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Parte seconda Biblioteche e Opac 5. Biblioteche e Opac in Italia [Introduzione]
Dall'esperienza congiunta del repertorio degli Opac italiani curato dall'Aib e del Catalogo bibliografico virtuale delle università lombarde curato dal Cilea (di Opac italiani si parlerà in seguito, mentre la risorsa lombarda è stata trattata nel paragrafo precedente), è nato nel 1999 il MetaOpac Azalai italiano (Mai) <http://www.aib.it/aib/opac/mai2.htm>, con l'esplicito obiettivo di affiancarsi ai due più ampi cataloghi collettivi italiani (Sbn e Acnp), offrendo all'utente la possibilità di iniziare il proprio percorso di ricerca nel patrimonio bibliotecario del nostro Paese anche da un terzo vasto aggregato di collezioni, scelte preferibilmente fra quelle non incluse in Sbn e Acnp e dotate di Opac autonomi interrogabili via Internet. Una consistente fetta di tali Opac (singoli e collettivi) può essere interrogata cumulativamente tramite un'unica maschera di ricerca volutamente semplicissima, costituita da soli due campi: titolo e autore. Il campo autore è sostituibile, a scelta dell'utente, con altre opzioni (soggetto, classificazione, anno, editore, collana, e via dicendo), che però rendono più «rischiosa» la ricerca. Uno dei più grossi problemi delle meta-interrogazioni su archivi disomogenei è costituito infatti proprio dall'alta probabilità che non in tutti gli archivi siano presenti i medesimi campi e che quindi i risultati ottenuti vengano falsati. Questo «equivoco», molto diffuso, è neutralizzabile riducendo la ricerca a quei campi essenziali che costituiscono il minimo comun denominatore di tutti gli archivi coinvolti, ovvero, nel caso di cataloghi bibliografici, essenzialmente titolo e autore. Il Mai interroga i 223 cataloghi attualmente connessi (a dicembre 2004, ma il numero è in costante crescita) e fornisce i risultati divisi per Opac di provenienza, in ordine di velocità della risposta e mantenendo l'aspetto originale delle schede. L'interfaccia permette quindi all'utente di proseguire la ricerca con richieste più sofisticate, direttamente sui singoli Opac. Per rendere la ricerca in questa interfaccia «globale» ancora più veloce, è preimpostata l'opzione «solo risposte positive», che è comunque sempre possibile deselezionare. Lasciando attiva l'opzione «solo risposte positive», verranno visualizzate soltanto le risposte pervenute dai cataloghi che contengono qualche documento corrispondente alla richiesta; disattivandola, invece, verranno visualizzate le risposte pervenute da tutti i cataloghi interrogati, comprese quelle negative (di solito numerose). È possibile diminuire l'inevitabile «rumore» derivante da una ricerca così estesa limitando l'interrogazione alle sole biblioteche di una singola regione, selezionabile anche attraverso un'interfaccia grafica <http://www.aib.it/aib/opac/mai3.htm>. Questo può essere utile per esempio nel caso di ricerche mirate a una successiva visita presso le biblioteche più vicine al proprio luogo di residenza o di lavoro. Dal momento che gli Opac interrogabili col Mai sono un sottoinsieme di quelli catalogati nel database (che potrebbe essere definito un vero e proprio «Opac di Opac») ed elencati nel repertorio degli Opac italiani, è possibile, per bibliotecari e altri utenti esperti, utilizzare anche una terza interfaccia «selettiva» <http://www.aib.it/aib/opac/mai.htm> (che a dire il vero è stata la prima in ordine cronologico), con cui si può, prima ancora di effettuare la ricerca del documento desiderato, creare un proprio set personalizzato di biblioteche (specializzate o generali, localizzate in determinate regioni, province o comuni) e di tipologie di documenti (solo monografie, solo periodici, entrambi) su cui successivamente attivare la vera e propria interrogazione. Sono anche state messe a punto alcune interfacce specializzate o per disciplina (architettura, biologia, slavistica, ecc.) o per tipologia di biblioteca (consigli regionali, pubblica amministrazione, scolastiche, e via dicendo). Sia nell'interfaccia «selettiva» sia in quella «per regione», il numero e la scelta dei campi interrogabili non è fisso e prestabilito, ma varia automaticamente in base ai campi che sono effettivamente presenti negli Opac prescelti per l'interrogazione; di tali campi viene anche indicata la percentuale di presenza negli Opac selezionati, dando modo all'utente di valutare autonomamente la «rischiosità» legata al loro utilizzo per la ricerca. Figura 12. Una ricerca sul Mai.
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