonde. Gli anni fra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento segnano l'avvio di una storia profondamente diversa per l'Italia nel suo insieme. Solo da allora l'Italia tutta è costretta a misurarsi con i problemi della modernità, di cui l'idea di nazione, l'unità politica e lo sviluppo economico sono elementi costitutivi. Quest'opera costituisce la sintesi del lavoro compiuto da alcuni tra i migliori studiosi della nuova generazione, che hanno rinnovato fortemente le nostre conoscenze sulla storia d'Italia, a partire dalle modalità della sua unificazione. In sei volumi scanditi cronologicamente dai primi dell'Ottocento a oggi si presenta una lettura originale delle vicende del nostro paese, fuori dai vecchi schemi ideologici. A ciò si unisce la chiarezza del linguaggio e la sistematicità della trattazione, che investe insieme alla politica anche l'economia, i fenomeni sociali e la vita culturale. La completezza dell'informazione e la ricchezza degli apparati (bibliografie, tavole statistiche, cronologie e indici analitici) fanno di questa «Storia d'Italia» anche un prezioso strumento di consultazione.
Negli anni che vanno dal 1887 al 1914 gli anni di Crispi, della crisi di fine secolo, della svolta liberale giolittiana e del decollo industriale, fino ai prodromi della grande guerra le istituzioni e la società conoscono una serie di importanti trasformazioni. L'emergere di nuove forze politiche (tra le quali il Partito socialista), l'inasprirsi del conflitto sociale, l'accentuata competizione internazionale e lo stesso sviluppo economico portano lo Stato unitario ad assumere nuovi compiti e ad organizzarsi in modo più adeguato alle esigenze della nascente società di massa. Questo volume verte non solo sugli aspetti politici ed economici, ma anche sui comportamenti sociali, gli stili di vita dei ceti borghesi, gli orientamenti degli intellettuali.
Negli anni che vanno dal 1887 al 1914 gli anni di Crispi, della crisi di fine secolo, della svolta liberale giolittiana e del decollo industriale, fino ai prodromi della grande guerra le istituzioni e la società conoscono una serie di importanti trasformazioni. L'emergere di nuove forze politiche (tra le quali il Partito socialista), l'inasprirsi del conflitto sociale, l'accentuata competizione internazionale e lo stesso sviluppo economico portano lo Stato unitario ad assumere nuovi compiti e ad organizzarsi in modo più adeguato alle esigenze della nascente società di massa. Questo volume verte non solo sugli aspetti politici ed economici, ma anche sui comportamenti sociali, gli stili di vita dei ceti borghesi, gli orientamenti degli intellettuali.