Dopo l'apparente stabilizzazione dell'assetto politico sulla base del pentapartito e la ventata di euforia economica degli anni Ottanta, la crisi della Prima Repubblica, il dissesto della finanza statale e il pericolo di un allontanamento dall'Europa dominano lo scenario dell'Italia per gran parte del decennio successivo. Malgrado la fine delle contrapposizioni ideologiche d'un tempo, in seguito al crollo dei regimi comunisti dell'Est, non si è poi affermato un sistema di valori e di regole pienamente condiviso. E, nonostante il passaggio col maggioritario uninominale a un nuovo assetto bipolare fra centro-destra e centro-sinistra, rimangono tuttora numerosi i motivi di instabilità e così pure i problemi insoluti tanto sul versante istituzionale che economico e sociale. D'altronde, raggiunto un traguardo importante come l'ingresso nell'Unione monetaria europea, l'Italia si trova ad affrontare sia i problemi legati all'invecchiamento della popolazione, al declino della grande industria e alle carenze nel campo delle infrastrutture e della ricerca, sia le nuove sfide imposte dalla globalizzazione e dalla rivoluzione tecnologica. Oggi perciò, all'ingresso nel Duemila, l'Italia è un paese che s'interroga su se stesso e sulla possibilità di mantenersi nel gruppo di testa delle nazioni più avanzate: tante sono anche le incognite determinate negli ultimi tempi dal rallentamento dell'economia mondiale e dalla minaccia del terrorismo.