2. Information retrieval: 4. Biblioteche e Opac 5. Biblioteche e Opac 7. Le biblioteche 8. Opac specializzati, 9. Oltre i cataloghi: i testi 10. Banche dati: archivi 11. Metarisorse generali |
Parte terza Oltre i cataloghi: testi e banche dati 9. Oltre i cataloghi: i testi [Introduzione]
Si elencano qui, in modo abbastanza sintetico, i principali progetti che riguardano i testi elettronici on line, e alcuni link di partenza per avere maggiori informazioni in merito. Di nuovo, non si ha la pretesa di fornire un elenco esaustivo, ma solo alcuni indirizzi particolarmente importanti e un percorso che possa essere didattico, privilegiando sempre le risorse a libero accesso. La prima iniziativa di memorizzazione di testi elettronici, è stata il progetto Gutenberg, <http://promo.net/pg>, fondato nel 1971 da Michael Hart. Lo scopo del progetto è il rendere disponibili in Rete, gratuitamente, il maggior numero di testi in un formato accessibile a tutti, il Plain vanilla Ascii. Il primo testo digitale è stato la Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti; oggi l'archivio contiene più di 6.000 documenti digitali. Inizialmente finanziato dall'Università dell'Illinois, il progetto oggi si basa soltanto sul lavoro di un centinaio di volontari di tutto il mondo; i testi sono quasi tutti in lingua inglese, anche se non mancano alcuni libri in francese, spagnolo, italiano. Il catalogo è organizzato per autore o per anno di pubblicazione, e i testi sono scaricabili in formato compresso Zip. L'archivio viene distribuito anche su Cd-Rom. Per le letterature scandinave esiste invece il progetto Runeberg, con 200 testi, disponibile all'Url <http://runeberg.org>. Sospeso in passato per mancanza di fondi, nel 2004 il progetto dovrebbe aver ripreso la sua attività. L'Oxford text archive (Ota), con Url <http://ota.ox.ac.uk> oppure <http://ota.ahds.ac.uk> e realizzato dalla Oxford University, comprende 2.500 testi letterari e di saggistica in 25 lingue diverse, oltre ad opere di riferimento standard per la lingua inglese come il Roget thesaurus e il British national corpus. L'Ota possiede anche testi classici latini, greci, e in alcune lingue nazionali, tra le quali l'italiano; tutti i documenti sono in formato Tei o in Ascii. Non tutti i testi sono liberamente disponibili in Internet; per quelli coperti da diritto d'autore, infatti, la consultazione è possibile solo dall'Università di Oxford, oppure, in alcuni casi, previa una richiesta e il pagamento di un prezzo, di solito contenuto. Si segnala anche Literature online <http://lion.chadwyck.com>, un archivio a pagamento allestito dall'editore Proquest, con più di 300 mila testi di prosa e poesia in inglese e 120 periodici specializzati, disponibile solo per abbonamento. La Digital libraries initiative <http://dli.grainger.uiuc.edu/national.htm> è un progetto statunitense finanziato da Nasa, Nsf e Darpa e realizzato da 6 diverse università americane; il suo scopo è la raccolta e la conservazione di documenti ed informazioni in formato digitale, rendendoli disponibili in Rete. L'Electronic text center <http://etext.lib.virginia.edu> della Virginia University è un altro centro che ha come obiettivo la creazione di archivi di testi, principalmente in formato Tei, e la promozione e lo sviluppo di sistemi di analisi informatizzata dei testi. La maggior parte dei documenti sono in inglese, ma non mancano libri in latino, francese, tedesco e giapponese. Non tutte le collezioni sono disponibili al di fuori del centro; tra le più ricche si ricordano la Modern english collection, la Middle english collection, la Special collection, dedicata ad autori afro-americani, e la British poetry collection, con testi del periodo tra il 1780 e il 1910. Complessivamente il centro dispone di 70 mila testi e 350 mila immagini, comprese alcune di manoscritti e libri rari; molti di questi file sono però accessibili soltanto da studenti e ricercatori di questa università. Sul Web, il sistema Virgo permette di cercare tramite parole chiave dei testi digitali accessibili liberamente. Il Ceth (Center for the electronic text in humanities) <http://www.ceth.rutgers.edu>, delle Università di Rutgers e Princeton, ha lo scopo di coordinare le ricerche e gli investimenti nell'utilizzazione dei testi elettronici per le ricerche letterarie e umanistiche. Il Women writers project <http://www.wwp.brown.edu>, della Brown University, raccoglie la letteratura femminile in lingua inglese dal Trecento all'epoca vittoriana; i testi sono in formato Tei. L'Institute for advanced technology in the humanities (Iath) sta sviluppando diversi progetti, tra i quali il Rossetti archive, dedicato al pittore e poeta preraffaellita Dante Gabriel Rossetti; il sito dello Iath si trova all'indirizzo <http://www.iath.virginia.edu>; i suoi archivi sono all'Url <http://jefferson.village.virginia.edu:2020>. La Perseus digital library <http://www.perseus.tufts.edu>, un progetto di biblioteca digitale a cui partecipano diversi volontari ed enti di ricerca, raccoglie invece testi classici latini e più in generale informazioni sulle culture antiche. Da guardare anche una divertente International children's digital library <http://www.icdlbooks.org>, dell'Università del Maryland, con 573 libri per bambini, non solo in inglese. Un ottimo punto di partenza per trovare testi digitali in Rete è l'Online book page <http://digital.library.upenn.edu/books>, ospitata dall'Università della Pennsylvania. Sullo stesso sito si trovano anche i Banned books <http://onlinebooks.library.upenn.edu/banned-books.html>, con alcuni dei testi che sono stati censurati in varie epoche, dalla Gerusalemme liberata di Torquato Tasso all'Ulisse di James Joyce. Per le ricerche, è da segnalare inoltre la Public library di Iblio, realizzata in collaborazione con l'Università del North Carolina, con un indice di risorse on line <http://www.ibiblio.org/collection>, classificate con la Cdu. Per trovare libri in Rete sono utili anche Yahoo!, alla voce «Art and humanities/literature» <http://dir.yahoo.com/Arts/Humanities/Literature>, la Directory of electronic text centers <http://tabula.rutgers.edu/ceth/etext_directory>, curata da Mary Mallery per il Center for electronic texts in the humanities della Rutgers University, e la Library di Highbeam <http://www.highbeam.com/library>, che consente l'accesso full text tariffato a centinaia di riviste, quotidiani, libri, trascrizioni di programmi radio e Tv, foto e mappe. Tra i testi, è da ricordare la Bibbia di Gutenberg <http://www.bl.uk/treasures/gutenberg/homepage.html>, digitalizzata dalla British library in collaborazione con l'Università giapponese di Keio, on line dalla fine del 2000. Stampata a Mainz nel 1444-1445, quest'opera esisteva in circa 180 copie, delle quali ne sopravvivono, non tutte complete, 48. Due di queste sono alla British library, che ha deciso di digitalizzarle entrambe, per facilitarne la consultazione e ridurne l'usura. Le immagini delle pagine, disponibili con diversi ingrandimenti, hanno una definizione perfetta e sono distribuite da un server molto veloce. Sul sito della British library <http://www.bl.uk/collections/treasures.html> sono in corso diversi altri progetti di digitalizzazione di documenti di particolare pregio. Per concludere questo rapido elenco, si citano anche due progetti enciclopedici assai diversi tra loro. Britannica on line <http://www.eb.com> è la versione elettronica della prestigiosa enciclopedia, oggi consultabile in Rete al costo di un abbonamento che per i singoli privati dovrebbe essere pari a 5 dollari al mese o a 50 dollari all'anno, con differenze in base al tipo di utenza e al materiale che si vuole consultare. Wikipedia <http://en.wikipedia.org/wiki/Main_Page> è invece un originale progetto nato nel gennaio 2001 e già dotato di oltre 400 mila voci in inglese e più di 10 mila in italiano, finalizzato alla creazione e al mantenimento di una enciclopedia on line dalla paternità collettiva in cui chiunque possa aggiungere voci o integrare quelle già esistenti.
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