2. Information retrieval: 4. Biblioteche e Opac 5. Biblioteche e Opac 7. Le biblioteche 8. Opac specializzati, 10. Banche dati: archivi 11. Metarisorse generali |
Parte terza Oltre i cataloghi: testi e banche dati 10. Banche dati: archivi e host computer in Internet [Introduzione]
[Questo paragrafo è stato scritto da Serena Sangiorgi della Biblioteca politecnica dell'Università di Parma] Le regole della produzione mondiale sono ben precise e una delle principali è il sistema brevettuale, che riconosce a un autore legalmente riconosciuto (sia una persona sia un'azienda) un titolo di diritto esclusivo a produrre, usare o vendere un'invenzione per un certo periodo. Ogni Stato ha una sua legislazione in merito e, per superare le divergenze, sin dal 1883 sono stati firmati trattati internazionali che favoriscono il riconoscimento degli stessi diritti in tutti i paesi firmatari. Le Nazioni Unite hanno promosso l'istituzione di un organismo sovranazionale, il World intellectual property organization (Wipo, con un sito molto ricco <http://www.wipo.org>, che pubblica anche i testi degli accordi più importanti). Il Wipo ha sede a Ginevra e compiti generali di indirizzo e coordinamento dei singoli uffici nazionali. La Comunità Europea ha emanato una propria Convenzione nel 1977 e creato un suo ufficio con sede a Monaco, l'European patent office (Epo <http://www.epo.org>), la cui importanza cresce insieme al peso dell'Unione Europea. Ogni nazione ha poi una propria organizzazione: in Italia opera l'Ufficio italiano brevetti e marchi (Uibm) del Ministero per le attività produttive (ex Ministero dell'industria), con un sito Web attualmente in fase di riallestimento <http://213.175.14.66/Dgspc/Uff_Brev/homepage.htm> in cui sono pubblicati molti testi essenziali (guide, modulistica e via dicendo) per orientarsi per esempio nelle differenze tra brevetti di invenzione, modelli di utilità, marchi e specie vegetali (importanti per le biotecnologie). Informazioni sulla normativa italiana si possono trovare sulla pagina delle novità a cura del Ministero (<http://www.minindustria.it>, seguire il percorso Aree tematiche Imprese Normativa-produzione), oppure su diversi siti gestiti da aziende e studi specializzati, come <http://www.ngpatent.com/Italiano/legislazione/invenzioni/main_brevetti_invenzioni.htm>. Anche le Camere di commercio sono punti di riferimento per informazioni e presentazione di domande: una per ogni provincia, sono raggiungibili dal sito <http://www.camcom.it>. Non tutti i brevetti sono disponibili in Rete: gli archivi dei vari uffici nazionali sono oggetto di piani di digitalizzazione che si trovano in diversi stadi di realizzazione. Attualmente la base dati più ampia consultabile gratuitamente è Esp@cenet <http://www.espacenet.com>, un servizio dell'Ufficio europeo brevetti che raccoglie 30 milioni di brevetti mondiali full text, disegni compresi. La copertura per nazioni è però ineguale e per le informazioni si deve fare riferimento all'ottimo help in linea (da leggere con attenzione, perché il sistema non è facilissimo da usare); un altro limite è dato dalla lingua, perché la traduzione integrale dei testi non è stata possibile (solo le maschere per la ricerca sono presentate nelle lingue europee) e si trova al massimo un riassunto in inglese. D'altra parte, soltanto di recente è divenuto obbligatorio presentare il brevetto già tradotto in tutte le lingue delle nazioni in cui si intende avere il diritto di sfruttamento, fatto che diviene di importanza essenziale quando si intende confrontarsi con brevetti degli Stati dell'Estremo Oriente, come il Giappone, la Cina o la Corea. Nonostante gli attuali limiti, l'importanza di Esp@cenet è sottolineata dal fatto che è linkata da altri archivi ed enti di grande rilevanza scientifica, come l'American chemical society e il gruppo editoriale Reed Elsevier, nei loro prodotti per la ricerca più costosi. Ai brevetti è dedicata anche una banca dati delle Camere di commercio, già citata nel paragrafo sulle banche dati italiane. Altri archivi a pagamento sono offerti da diversi host, quale per esempio Esa-Irs/Eins, di cui si è già parlato. Gli Stati Uniti sono attualmente l'unica nazione che ha messo in linea completamente il proprio archivio brevetti, consultabile all'indirizzo <http://www.uspto.gov/patft/index.html>, dove si trovano i brevetti statunitensi sin dal n. 1 del 1790 (anche se con scarse possibilità di interrogazione, che fino al 1975 è limitata al numero o Us patent classification). Per aumentare la rete informativa sui brevetti, una Convenzione europea ha istituito una serie di Punti di informazione brevettuale (Pib), dei centri di primo indirizzo situati per lo più nelle università, spesso nelle loro biblioteche; l'elenco dei Pib è disponibile nel già citato sito dell'Uibm. Data la complessità dell'argomento e le implicazioni legali ed economiche, vi sono molte aziende che offrono servizi per aiutare il singolo o l'impresa in tutti gli aspetti legati alla presentazione della domanda di brevetto e alla protezione dei diritti, a pagamento. Anche in Italia ne esistono molte; l'elenco ufficiale delle aziende accreditate, dette «mandatari», è disponibile su <http://www.ordine-brevetti.it>. Una fonte utile di informazioni, soprattutto per la possibilità di contattare molti addetti ai lavori, può essere la lista Brevetti <http://www.european-patent-office.org/brevetti.htm>. Recentissima è la costituzione di una associazione di specialisti in materia di documentazione brevettuale: il 24 febbraio 2004 nasce Aidb, Associazione italiana documentalisti brevettali. Nel sito <http://www.aidb.it/main/index.php> sono disponibili lo statuto con gli scopi dell'associazione, gli indirizzi di riferimento e le news. Non mancano infine le note polemiche: il sistema brevettuale è attualmente oggetto di pesanti critiche, come molti altri aspetti della cosiddetta «economia globale». Su questo si veda per esempio l'ironico Patently absurd <http://www.around.com/patent.html>.
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