L'autunno della sinistra in Europa
Proprio quando avremmo avuto estremo bisogno di provvedimenti realistici ed efficaci, la sinistra è rimasta per lo più ancorata a schemi tradizionali.
Dall’inizio degli anni Novanta l’Occidente vive una concatenazione di grandi eventi politici, di mutazioni economiche e di cambiamenti strutturali. La formazione di un universo multipolare insieme a una reviviscenza di nazionalismi e di conservatorismi autoritari; la rivoluzione tecnologica del digitale e le conseguenze di una lunga recessione; una massiccia immigrazione verso il Vecchio Continente e l’irruzione del terrorismo islamista. In questo contesto, segnato da svolte epocali, la sinistra europea avrebbe dovuto dar vita a una nuova cultura politica e progettuale, capace di incanalare le innovazioni emerse su ogni versante in funzione dell’interesse collettivo e dell’inclusione sociale. Invece essa, oltre a subire una trafila di sconfitte elettorali, dà l’impressione di aver smarrito la bussola, cosicché i ‘perdenti’ e i ‘marginalizzati’ dai drastici mutamenti di scenario vengono attratti dal populismo.
Rassegna stampa
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L'autunno della sinistra in Europa
La sinistra europea alla prova del lavoro
di Dino Pesole