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Parte seconda Biblioteche e Opac 5. Biblioteche e Opac in Italia [Introduzione]
Il repertorio Opac italiani curato dall'Aib <http://www.aib.it/aib/lis/opac1.htm> è in costante crescita dall'inaugurazione, avvenuta nel 1997, e nel dicembre del 2004 ha raggiunto il numero di 753 cataloghi elencati (di singole biblioteche o collettivi), configurandosi come pressoché esaustivo anche grazie alle sempre più numerose segnalazioni inviate alla redazione dai gestori degli Opac. Per ciascun Opac vengono forniti dei link diretti alle varie maschere di ricerca esistenti (versioni Web e Telnet, eventuali sottocataloghi riservati a periodici o ad altre tipologie di materiale) e, nel caso di accessi Telnet, alcune istruzioni di base per iniziare e terminare il collegamento. Dopo una sezione introduttiva che raccoglie attualmente 33 cataloghi a copertura nazionale (fra cui Sbn, Acnp e alcuni specializzati che verranno descritti nel capitolo 8), ci sono altre 20 sezioni, ognuna relativa a una regione, in ciascuna delle quali sono disponibili in ordine decrescente di copertura territoriale (regionale, provinciale, comunale) le schede relative a ogni catalogo, di cui vengono indicati, oltre alle modalità di accesso, il tipo di documenti catalogati (monografie, periodici, materiali speciali), la tipologia di biblioteca (generale, specializzata) e un eventuale link all'help in linea, se disponibile. È inoltre possibile scegliere di visualizzare, a livello sia nazionale che regionale, solo gli Opac di biblioteche appartenenti a una determinata tipologia: pubbliche (40,7% del totale), universitarie (28,3%), di ricerca (16%), scolastiche (10,3%), ecclesiastiche (9,4%), statali (4,4%), altre (19,2%). Per quanto riguarda le interfacce, già al 31 dicembre 2000, ai 365 Opac allora inclusi nel repertorio corrispondevano 475 accessi Web, 40 Telnet e 10 Z39.50. Oggi i Telnet sono ancora più rari (una trentina, in larga maggioranza sistemi Aleph, rispetto alle oltre 1.000 interfacce Web), mentre gli Z39.50, in lenta crescita, sono comunque solo una ventina, gestiti in un archivio specializzato in collaborazione con la libreria commissionaria Cenfor <http://www.cenfor.net/database/menu.htm>. A queste cifre vanno aggiunte le 161 liste di periodici messe a disposizione tramite Web da 143 biblioteche italiane (a dicembre 2004), che non si configurano come veri e propri cataloghi interrogabili e che quindi sono stati inseriti nell'annesso repertorio specializzato Liste italiane di periodici <http://www.aib.it/aib/opac/opac2.htm> curato da Claudia Cardinali. Dalla pagina principale di Opac italiani <http://www.aib.it/aib/lis/opac1.htm> è disponibile anche una guida all'uso degli Opac per gli utenti e una bibliografia di testi in italiano sull'argomento disponibili in linea, a cura di Claudio Gnoli, fra i quali si segnalano, in particolare, i risultati di una recente ricerca sugli Opac semantici <http://www-dimat.unipv.it/biblio/sem> delle biblioteche italiane, dalla quale risulta che gli strumenti per la ricerca per soggetto e per classe sono largamente sottoutilizzati dai relativi gestori, nonostante le loro spesso brillanti potenzialità.
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