Il medico giacobino
La vita e i tempi di Giovanni Rasori
Giovanni Rasori (Parma, 1766-Milano, 1837) fu un personaggio scomodo: lo fu anzitutto per l'accademia, di cui contestò le posizioni conservatrici e retrive, arroccate nella difesa di antichi privilegi; lo fu per il mondo medico, a cui indicò l'accidentata via di ricerca di una medicina nuova, forse avventata e certamente utopica, ma conforme alla società egualitaria nata dalla Rivoluzione.
Ma fu scomodo per gli stessi Francesi, dalla Repubblica cisalpina al Regno italico, per la radicalità del suo giacobinismo scientifico nutrito delle idee rivoluzionarie da loro stessi esportate e poi messe a tacere; e a maggior ragione lo fu per gli Austriaci, durante la Restaurazione.
In questa biografia, la storia di un vessillifero di un nuovo ordine medico, scientifico, sanitario, politico; di un alfiere di una concezione innovatrice dell'uomo sano-malato e del suo mondo. Ma anche di un personaggio in perenne altalena fra utopia e realtà, fra vizi e virtù. E di un'epoca complessa e contraddittoria.
Ma fu scomodo per gli stessi Francesi, dalla Repubblica cisalpina al Regno italico, per la radicalità del suo giacobinismo scientifico nutrito delle idee rivoluzionarie da loro stessi esportate e poi messe a tacere; e a maggior ragione lo fu per gli Austriaci, durante la Restaurazione.
In questa biografia, la storia di un vessillifero di un nuovo ordine medico, scientifico, sanitario, politico; di un alfiere di una concezione innovatrice dell'uomo sano-malato e del suo mondo. Ma anche di un personaggio in perenne altalena fra utopia e realtà, fra vizi e virtù. E di un'epoca complessa e contraddittoria.